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Salone del Libro di Torino, il direttore Lagioia: “Ritroviamo la nostra comunità”

Piemonte
©IPA/Fotogramma

"È il primo evento internazionale legato al libro che viene organizzato: Torino e l'Italia fanno da apripista e questo è un motivo di orgoglio”, ha aggiunto Lagioia entrando all'Oval per l'inaugurazione dell'evento. "Il libro è un bene inestimabile per l'umanità, un prezioso e irrinunciabile veicolo di conoscenza, bellezza, confronto, crescita civile”, è invece il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, agli organizzatori

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"Al Salone di Torino il mondo del libro ritrova finalmente la sua casa. Sono emozionato come se fosse la prima volta", ha commentato il direttore del Salone del Libro di Torino, Nicola Lagioia, entrando all'Oval dove si è svolta l'inaugurazione della 33esima edizione della buchmesse. "È il primo evento internazionale legato al libro che viene organizzato: Torino e l'Italia fanno da apripista e questo è un motivo di orgoglio – ha aggiunto - Non sarà un'edizione in cui dobbiamo fare numeri record, ma ritrovare la nostra comunità. È un'edizione che passerà alla storia perché segna un prepotente ritorno alla normalità". (IL PROGRAMMA)

Il messaggio di Mattarella: “Grande soddisfazione”

"Il Salone del libro costituisce un appuntamento fondamentale per la vita culturale del nostro Paese. Il suo ritorno in presenza dopo il tormentato periodo della pandemia è per tutti motivo di grande soddisfazione", ha detto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel messaggio agli organizzatori del Salone del Libro. "Durante l'emergenza Covid i libri sono stati per molti cittadini un rifugio, un alleato, un'arma contro la solitudine e lo sconforto - scrive Mattarella - laddove ci costringeva a distanziarci dagli altri, il libro ci ha permesso di avvicinarci a storie nuove, a personaggi diversi, a mondi inesplorati". "Il libro è un bene inestimabile per l'umanità, un prezioso e irrinunciabile veicolo di conoscenza, bellezza, confronto, crescita civile - aggiunge Mattarella - Il libro non si esaurisce nel rapporto scrittore-lettore ma è il prodotto finale di un'industria culturale che costituisce una vera filiera e un motore essenziale di crescita per la nostra società e per la nostra economia". "Per questo motivo è necessario che l'opera culturale sia rispettata, che i canali editoriali vengano resi accessibili ai nuovi talenti, che le piccole realtà editoriali vengano sostenute, che il ruolo prezioso di presidio culturale delle librerie di quartiere venga difeso e rafforzato accanto a una capillare diffusione della vendita online capace di raggiungere lettori anche nelle zone prive di librerie – ha proseguito il presidente della Repubblica - Questa edizione del Salone del libro è significativamente intitolata a Dante, il più grande tra i poeti italiani e intellettuale impegnato a fondo nel rinnovamento dei costumi e della politica della sua epoca. Questa dedica è impegnativa e il mio augurio è che il mondo del libro e dell'editoria acquisti sempre maggiore slancio e ritrovata centralità all'interno della società rendendo gli italiani più colti, più liberi, più consapevoli".

XXXIII Salone internazionale del libro di Torino - ©Ansa

Appendino: “È l'edizione della rinascita del Paese”

"Per la seconda volta, il Salone Internazionale del Libro di Torino ci ha dimostrato che non può essere dato per scontato. Sono certa che, dopo l'edizione dell'orgoglio del 2017, quella che andiamo a inaugurare oggi sarà l'edizione della rinascita del Paese", ha detto la sindaca Chiara Appendino all'inaugurazione. "C'è bisogno del Salone del Libro, c'è bisogno di energia vitale, c'è bisogno di cultura come mai prima d'ora – ha aggiunto Appendino - In queste ultime settimane abbiamo purtroppo vissuto momenti difficili e violenze. Io penso che l'unica cura a tutto questo sia, come è sempre stato, la conoscenza e la cultura".

Cirio: “Siamo qui grazie a vaccino e Green pass”

"L'anno scorso siamo riusciti a dare un segnale che siamo vivi, quest'anno diamo il segnale che ripartiamo", ha invece detto il governatore del Piemonte, Alberto Cirio. "E soprattutto diamo anche un segnale a tutta Italia – ha aggiunto – in un momento delicato che è quello dell'introduzione del Green pass per i luoghi di lavoro, perché se noi siamo qua oggi in questo momento e se fuori di qua vediamo i bambini e le scolaresche che visitano, gli editori che fanno affari, se vediamo una città che riparte è grazie al Green pass e grazie al vaccino".