"La decisione - spiega l'azienda in una nota - è maturata su fattori di contingenza locale aggravati dalla pandemia"
Eataly, l'azienda fondata da Oscar Farinetti nel 2004, ha deciso di chiudere definitivamente i punti vendita di generi alimentari a Bari e Forlì. I due negozi, che hanno complessivamente 80 dipendenti, non riapriranno neppure quando sarà finita l'emergenza Covid (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - MAPPE E GRAFICI). Lo store di Bari era stato aperto nel 2013 nell'area della Fiera del Levante e ha 51 dipendenti mentre quello di Forlì, in cui sono impiegati 30 lavoratori, era stato aperto nel 2014 in un palazzo storico della città su iniziativa di Romagna Eataly, la cui proprietà è al 50% di Farinetti e il restante di un partner locale.
La nota di Eataly
"La decisione - spiega l'azienda in una nota - è maturata su fattori di contingenza locale aggravati dalla pandemia. I piani di sviluppo di Eataly restano confermati. Bari e Forlì sono gli unici negozi che non verranno riaperti, e la priorità oggi riguarda la situazione del personale e lavorare con le organizzazioni sindacali in modo fattivo e collaborativo per ridurre gli impatti di stabilità reddituale sul personale dei due negozi".
I sindacati: "Decisione drastica, non c'è stato confronto"
"Abbiamo ricevuto il 6 aprile una telefonata che ci anticipava la comunicazione di chiusura, fatta ai dipendenti nel pomeriggio - racconta Raffaele Batani, segretario generale della Filcams Cgil di Forlì - una decisione drastica, che non ha minimamente preso in considerazione la possibilità di coinvolgerci per trovare soluzioni". Di "mancanza di confronto" parla anche Antonio Miccoli, segretario generale della Filcams Cgil di Bari: "Eataly deve percorrere ogni possibilità di soluzione tesa al mantenimento dell'investimento su Bari, anche valutando eventuali location alternative viste le difficoltà di rilancio del quartiere fieristico. Per questo - prosegue Miccoli - coinvolgeremo le istituzioni locali per affrontare questa ennesima vertenza occupazionale". Per la Filcams nazionale "la notizia delle chiusure è un pessimo segnale per tutto il settore della ristorazione: la riduzione della rete dei punti vendita da parte di Eataly significa riduzione dei posti di lavoro, ma anche la fine di un progetto che per ora era stato di espansione. Faremo di tutto per sostenere la vertenza dei lavoratori e delle lavoratrici impiegati nei due punti vendita in chiusura e chiederemo all'azienda di impegnarsi per il mantenimento degli investimenti e del perimetro occupazionale esistente."