"Il fatto che gli impianti di risalita restano chiusi nelle vacanze di Natale a livello turistico ci porta a perdere quasi il 50% del fatturato della stagione - spiega il sindaco di Sestriere Gianni Poncet -. Senza un aiuto concreto è una montagna che va a morire"
I maestri di sci sono scesi in piazza Castello a Torino per protestare contro la chiusura delle piste e degli impianti e per chiedere ristori. La manifestazione, sotto l'hashtag #neveinpiazzacastello, ha visto partecipare centinaia di maestri che si sono riuniti davanti al Palazzo della Regione. Tante le tute colorate in piazza con rappresentanti di Ascom e Federalberghi, perché, come spiega il sindaco di Sestriere Gianni Poncet e presidente Amsao (Associazione Maestri di Sci Alpi Occidentali), "la situazione è gravissima per l'intera economia montana". Le istituzioni, chiedono i rappresentati delle 85 scuole e dei tremila maestri coinvolti, devono sostenere tutti i professionisti dello sci, ma anche il sistema montagna. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)
Le parole del sindaco di Sestriere, Gianni Poncet
"Il fatto che gli impianti di risalita restano chiusi nelle vacanze di Natale a livello turistico ci porta a perdere quasi il 50% del fatturato della stagione - spiega Poncet - Senza un aiuto concreto è una montagna che va a morire". "La perdita è intorno al miliardo di euro che viene meno su tutta l'economia- aggiunge Poncet - Ci sentiamo abbandonati dal governo, anche perché tutte le associazioni di categoria hanno preparato un decalogo che consentiva di sciare in sicurezza durante le vacanze di Natale".
I manifestanti: "Esistiamo anche noi"
"Esistiamo anche noi - commenta Cristina Quartaro direttrice della scuola "Ski liberi tutti" di Bardonecchia - Da marzo non lavoriamo più. Ci sono tante famiglie che vivono di questo, abbiamo bisogno di ricevere anche noi un compenso adeguato"
Alla protesta aderiscono l'Amsao, Associazione Maestri di Sci Alpi Occidentali, il Collegio Regionale Maestri di Sci del Piemonte, l'Amsi Associazione Maestri Sci Italiani, che ne rappresenta 14 mila, l'Arpiet, l'associazione dei gestori degli impianti, Federalberghi Torino, l'Associazione Direttori Albergo Piemonte e Valle d'Aosta, Ascom, Fisi Aoc.
L'assessore Ricca: “Il Governo non dimentichi la montagna”
"Le montagne sono le spiagge del Piemonte. Il comparto invernale, con i suoi sport e il suo turismo, sono uno snodo strategico indispensabile per l'economia della nostra Regione. Per questo, come Regione, siamo pronti a stanziare nuovi fondi di aiuto ma chiediamo che anche il Governo si impegni attivamente per garantire le miglia di posti di lavoro che gli ruotano intorno", ha detto l'assessore allo Sport, Fabrizio Ricca, oggi in piazza con i maestri di sci a Torino. "Dovremo studiare come ripartire i nuovi fondi regionali – ha spiegato Ricca – L'idea, per gli istruttori di sci, è di dividere la platea di beneficiari in tre fasce: nuovi maestri, saltuari e fissi, cioè coloro per cui l'insegnamento è primaria e unica fonte di sostentamento. Nell'ultimo caso si arriverà a ricevere la somma designata di duemila euro". "Siamo con le centinaia di lavoratori del settore che questa mattina sono venuti davanti al palazzo della Regione Piemonte per chiedere di poter lavorare in sicurezza e che vogliono che il loro grido di aiuto arrivi fino a Roma. Il Governo non si può dimenticare della montagna", ha concluso Ricca.