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Vaccino antinfluenzale, dal 26 ottobre al via la campagna in Piemonte

Piemonte

La Regione ha acquistato il 50% in più delle dosi dell'anno scorso, sono a disposizione un milione e 100 mila vaccini, con la possibilità, se ci fosse un fabbisogno maggiore, di un incremento del 20%

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“Perché con il Covid è così importante fare il vaccino antinfluenzale? Meno malati ci sono d'influenza e più sarà facile fare anche una diagnosi differenziale e non sovraccaricare il servizio sanitario”, spiega Roberto Venesia, segretario regionale della Federazione Italiana Medici. Proprio per questo motivo tutte le regioni italiane hanno acquistato dosi massicce di vaccino. Si tratta del Vaxigrip Tetra, lo stesso dello scorso anno, ma aggiornato per un ceppo nuovo del virus. In Piemonte gli ultra 65enni sono 1 milione 112 mila circa, un quarto della popolazione totale. L'anno scorso la metà di loro si è vaccinata e la regione sta pensando di estendere la gratuità anche per la fascia 60-64 anni. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO)

La campagna vaccinale in Piemonte

“La regione ha acquistato il 50% in più delle dosi dell'anno scorso, quindi abbiamo a disposizione 1 milione 100 mila dosi di vaccino tetravalente, con la possibilità, se ci fosse un fabbisogno maggiore, di incrementarlo di un 20%”, ha aggiunto Venesia. La campagna vaccinale qui in Piemonte comincerà il 26 ottobre, ma già da lunedì 5 i medici di famiglia potranno prenotare in farmacia le dosi necessarie. La prima scorta arriverà il 23 del mese, poi sono previste altre 3 tranche fino al 16 novembre. Alla domanda se si fosse potuto acquistare il vaccino un po' prima Venesia risponde: “Natale arriva il 25 dicembre tutti gli anni, l'influenza lo stesso. Bisogna rivedere un pochettino la programmazione, sicuramente va fatta prima”. C'è l'ipotesi che chi non rientra nella fascia degli ultra 65enni o dei malati cronici quest'anno potrà avere dei problemi ad acquistare il vaccino se vorrà acquistarlo. “Questo è un problema reale – ha proseguito il medico – perché le regioni giustamente si sono accaparrate la maggior parte delle dosi e so che i farmacisti si stanno già lamentando che non ne hanno per le loro vendite. Come si risolverà? Sono stati garantiti, credo, solo 250 mila dosi a livello nazionale. Può essere che le regioni, se hanno un surplus di avanzo, lo possano dare direttamente ai farmacisti, è una cosa probabile”.