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Coronavirus Piemonte, Cirio: “Aperitivo in libertà sì, ma non movida”

Piemonte

Il governatore ha annunciato: “Nelle prossime ore emetterò un’ordinanza proprio per riuscire ad affrontare con sicurezza il prossimo weekend”

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"Proprio se ami la movida, oggi non la fai". A dirlo, a margine del presidio per il sostegno al sistema scolastico 0-6, è il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: "La possibilità di prendere un aperitivo in libertà c'è, ma non è la movida. Se vogliamo tornare alla movida, dobbiamo impostare un percorso graduale che ci riporterà alla movida" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

Cirio: “Nelle prossime ore emetterò un’ordinanza”

Cirio ha quindi annunciato che "nelle prossime ore emetterò un'ordinanza proprio per riuscire ad affrontare con sicurezza il prossimo weekend". Un tema, quello della riapertura di bar, ristoranti e locali, che è stato al centro anche del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza "a cui ho partecipato stamattina - spiega il governatore - perché dobbiamo prevenire, magari anche forti dell'esperienza degli altri comuni". Per questo, aggiunge, "ben venga aver tardato le riaperture di 5 giorni perché ci ha dato anche l'opportunità di capire, come è accaduto a Milano o in Veneto, che il rischio assembramento è dietro l'angolo. Quindi - aggiunge Cirio - dobbiamo prevenire, con misure e controlli ma soprattutto chiedendo a tutti un grande senso di responsabilità. Perché ne usciremo, ne stiamo uscendo, ne siamo tutti convinti - conclude - ma dobbiamo tutti continuare a fare la nostra parte. Non è tempo di movida questo".

Il governatore: "Il Piemonte sta uscendo dall'emergenza"

Il governatore è inoltre intervenuto questa mattina a "Unomattina", su Rai 1, dove ha dichiarato che il Piemonte “sta uscendo, come le altre regioni, dall’emergenza contagio, tutti gli indicatori sono positivi e in linea con un virus che lentamente se ne sta andando”. Tuttavia, non è il momento di abbassare la guardia e, inoltre, “dobbiamo avere un occhio di riguardo anche alla necessità di ripartenza”, ha aggiunto Cirio. Una ripartenza graduale "per riuscire sì ad aprire tutto, ma davvero per sempre”. 

I centri estivi

Tema molto dibattuto in questi ultimi giorni in Piemonte è stato quello della riapertura delle scuole, in particolare dopo l’iniziativa lanciata dal sindaco di Borgosesia di mettere a disposizione gli edifici scolastici per accogliere i bambini i cui genitori sono entrambi tornati al lavoro con la Fase 2. A tal proposito, Cirio ha annunciato che è in programma per questo pomeriggio un incontro tra la Regione e le parrocchie per la programmazione dei centri estivi: “Anticiperemo Estate Ragazzi - ha dichiarato - che non è una nuova scuola, ma una forma di accoglienza in sicurezza, in un ambiente sicuro, dei figli delle famiglie del Piemonte che hanno bisogno davvero per andare a lavorare, e che permetta ai bimbi di socializzare. Perché i nostri bambini - ha aggiunto il presidente - stanno soffrendo tanto dopo tre mesi a casa, hanno bisogno davvero di momenti di incontro, in sicurezza, che non possono aspettare la burocrazia romana”.

L’iniziativa di Borgosesia

“Non puoi immaginare di far tornare a lavorare le persone dimenticando che hanno dei figli - ha proseguito Cirio parlando proprio dell’iniziativa di Borgosesia -. Questo dovrebbe ricordarlo bene il nostro ministro. Non parliamo di una scuola parallela ma di un servizio 'paradidattico', che peraltro segue le linee guida per la sicurezza, che dà una risposta alle famiglie italiane. Ecco il motivo per cui la Regione non solo lo ha guardato con grande interesse e sostegno, ma davvero lo vuole estendere”.

I test sierologici

Cirio ha infine toccato il tema dei test sierologici, un argomento “delicato e importante su cui auspichiamo ci sia una voce chiara da parte del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, perché ormai è chiaro che sono importanti sotto il profilo di analisi epidemiologica ma nello stesso tempo le persone devono sapere che non hanno valore diagnostico".