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Coronavirus, Alberto Cirio: "Piemonte non è a rischio, parametri ok"

Piemonte
©LaPresse

Così il governatore: "L'immagine di un Piemonte fermo perché malato è quanto di più fuorviante. Tanto è vero che allo stato attuale in tutto il paese le tre regioni che il governo e il comitato tecnico scientifico considerano sorvegliate speciali sono Lombardia, Umbria e Molise"

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"La nostra non è una regione a rischio. Noi abbiamo tutti i parametri apposto. Oggi il famoso rapporto R con zero, risulta essere a quota 0,34, quindi decisamente al di sotto dei livelli di guardia. Se c'è uno slittamento di qualche giorno per alcune attività questo dipende solo dal fatto che da noi il contagio si è diffuso più tardi". Sono le parole del governatore del Piemonte, Alberto Cirio, a La Stampa rispetto ad alcuni "ritardi" nelle riaperture del 18 maggio sui quali spiega che le uniche differenze riguardano "qualche giorno in più per riaprire bar e ristoranti", attivi dal 23 per adeguarsi ai protocolli di sicurezza, e dei mercati da mercoledì, "perché dobbiamo risistemare le piazze che li devono accogliere". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

"Piemonte non è malato"

Cirio ha poi continuato: "L'immagine di un Piemonte fermo perché malato è quanto di più fuorviante. Tanto è vero che allo stato attuale in tutto il paese le tre regioni che il governo e il comitato tecnico scientifico considerano sorvegliate speciali sono Lombardia, Umbria e Molise. La nostra esigenza è quella di una ripartenza sostenibile ed è quello che gli operatori ci hanno chiesto. Abbiamo voluto bilanciare la giusta cautela con la necessità della ripartenza e abbiamo trovato un giusto equilibrio tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute. Insomma: un'ottima mediazione tra la prudenza e l'economia, per una regione che vuole aprire tutto ma aprire per sempre".