"Con le regole vigenti - ha spiegato il governatore al Consiglio regionale durante la videoconferenza - tra due anni siamo ancora qui. Serve Piano Marshall per imprese e famiglie". L'assessore alla Sanità: "Fare tamponi a domicilio sta diventando troppo oneroso"
"Abbiamo bisogno di poteri straordinari, sennò tra due anni siamo ancora qui". Lo ha affermato il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, al Consiglio regionale durante la videoconferenza, annunciando che chiederà poteri straordinari per gestire l'emergenza Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - L'EMERGENZA IN PIEMONTE). "Con le regole vigenti in condizioni normali - ha spiegato - tra due anni siamo ancora qui. Per agire in tempi rapidi, come è assolutamente necessario, abbiamo bisogno di poteri straordinari, come è stato fatto per la ricostruzione del Ponte Morandi".
Cirio: "Allentiamo regole per non impantanarci nella burocrazia"
"Il sindaco di Genova - ha sottolineato il governatore Cirio riferendosi al crollo del Ponte Morandi - in quel caso ha avuto il potere di derogare a una serie di norme, il che gli permetterà presto di inaugurare il nuovo ponte. Chiedo al Consiglio regionale di valutare l'approvazione di un documento perché io possa chiedere al Governo poteri straordinari. Senza averli rischiamo che tutto il lavoro venga ritardato, ma i tempi sono di grande urgenza. Se non allentiamo regole, soprattutto in vista della ricostruzione per il dopo - ha concluso - rischiamo di trovarci pericolosamente impantanati nella burocrazia".
Il presidente piemontese: "Piano Marshall per imprese e famiglie"
Cirio ha poi spiegato: "In Piemonte serve un Piano Marshall per le imprese e per le famiglie. Ci sono due aspetti fondamentali sui quali dobbiamo intervenire: le misure economiche e quelle sociali. Sul primo fronte abbiamo adottato un meccanismo di dialogo continuo con tutte le categorie produttive. In sostanza abbiamo messo in campo una task force che dovrà lanciare un vero Piano Marshall per dare liquidità alle imprese. Aspettiamo di capire quali saranno le misure del Governo per integrarle".
"Sul fronte sociale - ha aggiunto il presidente della Regione - ho chiesto agli assessori di studiare una misura per dare soldi direttamente ai cittadini. Chiediamo a tutti di stare a casa, così assisteremo a un graduale rallentamento del contagio del quale abbiamo già i primi segnali. Ma questo vuole dire che molte persone si troveranno senza soldi, e si arriverebbe presto a un rischio davvero difficile da gestire. C'è uno sforzo che dobbiamo fare con urgenza, dobbiamo studiare misure sociali straordinarie: o diamo i soldi direttamente alle famiglie o presto tante non avranno più i soldi per fare la spesa".
Il governatore: "Nella gravità, nostro sistema sanitario ha risposto"
Il governatore ha infine affermato: "Da questa emergenza impareremo una importante lezione. Voglio ringraziare il Consiglio regionale per l'importante lavoro che stiamo facendo insieme sulla questione che da cinque settimane occupa a tempo pieno il nostro lavoro. Da questo stiamo traendo anche insegnamenti importanti che aiuteranno chi governerà nel futuro a fare le scelte giuste in sanità. Abbiamo imparato quanto sia importante la medicina di territorio, e abbiamo appreso lezioni importanti sui tagli: sono risorse che vengono a mancare, e te ne rendi conto solo nell'emergenza. Quando è scoppiata l'emergenza Coronavirus, eravamo la penultima Regione di italiana per posti in terapia intensiva in rapporto al numero di abitanti, oggi siamo la seconda. Il sistema sanitario piemontese si sta ingegnando, ogni sala operatoria che si chiude con grande sacrificio si traduce in due, tre, o quattro posti letto in terapia intensiva. Nella gravità il sistema ha risposto, perché con persone di valore abbiamo una sanità di valore".
Icardi: "Fare tamponi a domicilio sta diventando troppo oneroso"
Il Piemonte frena sui tamponi a domicilio per testare il contagio del coronavirus. Questo è quanto emerso dall'intervento odierno, in videoconferenza, dell'assessore alla Sanità, Luigi Icardi: "Fare i tamponi a domicilio sta diventando troppo oneroso. E fra l'altro i medici hanno ormai una esperienza tale da poter capire se il paziente è stato colpito dal Coronavirus anche senza fare il tampone. Individueremo in ogni area un laboratorio dedicato nel quale dovranno recarsi coloro che dovranno essere sottoporsi al test". Ovviamente la procedura sarà applicata a chi è in condizione di spostarsi autonomamente perché ha sintomi non gravi. Icardi ha confermato anche i test sierologici che saranno fatti sui 30 mila anziani ospitati nelle strutture del territorio. Già oggi, ha annunciato, firmerà "un protocollo per la gestione dei casi positivi. In ogni caso, "nessun paziente positivo al Coronavirus - ha chiarito - sarà ospitato nelle Rsa". Per i pazienti positivi che vengono dimessi dagli ospedali, saranno impiegate altre strutture in via di individuazione.