Coronavirus, a Torino 15 cittadini cinesi in quarantena preventiva
PiemonteLo ha reso noto il presidente della Fenaic, Paolo Hu Shaogang, il quale ha poi spiegato che il numero potrebbe presto salire per via dei prossimi rientri dalla Cina. Soddisfatto Roberto Testi, dell’Asl torinese: "Comunità cinese ha senso civico invidiabile"
È alta l'attenzione per l'emergenza coronavirus (IL LIVEBLOG - LO SPECIALE) anche a Torino, dove una quindicina di cittadini cinesi sono in quarantena preventiva nelle loro abitazioni dopo essere rientrati dalla Cina. A renderlo noto è stato il presidente della Fenaic, la Federazione nazionale Italia-Cina, Paolo Hu Shaogang, il quale ha annunciato che il numero delle persone in isolamento potrebbe presto salire per via dei prossimi arrivi dal Paese asiatico. "I nostri connazionali che sono rientrati a Torino dalla Cina stanno adottando tutte le precauzioni consigliateci, incluso il periodo di quarantena di quindici giorni che suggeriscono le autorità internazionali", ha dichiarato Hu Shaogang in occasione di un 'aperitivo solidale' organizzato con l'Ascom e con l'Epat di Torino in uno dei ristoranti cinesi della città. "Siamo anche pronti al rientro di coloro che erano andati in Cina per il Capodanno e sono rimasti bloccati, siamo in costante contatto con la Asl Città Di Torino e con le famiglie", ha aggiunto.
Il commento di Roberto Testi (Asl Torino)
L’iniziativa e le misure illustrate da Hu Shaogang sono state apprezzate dal direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl torinese, Roberto Testi. "Mentre noi facciamo fatica a rincorrere le persone italiane che sono state in Cina, la comunità cinese di Torino sta dimostrando una grandissima organizzazione e un invidiabile senso civico", ha affermato. "Siamo più tranquilli su di loro che sui torinesi autoctoni. A tutti gli isolati stiamo facendo avere un vademecum con le norme da seguire: ogni giorno devono misurarsi la temperatura, e possibilmente stare in un locale separato dai familiari, oltre ad aerare spesso la casa e lavarsi frequentemente le mani", ha concluso Testi.
L'aperitivo solidale
Oltre al presidente della Fenaic, quest’oggi all’aperitivo solidale sono intervenuti anche l'ex primario di pneumologia dell'ospedale Giovanni Bosco, Carlo Bagliani, il presidente dell’Epat, Alessandro Mautino, e la presidente Ascom, Maria Luisa Coppa. L'incontro è stato organizzato per contrastare "l’ingiustificata psicosi che ha provocato il crollo del giro d'affari dei 400 ristoranti cinesi e delle 22 mila imprese cinesi di Torino".
"È un atto doveroso verso una comunità forte, di grandi lavoratori, alla quale siamo riconoscenti per i benefici che porta al territorio", il commento di Coppa, che ha poi aggiunto: "Vogliamo far sentire agli amici cinesi che siamo al loro fianco: oggi hanno bisogno di noi, ma noi abbiamo tanto bisogno di loro, delle loro attività e dei turisti fortemente amanti dello shopping che ci portano". All’incontro erano presenti anche l'assessore al Commercio del Comune, Alberto Sacco, e il presidente della Camera di Commercio, Guido Bolatto.
Famiglia in isolamento volontario nel Vercellese
Dopo essere rientrata ieri sera dalla Cina a Cigliano, nel Vercellese, dove vive da anni, una famiglia cinese ha deciso di mettersi in quarantena volontaria per due settimane, nonostante tutti i suoi componenti stiano bene e non presentino alcun sintomo del virus.
"Siamo arrivati a Cigliano ieri sera - scrivono su Facebook -, è stato un viaggio lungo. Sappiamo di stare bene di salute, ma per il bene di tutti quanti abbiamo deciso di rimanere per un po' di giorni in casa. Ringrazio anticipatamente i nostri amici che sono sempre stati disponibili ad aiutarci, sia per la spesa quotidiana che per varie commissioni in giro. Il negozio e il bar apriranno tra due settimane: non vedo l'ora di abbracciarvi tutti e a presto".