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Sequestro arsenale, indagato si difende: "Sono un collezionista"

Piemonte
Alcune delle armi sequestrate lo scorso luglio (ANSA)

L’ingegnere Carlo Muzio ha anche dichiarato di non avere mai conosciuto Fabio Del Bergiolo, arrestato lo scorso 15 luglio nell’ambito dell’inchiesta che ha portato alla scoperta, tra l’altro, di un missile aria-aria 

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Si è difeso dicendo di essere un collezionista di strumenti elettronici Carlo Muzio, l’ingegnere elettronico ed esperto di telecomunicazioni indagato nell'inchiesta sugli ambienti dell'estremismo di destra che ha portato all'arresto di tre persone e al sequestro di un vero e proprio arsenale d'armi, tra cui un missile 'Matra', lo scorso luglio. Muzio, 80 anni, è comparso oggi, 5 settembre, in procura a Torino davanti al sostituto procuratore Manuela Pedrotta. Assistito dall'avvocato Michele Forneris, ha sostenuto anche di non avere mai conosciuto Fabio Del Bergiolo, l'ex ispettore delle Dogane arrestato il 15 luglio.

Missile pezzo forte della collezione

Per quanto riguarda il missile 'Matra', in dotazione alle forze armate del Qatar, Muzio ha dichiarato che si trattava del pezzo forte della sua collezione, nonostante fosse inutilizzabile perché privo di esplosivo, e nessuno era stato da lui autorizzato a venderlo.

Il sequestro

Sono tre le persone finite in manette lo scorso 15 luglio nell’ambito dell'operazione ‘Matra’ del Servizio Antiterrorismo dell'Ucigos e della Digos di Torino. Il blitz è scattato nei confronti di una serie di soggetti orbitanti nei gruppi dell'estrema destra oltranzista e nasce da un'indagine della Digos di Torino relativa ad alcuni combattenti italiani che hanno partecipato alla guerra nel Donbass, in Ucraina. Tra gli arrestati, anche Fabio Del Bergiolo, 50 anni, ex ispettore antifrode delle dogane che nel 2001 si era candidato al Senato, per Forza Nuova, nel collegio di Gallarate (Varese). Tra le armi sequestrate, oltre a diversi fucili d'assalto automatici di ultima generazione e al missile, c’erano anche anche due 'Razziere', impiegate per l'armamento di aerei MB339 in dotazione anche all'Aeronautica militare italiana. Il materiale bellico era custodito in un hangar di Rivanazzano Terme (Pavia).