In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Torino, pacco esplosivo per la sindaca Appendino: "Non mi intimidiscono"

Piemonte
Foto di archivio

A far scattare l'allarme bomba e l'intervento degli artificieri è stato un plico di piccole dimensioni che, sottoposto allo scanner dalla polizia municipale, aveva al suo interno un congegno rudimentale con una pila, dei fili e della polvere

Condividi:

Una busta con polvere pirica e un congegno rudimentale, una batteria collegata a un filo di rame, che avrebbe potuto esplodere, ha fatto scattare l'allarme oggi a Palazzo Civico a Torino. Il plico era indirizzato alla sindaca Chiara Appendino, ed è stato bloccato dalla Polizia Municipale grazie al controllo con scanner radiogeno. "Se qualcuno pensa di intimidirmi si sbaglia di grosso", scrive sui social la sindaca: "Avanti, più determinata di prima".

I sospetti sul mittente

Sulla busta come mittente era indicato 'Scuola A.Diaz. Via C.Battisti 6, 16145 Genova' e su un foglio bianco attaccato era riportata la scritta "ufficio della sindaca. Piazza Palazzo di Citta' 1". Secondo gli investigatori, la matrice è anarco-insurrezionalista, "verosimilmente" nell'ambito della cellula dell'Asilo, il centro sociale sgomberato il 7 febbraio scorso. Da quel giorno, gli anarchici e più in generale l'area antagonista hanno avviato una mobilitazione che ha avuto i suoi momenti caldi nella manifestazione del 9 febbraio, caratterizzata da scontri, devastazioni e 11 arresti, e dal corteo di sabato scorso, concluso senza incidenti grazie soprattutto all'opera di prevenzione delle forze dell'ordine, che avevano bloccato i manifestanti ritenuti più pericolosi, molti arrivati da Francia, Spagna e Grecia, nei pressi della ex scuole occupata pochi giorni prima in via Tollegno. Durante il corteo, tuttavia, erano state composte scritte minacciose, sui muri del Cimitero Monumentale di Torino, nei confronti del ministro dell'Interno Salvini e della sindaca ("Appendino la scorta non ti basta").

Sospeso il consiglio comunale

Quarantott'ore dopo il sabato con la città semiparalizzata dai manifestanti e dall'imponente schieramento di forze dell'ordine, a Torino è tornata la paura. Dopo il ritrovamento della busta sospetta, il consiglio comunale è stato sospeso e sono saltate le previste comunicazioni della sindaca, sulle tensioni al corteo dei rider e sul caso di violenza sessuale al Valentino. La busta è stata neutralizzata dagli artificieri della Polizia di Stato. In Municipio si è recato anche il questore, Francesco Messina, che ha coordinato le operazioni per prevenire rischi all'incolumità delle persone, nell'eventualità che ci fossero altri plichi esplosivi.

La sindaca sotto scorta

La sindaca Appendino è sotto scorta dal 10 febbraio scorso, all'indomani delle tensioni e delle minacce al corteo anarchico. Pochi giorni fa in città sono stati affissi manifestini con il disegno di una persona a testa in giù con l'effige dei tarocchi dell'Appeso ribattezzata l'Appendino e la filastrocca dell'Asilo. Di fronte a un negozio della famiglia della sindaca gli antagonisti avevano organizzato una minacciosa protesta. Il 3 novembre scorso, inoltre, era stata intercettata una busta diretta alla sindaca con la scritta: "Hai ucciso Torino. Devi morire".