Siamo stati a Kuala Lumpur per capire se questa metropoli cosmopolita, dove tutti parlano inglese e anche cinese, sta emergendo nella mappa globale delle startup tecnologiche, e può mettersi nella posizione di competere con Singapore, situata a breve distanza da qui
Eric Lee, Managing Director del Digital District, è convinto che “Kuala Lumpur è uno degli hub tech più sottovalutati di tutta l'Asia”. Ed effettivamente i costi, oltre la metà più bassi che a Singapore, e la facilità di integrazione con una comunità che è molto accogliente, sono di aiuto.
L'esempio di Mindvalley
Mindvalley, ed-tech che fornisce corsi di formazione, ha in questa città il suo quartier generale, ispirato alla Sagrada Familia di Gaudì, e in parte ai super eroi della Marvel, con tanto di sale meditazioni e spazi multilivello. Lo spazio è un esercizio architettonico basato su quel fenomeno ottico in cui il colore cambia se osservato da una diversa angolazione. L'ufficio però è abitato da neanche un terzo dei dipendenti perché per attrarre i talenti globali, il suo founder, Vishen Lakhiani, ha scelto di puntare sulla flessibilità: ognuno può lavorare da ogni parte del mondo, ma dispone di una scrivania in ufficio.
Anche lo Slush è arrivato in Malesia
La città ospita eventi tech, di caratura internazionale, quasi ogni settimana; noi abbiamo partecipato allo Slush, il noto evento finlandese che organizza qui uno dei suoi appuntamenti laterali, nella turistica Chinatown, dove abbiamo provato a capire che cosa sta accadendo in Malesia con Damon Grow, investitore americano che si è trasferito qui dalla California. Ci racconta che per lui l’unico ostacolo qui è la mentalità. “Credo che molti startupper siano troppo concentrati sul business a livello locale - ci dice -. Ma quello che sto cercando di fare e per cui c'è anche Slush è pensare in grande, in modo più ambizioso”.
Il polo di attrazione di Cyberjaya
Creare i prossimi unicorni tecnologici malesi, si intende le società del valore di un miliardo di dollari, è la missione della Malaysia Digital Economy Corporation, braccio operativo del governo nel settore, che sta riorientando l'economia verso l'innovazione piuttosto che dipendere dalle sue ingenti risorse naturali; e ha la sede nel primo edificio costruito a Cyberjaya, cittadina a circa una ora da Kuala Lumpur, una sorta di Silicon Valley, con università e centri ricerca. A Cyberjaya hanno aperto colossi come Tesla e più di recente Nvidia, una delle aziende tech di maggior valore al mondo, che ha inaugurato qui il suo nuovo data center. Alla fine del nostro viaggio possiamo dire che anche se Cyberjaya è ancora lontana dall'essere una Silicon Valley, ha però acquisito la fama di centro dove le grandi aziende tecnologiche globali stabiliscono le proprie infrastrutture cloud nel sud-est asiatico. E anche se gli startupper segnalano divari tra le politiche finanziarie per l'imprenditorialità e il modo in cui tali politiche vengono messe in pratica, gli organizzatori dello Slush a Kuala Lumpur confermano che si è a buon punto per competere con Singapore.