Startup for Africa Roadshow, i giovani talenti africani arrivano in Italia

NOW

Monica Napoli

L'iniziativa supporta le startup africane fornendo ai giovani talentuosi gli strumenti per far sì che siano in grado di relazionarsi con i potenziali investitori

Startup Africa Roadshow ha portato in Italia, dal 9 al 13 maggio, i giovani talenti africani, le loro idee e i loro progetti grazie al programma promosso da BeEntrepreneurs, associazione che sostiene la crescita dei team imprenditoriali più promettenti del Kenya, Uganda, Tanzania e Rwanda. “L’obiettivo del progetto è supportare le startup fornendo loro gli strumenti, per fare in modo che siano pronte a relazionarsi con potenziali investitori, costruendo ponti con l’ecosistema di produzione italiano e in prospettiva anche europeo”, spiega uno dei fondatori dell’associazione, Andrea Censoni. 

Gli eventi di Milano e Torino

Cinque programmi di formazione, un database di oltre 1.500 startup e oltre 80 team imprenditoriali formati sono solo alcuni dei numeri dell’associazione che dal 2017 sostiene la crescita dei team più promettenti. A Milano e a Torino sono arrivate le sei startup vincitrici di Next Generation Africa e altri giovani imprenditori che, in Italia, hanno avuto la possibilità di incontrare potenziali investitori, partecipare a workshop, incontri e sessioni di confronto. 

Le idee delle startup più promettenti

Dalle app per i prestiti al riciclo dei rifiuti, sono diverse le idee presentate. Tra queste, la app Zofi Cash, una piattaforma di pagamenti che permette ai lavoratori dipendenti di ottenere un anticipo sullo stipendio mensile, necessità molto sentita in Uganda. 

“Si tratta di una app per le persone che hanno un lavoro e che hanno bisogno di un anticipo”, spiega l’ideatore Paul Kirungi. In pratica, a concedere loro l’anticipo è lo stesso datore di lavoro, alla app va una minima percentuale per l’operazione. 

 

Dai prestiti alla sanità. Margareth Nanyombi è una giovane imprenditrice, ha portato in Italia HerHealth Uganda, una app che consente di fare uno screening delle infezioni genitali femminili anche a casa o in ufficio. “Si tratta anche di un modo per rispondere alle esigenze delle donne in Uganda, forniamo loro lo strumento per controllarsi. Ed è utile anche negli ospedali”, dice. 

 

A Marula Proteen è andato il premio speciale per la sostenibilità. Trasforma i rifiuti organici di Kampala in fertilizzante ad alto valore nutritivo con un processo biologico, tramite insetti, secondo il modello dell’economia circolare. “Un sistema che possiamo replicare in qualsiasi parte del mondo”, spiega uno degli ideatori di Marula Proteen, Joseph Luswabi. “I rifiuti presi nelle città vengono portati nel loro laboratorio, i rifiuti organici diventano cibo per le larve della mosca soldato nera. Dopo otto giorni, questo mangime si decompone e viene utilizzato del tutto dalle larve che diventano dieci volte più grandi rispetto alla loro dimensione originale. Le loro deiezioni diventano un fertilizzante organico di alta qualità, impiegato nella produzione agricola”. 

 

E di riciclo, ma di plastica, si occupa un’altra start up presentata a Milano. Kimuli Fashionabilty è una società ugandese che lancia una doppia sfida: riciclo e inclusione. Sono, infatti, 102 i collaboratori con disabilità che lavorano nell’azienda che ricicla rifiuti plastici. “I prodotti sono interamente di plastica riciclata”, spiega Zaharah Nabirye una delle ideatrici che ha portato il progetto in Italia, un progetto di riciclo dei materiali ma anche di inclusione. Idee e progetti utili all’Africa ma non solo. 

 

 

Tecnologia: I più letti