Abbiamo provato la piattaforma digitale che identifica le malattie respiratorie tramite l'analisi vocale. Un progetto innovativo ma ancora da migliorare
VoiceMed ha sviluppato una piattaforma digitale per identificare le malattie respiratorie tramite l'analisi vocale: un progetto utilizzabile da tutti e senza il supporto umano grazie alle tecnologie cloud, ad un algoritmo allenato a riconoscere le onde vocali e alla diffusione degli smartphone.
L'idea di VoiceMed
Arianna Arienzo è il CEO di VoiceMed. Figlia di due pneumologi, è cresciuta con la prima diagnosi data dai genitori per telefono, come ricorda lei stessa, grazie al loro orecchio esperto. Da questa intuizione ha sviluppato un algoritmo per identificare le malattie respiratorie tramite l'analisi vocale dallo smartphone.
Come funziona VoiceMed
VoiceMed One è in nome di questa web app che è attualmente utilizzata in via di sperimentazione dalla ASL di Torino e dal Laboratorio Nazionale della Salute del Lussemburgo e che è in fase di applicazione anche all'Ospedale Spallanzani di Roma, per il monitoraggio dei pazienti Covid-19. Una soluzione che parte dall'evoluzione delle tecnologie dell'analisi vocale e dei segnali sonori e dell’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) che sconfinano nel settore medicale, rendendo possibile l'identificazione di biomarcatori vocali per la diagnosi precoce, la classificazione di malattie respiratorie e il monitoraggio da remoto delle stesse. Attraverso queste tecnologie, VoiceMed ha come obiettivo quello di dare a tutti la possibilità di conoscere il proprio stato di salute, in qualunque luogo e momento.
Il nostro test e l'opinione di un infettivologo
Per usare l'applicazione, da telefono o pc, si registra la tosse, poi il respiro e per finire la voce. Se l’audio è pulito e passa il check qualità, quell'audio viene analizzato tramite dei marcatori, che collegano la voce ad una patologia o ad un virus, grazie all'algoritmo, allenato a riconoscere eventuali malattie dalla voce come l'influenza o un virus come il Covid. Al momento VoiceMed ha un indice di affidabilità del 74.4% ma, dalla esperienza personale di chi sta scrivendo (ho testato VoiceMed One mentre sono stato positivo al Covid, ma asintomatico), c'è qualcosa ancora da migliorare: il risultato che dava l'app era negativo, perché di fatto stavo bene, sebbene poi risultassi positivo al tampone molecolare. Il Dott. Pierluigi Tarquini, infettivologo del Poliambulatorio Convento a Mosciano Sant’Angelo, è favorevole ad una tecnologia come questa, e ci spiega: "Io stesso sono abituato a sentire i pazienti via telefono e mi rendo conto se da un colpo di tosse possono avere una polmonite. Per questo non ci trovo nulla di sbagliato ad utilizzare una app all'inizio, in autodiagnosi, prima di decidere se fare un tampone o meno, oppure nei bambini prima di scegliere se fargli fare un tampone. Ma bisogna poi consultare un medico per decidere se fare ulteriori analisi". Il dispositivo e l'algoritmo di VoiceMed sono ancora da migliorare, ma si tratta della prima azienda italiana a puntare su questa innovazione, supportata da molti riconoscimenti ricevuti. Il trend della voce e della tecnologia legata all'audio nell’analisi dei dati per la lotta al Covid è un filone tecnologico molto promettente, sul quale stanno investendo diversi giganti della tecnologia e del settore medico, come PureTech Health che ha siglato una partnership con Qualcomm, perché l’intelligenza artificiale consente di dedurre informazioni da migliaia di dati in tempi molto rapidi.
La voce trasporta informazioni
Non è tutto: le forze dell'ordine si stanno rivolgendo agli indizi della voce umana per aiutarle a disegnare i volti dei sospetti. Le banche li utilizzano per catturare i truffatori che cercano di imitare i loro clienti al telefono e i medici utilizzano tali dati vocali per rilevare l'insorgenza di malattie, come fanno Sonde Health negli Stati Uniti e Ress App in Australia.