Ai Act, cosa cambia e perché i tempi sono così lunghi

E quindi? Cosa cambia dal primo agosto, cioè da quando è entrato ufficialmente in vigore l’A.I. Act? Tutto e niente. La nostra esperienza di utenti alle prese con i chatbot non ne risentirà e non ci accorgeremo di nulla. Allo stesso tempo, quello che accade sotto il cofano di questa tecnologia che sta rivoluzionando e rivoluzionerà sempre di più le nostre vite inizierà a cambiare più o meno da subito. La prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale, approvata dall’Unione Europea, procede infatti per tappe. Prima di capire quali è importante spiegare qual è l’approccio scelto da Bruxelles. Insomma, cosa dice la legge. Quattro livelli di rischio Il regolamento classifica l’intelligenza artificiale sulla base di quattro livelli di rischio: minimo, limitato, alto e inaccettabile. Maggiore è il rischio, maggiori sono le responsabilità e i limiti per chi sviluppa o usa questi sistemi. Sono così fuori legge i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili. Così come la raccolta a strascico di volti da internet o dalle registrazioni delle telecamere a circuito chiuso per creare banche dati di riconoscimento facciale. Sono vietati anche i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, i sistemi di credito sociale, le pratiche di polizia predittiva . Non si potranno utilizzare anche i sistemi che manipolano il comportamento umano o sfruttano le vulnerabilità delle persone. Alcune eccezioni, per casi specifici come il terrorismo, sono previste per le forze dell’ordine. Altro punto importante riguarda gli obblighi di trasparenza. I deepfake, cioè quelle immagini manipolate in cui – ad esempio – le persone dicono cose che non hanno mai detto, dovranno essere etichettati come tali. Le tappe e le sanzioni Le nuove regole saranno applicabili a due anni dall’entrata in vigore, con l'eccezione dei divieti, che scatteranno dopo sei mesi, dei controlli sui sistemi di IA per finalità generali, compresa la governance e degli obblighi per i sistemi ad alto rischio . Le sanzioni vanno da 7,5 milioni di euro a 35 milioni di euro . Come mai dei tempi così lunghi? “Si vuole dare alle società il tempo di adeguarsi”, spiega a Sky TG24 l’avvocato Edoardo Raffiotta, professore di diritto dell’IA nell'Università Milano-Bicocca e membro del Comitato di Coordinamento sull’IA della Presidenza del consiglio: “Le aziende non sanno bene quanta intelligenza artificiale hanno in casa e, per di più, la definizione che viene data di questa tecnologia nel testo è molto ampia”. Insomma, il tempo indicato dalla legge non è poi così lungo come sembra: “Una grande opportunità – aggiunge Raffiotta – è l’AI Pact, il progetto della Commissione europea che permette su base volontaria alle organizzazioni di adeguarsi alla legge prima delle scadenze fissate. Aziende e istituzioni possono così mettere a disposizione best practice ed esperienze facendo network. Sono già centinaia le adesioni arrivate fino ad ora”. La sfida è enorme e avremo tempo per capire se quello europeo è un approccio che detterà la linea al resto del mondo, compresi gli Stati Uniti dove lo sviluppo di questa tecnologia procede spedito senza vincoli.

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