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Bullismo, TikTok crea un hashtag per sensibilizzare l’utenza sul tema

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

In occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, che si celebra ogni anno il 7 febbraio, TikTok ha invitato gli utenti a condividere le proprie esperienze personali con la community 

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In occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, che si celebra ogni anno il 7 febbraio, TikTok ha invitato gli utenti a condividere le proprie esperienze personali con la community, accompagnandole con l’hashtag #NoBullismo. Con questa iniziativa, il social spera di sensibilizzare la propria utenza, composta perlopiù da adolescenti, su questo tema delicato. “La community di TikTok si stringe attorno a un unico messaggio per dire NO a qualunque tipo di violenza o vessazione e un gigantesco SÌ alla voglia e al diritto di essere sé stessi sempre e comunque”, spiega l’applicazione in una nota. Per l’occasione verrà creata anche un’apposita playlist.

TikTok testa la conoscenza degli utenti sulla sicurezza online

Oltre al bullismo e al cyberbullismo, un altro tema su cui TikTok sta cercando di sensibilizzare la propria community è la sicurezza online. In vista del Safer Internet Day, che ricorre l’11 febbraio in oltre 140 Paesi, il social ha creato un quiz a tema per mettere alla prova la conoscenza degli utenti e diffondere delle informazioni utili. Il test assume la forma simbolica di un castello: ogni domanda rappresenta una barriera da superare per entrare all’interno della fortezza, simbolo di un luogo protetto, sicuro e in cui esercitare al meglio il proprio talento.

I numeri del bullismo in Italia

Come ricorda la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps), in Italia più della metà dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 17 anni ha subito degli episodi di bullismo. La percentuale sale all’85,8% tra i giovani che utilizzano quotidianamente lo smartphone. Il cyberbullismo, invece, è un problema che riguarda il 22,2% degli adolescenti. “Queste percentuali mettono gli specialisti e le famiglie di fronte a una fotografia chiara e netta di una tragica realtà, che, purtroppo, è ancora in espansione e necessita di una lotta congiunta di tutti gli attori coinvolti, incluse le istituzioni e gli specialisti sanitari”, spiega Giuseppe Di Mauro, il presidente della Sipps.