Ma davvero l'Unione europea vincerebbe il medagliere se gareggiasse unita alle Olimpiadi?

Alla fine dei giochi olimpici ci siamo abituati a leggere articoli e post che ipotizzano come cambierebbe il medagliere se i 27 Stati dell’Unione europea gareggiassero sotto un’unica bandiera: quella europea. Per farlo, si sommano le medaglie olimpiche degli atleti cittadini europei, che quest’anno hanno raggiunto quota 309. Al gioco dei numeri ha partecipato questa volta anche la stessa Commissione europea con un post sui canali social, come aveva fatto per l’edizione di Tokyo l’Europarlamento. Se l’Unione europea avesse gareggiato come un’unica nazione, si sostiene, avrebbe più che doppiato gli Stati Uniti, in cima al medagliere di Parigi con 126 medaglie. Un esercizio algebrico indubbiamente d’impatto, volto a dimostrare la potenza sportiva che sono in grado di esprimere i 27 paesi dell’Unione Europea. Ma questo rimane: un esercizio. Questo medagliere infatti non avrebbe senso. Quanti atleti rappresenterebbero l'Ue? Nella realtà infatti se gli atleti europei potessero gareggiare sotto un’unica bandiera, con ogni probabilità le medaglie si fermerebbero ben sotto la soglia fissata dalla semplice somma. Per comprendere le proporzioni, i 27 Stati dell’Unione Europea hanno potuto portare a Parigi oltre 4mila atleti in tutte le discipline secondo i numeri del Comitato olimpico internazionale. La più numerosa delegazione nazionale è invece stata quella statunitense, che si è fermata a 619 partecipanti. Mentre la Cina ha portato “solo” 398 atleti. È chiaro da questi semplici numeri che la sola Ue non potrebbe garantirsi oltre 4mila posti alle Olimpiadi, vale a dire più di un terzo di tutti gli atleti in gara. Il motivo è presto detto: non tutti potrebbero partecipare ai giochi olimpici. Pensiamo agli sport di squadra. Ovviamente se l’Unione Europea gareggiasse unita, con un’unica squadra, le probabilità di vincere una medaglia si ridurrebbero. Nel calcio maschile un’unica squadra europea avrebbe potuto ambire a una sola medaglia, mentre a Parigi Francia e Spagna si divise rispettivamente argento e oro. E avremmo dovuto dire addio ai podi tutti europei, nella spada a squadre femminile ad esempio in cui Italia, Francia e Polonia hanno conquistato le tre medaglie. E ancora peggio sarebbe andata nella pallamano: nel torneo maschile su 12 squadre partecipanti 8 provenivano da paesi Ue. E alle semifinali hanno avuto accesso solo team europei. Tre medaglie irraggiungibili se l’Unione Europea si fosse presentata unita. Neppure qualificati Ma i podi non verrebbero meno solo dagli sport di squadra. In molti casi gli atleti europei non sarebbero riusciti neanche a qualificarsi. In ogni disciplina dell’atletica per esempio ogni comitato olimpico nazionale può portare al massimo tre atleti. Questo significherebbe non più di 144 sportivi provenienti dall’Ue partecipanti ai giochi olimpici, al posto degli oltre 600 che abbiamo potuto tifare allo Stade de France. L’Unione Europea, con i suoi 27 stati membri che gareggiano l’uno contro l’altro, è già nei fatti il più forte continente al mondo a livello sportivo. Non sono necessari esercizi algebrici per dimostrarlo.

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