Rafael Nadal in stampelle a Barcellona, ha sindrome di Müller-Weiss al piede sinistro

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Due giorni dopo la celebrazione del 14esimo trionfo in carriera al Roland Garros, il tennista è tornato a Mallorca. La partecipazione al torneo di Wimbledon è ancora più a rischio

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Dal trionfo sulla terra rossa del Roland Garros alle stampelle. Due giorni dopo la celebrazione del 14esimo trionfo in carriera a parigi, Rafa Nadal è tornato a Mallorca. Non prima però di aver fatto sosta a Barcellona per un trattamento medico. Lo spagnolo è sceso dall'auto dell'aeroporto in stampelle (VIDEO) e si è fermato comunque a firmare autografi. Prima di rientrare, si è sottoposto al primo trattamento con radiofrequenza pulsata a cui ha deciso di fare ricorso per alleviare il dolore che deriva dalla sindrome di Muller-Weiss al piede sinistro.

Wimbledon in forse

Nadal, che non si è sbilanciato dopo la prima seduta sull'efficacia del trattamento, non ha ancora sciolto i dubbi sulla sua presenza a Wimbledon, torneo che ha vinto per l'ultima volta nel 2010. Il problema cronico di cui soffre Nadal è una malformazione allo scafoide del piede sinistro. Si tratta di una condizione degenerativa che affligge una delle piccole ossa nella parte centrale del piede, determinanti però per la mobilità. Il maiorchino la contiene con scarpe e solette appositamente realizzate che alterano il punto d'appoggio. Ma lo scafoide, l'ultimo osso che si calcifica nello scheletro umano, rimane estremamente vulnerabile. Al Roland Garros Nadal ha giocato grazie a iniezioni anestetizzanti su due nervi che hanno addormentato completamente il piede, lasciandolo senza alcuna sensibilità. Il nuovo trattamento basato sulla tecnologia mini-invasiva della radiofrequenza pulsata, sempre più utilizzata nel trattamento del dolore anche cronico, ha lo scopo di disinibire il nervo, e dunque ridurre la sensazione di dolore, ma non toglie in maniera completa la sensibilità al piede. Questo particolare trattamento, che si utilizza dal 1996, prevede l'inserimento verso il nervo, in regime di anestesia locale, di una cannula all'interno della quale si inserisce un filo metallico. Questo filo è collegato a un generatore di radiofrequenza che permette di far fluire una corrente con la stessa frequenza delle onde radio. Chi si sottopone al trattamento non avverte il passaggio di questa corrente, ma al termine della seduta il campo elettrico generato conduce ad una diminuzione sostanziale o alla scomparsa del dolore.

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