Morto Luciano Gaucci, storico presidente del Perugia

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Aveva 81 anni e aveva trascorso gli ultimi anni in Repubblica Dominicana

E' morto a Santo Domingo all'età di 81 anni Luciano Gaucci. L'ex presidente del Perugia aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita in Repubblica Dominicana. Nel mondo dello sport si affermò prima nell'ippica e poi nel calcio. Fu proprietario anche di Viterbese, Catania e Sambenedettese.

La lunga malattia

Gaucci si era trasferito nella Repubblica Dominicana dopo le accuse di bancarotta fraudolenta in conseguenza del fallimento del club umbro. Dopo aver patteggiato ed usufruito di un indulto era rimasto nell'isola dei Caraibi: era da tempo malato gravemente. 

La carriera

Come dirigente sportivo, durante la gestione del Perugia ha ottenuto una promozione dalla Serie C1 alla Serie B nel 1994, due promozioni dalla Serie B alla Serie A (1996 e 1998), più una promozione in Serie B revocata per illecito sportivo al termine del campionato 1992-1993, che costò tre anni di squalifica al presidente. Durante le stagioni in Serie A la squadra raggiunse la semifinale di Coppa Italia 2002-2003 e la partecipazione alla Coppa Uefa 2003-2004, successiva alla vittoria della Coppa Intertoto 2003, primo trofeo importante della società. E' stato anche proprietario della Viterbese (dal 1997 al 2000 con una promozione in C1), Catania (dal 2000 al 2004 con una promozione in B) e Sambenedettese (dal 2000 al 2004 con 2 promozioni dalla Serie D alla C1). Dopo aver lavorato da giovane com tranviere è diventato monopolista nel settore degli appalti nelle pulizie (impresa La Milanese) ed è stato vicepresidente dell'As Roma dall'82 all'89 sotto la presidenza di Dino Viola. E' stato il primo, e per adesso unico, presidente ad affidare la panchina di squadra di calcio a un'allenatrice: nel 1999 chiamò infatti Carolina Morace alla guida della Viterbese, dove restò pochissimo. Inoltre fu lui a far debuttare in Serie A Serse Cosmi e in Serie B Stefano Colantuono. 

Le vicende giudiziarie

Gaucci ebbe anche diverse vicissitudini giudiziarie. Indagato per il fallimento dell'AC Perugia, e' stato inquisito assieme ai figli Riccardo e Alessandro per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e nel 2005 si e' rifugiato nella Repubblica Dominicana. Ha quindi patteggiato la pena di tre anni per bancarotta fraudolenta e reati fiscali che poi non e' stata scontata in quanto indultata. Nel marzo 2009 dopo quasi quattro anni di latitanza e' rientrato in Italia, prima di ripartire.

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