Scala, commovente omaggio ad Antonella Luongo: “Danzeremo senza di lei ma con lei”. VIDEO
Spettacolo
Un minuto di silenzio e un lungo applauso all’inizio della prima rappresentazione del trittico di danza Kratz/Preljocaj/de Bana per ricordare la danzatrice scomparsa prematuramente. “Questa sera i nostri artisti danzeranno senza di lei ma per lei. Sarà una serata in cui saranno chiamati a una forte prova emotiva” ha detto sul palco il sovrintendente Fortunato Ortombina. Con lui tutto il Corpo di Ballo della Scala nell’ultimo abbraccio all’amica e collega di sempre
“Pochi giorni fa durante le ultime prove di questo spettacolo è mancata Antonella Luongo, ballerina del corpo di ballo del Teatro alla Scala da sempre perché prima di entrare in compagnia ha iniziato alla scuola dove ha condiviso l’adolescenza e la giovinezza con molte delle persone che adesso vedete qui. E questa sera il nostro corpo di ballo ballerà senza di lei ma ballerà con lei. Sarà una serata durante la quale i nostri artisti saranno chiamati a una forte prova emotiva e avranno bisogno del vostro supporto”. Con queste parole il sovrintendente del Teatro alla Scala Fortunato Ortombina ha ricordato, Antonella Luongo, giovane danzatrice scomparsa prematuramente, prima di dare inizio alla prima rappresentazione del trittico di danza Kratz/Preljocaj/de Bana in scena fino al 12 marzo. Una serata che è stata dedicata alla sua memoria. Insieme a lui, sul palco, tutto il Corpo di Ballo visibilmente commosso.
Un minuto di silenzio a cui è seguito un ultimo e lungo applauso per una danzatrice che, come ha ricordato in un post il Teatro, ha calcato il palcoscenico anche in tanti ruoli solisti dei grandi balletti di repertorio “a partire dal 1998, tra i neodiplomati protagonisti del Gala per i 185 anni della Scuola di Ballo. E da allora ha condiviso con tanti colleghi e con le nuove generazioni di artisti la vita del teatro, delle tournée nel mondo, la quotidianità della Compagnia che è anche una famiglia che ora commossa la ricorda, nei classici come Giselle, Il lago dei cigni, La Sylphide, nei lavori dei maestri del Novecento come Béjart, Cranko, Nureyev, MacMillan, Deane, nei lavori di firme italiane, da Pistoni, Ugo Dell’Ara e Mauro Bigonzetti, nelle produzioni di Jiří Kylián e George Balanchine”.