Enrico Nigiotti canta Notturna e racconta gli errori e la voglia di scrivere

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Premiato ai Seat Music Awards all'Arena di Verona, Enrico Nigiotti si prepara all'estate col singolo Notturna e col Cenerentola Tour che lo porterà al Carroponte di Milano. L'intervista

(@BassoFabrizio
Inviato a Verona)


L'anno a tutta velocità di Enrico Nigiotti sta per attraversare l'estate sempre alla velocità della luce. Cantautore di facile e arguto fraseggio riparte col Cenerentola Tour il 14 giugno da Fabriano e per i mesi caldi ha identificato come singolo Notturna. Ci siamo ritrovati all'Arena di Verona in occasione dei Seat Music Awards.

Enrico il tour estivo ha un appuntamento particolarmente atteso.

E' il 29 giugno al Carroponte di Milano, un luogo dove si sono esibiti grandissimi artisti. Essere lì è motivo di orgoglio.
Come cambia il tour andando ora nelle arene?
A differenza del teatro, in estate si suona in location meno intime. Io vorrei mantenere l'aspetto musicale. A teatro viene gente solo per te all'aperto capitano anche i curiosi.
Quindi?
Non è giusto cambiare molto, all'aria aperta si spinge di più ma io ho sempre spinto. Mi piace l'idea di tanta libertà, di non vedere la fine del suono.
Senti l'energia?
Un concerto senza energia è come fare amore con una donna che sta in silenzio. Col pubblico è uno scambio. E’ un chiasmo. Sono capitati concerti che il pubblico lo sentivi addosso e l'energia era diversa, potente.
Tu porti in dote anche una ricca gavetta.
Tutto il bagaglio, tutta l'esperienza che accumuli è un prendere e mettere da parte, anche la più negativa fa crescere. Il palco ti forma.
Hai pentimenti?
Rifarei tutti gli errori, sono quello che sono oggi anche grazie a loro e agli incontri sbagliati.
Senti responsabilità quando scrivi?
Non penso al messaggio, scrivo di getto, non scrivo a tavolino, è la canzone che ti viene a prendere. Conta l'atmosfera. La canzone su mia nonna è stata una lettera libera e semplice. Nonno Hollywood non credevo avesse un impatto così forte a livello generale. Ho imparato a non vergognarmi.
Il più bravo?
Vasco.
Ami molto scrivere, vero?
La scrittura è fondamentale. Sono rimasto due anni e mezzo fermo ma scrivevo. Scriverei anche vendessi gelati.

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