Pechino Express, i Primi Ballerini: "L'umanità ci ha aperto gli occhi"

“L’umanità”. Quando Virna Toppi fruga nello zaino di Pechino Express , afferra decisa il souvenir più gradito. “Finché non si vive l’esperienza, non si può capire. Ridimensiona la visione della vita e rimette con i piedi bene a terra”. La prima ballerina del Teatro alla Scala ha conosciuto bene quella mano tesa, che nella terza puntata dello show, dove lei ha gareggiato nella coppia dei Primi Ballerini, le ha offerto un massaggio rilassante dopo una giornata faticosa, trascorsa tra il sudore di un trekking nella giungla e le ali dei pipistrelli tese sul fiume sotterraneo più lungo del mondo, l’Underground River. Dopo il malus ricevuto dagli Estetici, Virna e il suo compagno di squadra, Nicola Del Freo, che con lei condivide anche il palcoscenico e metà del cuore , hanno infatti ricevuto ospitalità in un centro massaggi. “Ho sempre avuto la tendenza, forse anche come artista, a percepire i miei problemi come i più importanti del mondo”, ha raccontato il primo ballerino del Piermarini. “Invece, ci sono persone che vivono situazioni molto complicate. Pechino Express mi ha aperto gli occhi. Non mi aspettavo che il rapporto con loro mi avrebbe scosso così”. Un messaggio da trasmettere anche alla loro figlia, la piccola Asia, alla quale dopo l’eliminazione Virna, commossa, avrebbe desiderato raccontare l'incontro con “tanta gentilezza e tanto amore in così tanta umiltà”, perché "ci siamo resi conto di cosa vuol dire non avere niente e dare tutto”. DALL'AMORE PER IL BALLO ALL'AMORE NELLA VITA I Primi Ballerini hanno scelto con naturalezza di partecipare a Pechino Express. Virna, che segue il reality dalla prima edizione, aveva introdotto Nicola alle avventure dei viaggiatori, e il ballerino aveva presto apprezzato il programma, che “unisce cultura, documentario, dinamiche di vita e gioco”. Quando l’occasione si è presentata, “non vedevamo l’ora di provare un’esperienza diversa”, ha spiegato Virna. Lei, infatti, non ricorda un solo giorno senza l'amore per l'arte e la grande passione della danza. "Da quando ne ho memoria, mi piaceva ballare, ballare e ballare. Ai matrimoni, nelle piazze, ogni volta che sentivo la musica”, ha raccontato. Grazie ai genitori e all’insegnante dell’infanzia, Virna ha indossato le punte e, una piroetta dopo l’altra, ha stretto tra le mani il diploma dell’Accademia del Teatro alla Scala e poi la nomina a Prima Ballerina della Scala. Dopo aver volteggiato in diverse compagnie, nel 2020 ha raggiunto un importante traguardo internazionale, diventando contemporaneamente prima ballerina del Bayerisches Staatsballett di Monaco. “Ogni volta ha un sapore e un gusto diversi”. Nicola, invece, ha scoperto la danza in una sera d’estate, grazie a uno spettacolo in scena alla Versiliana. “Mi sono innamorato subito del ballo. Ho capito che era molto più di ciò che pensavo. In particolare, il corpo del ballerino mi ha impressionato”, ha raccontato. Nicola, che all’epoca praticava altri sport, aveva subito espresso alla mamma il desiderio di danzare. Il talento, lo studio e il duro lavoro hanno fatto il resto, fino all’ingresso nel corpo di ballo del Bayerisches Staatsballett di Monaco. Tra i ricordi più vivi, La bella addormentata di Nureyev, “la montagna da scalare della danza classica, che mi ha messo a dura prova”, e Le Jeune Homme et la Mort di Roland Petit, una sfida interpretativa per “il suicidio in scena, una rappresentazione grave e pesante che mi ha scosso”. Dietro le quinte dei teatri, invece, la leggerezza: i primi sguardi con Virna, che ha sentito scoccare la scintilla quando ha sbirciato in Nicola un sorprendente carattere “timido e taciturno, tutto quello che un ballerino in scena non deve essere”, accompagnato da una forte integrità morale. L’ammirazione è reciproca: “È una forza della natura, e sono fiero di essere suo marito”, ha detto Nicola dopo l’eliminazione a Pechino Express, un viaggio che Virna non avrebbe potuto fare “se non con lui” e che ha rafforzato la coppia, perché “dove non arriva uno, arriva l’altro”. Per il ballerino, poi, Virna è “una donna che sa vivere la vita, sa godere di ogni cosa e affronta le difficoltà con coraggio”. Lei lo ha fatto in ogni prova, che “anche per sportivi atletici come noi, è stata fisicamente pesante”. Ogni passo ha comunque portato con sé grande positività, a partire dalle amicizie con le altre coppie, primi fra tutti gli Spettacolari con i quali è nata “una sintonia a pelle”, fino all’ “unguento per le nostre anime” che, cani randagi o ragni a parte, ha fatto capolino nei loro occhi da ogni angolo. “Abbiamo assaporato ogni istante, proprio perché sapevamo che sarebbe stato unico e irripetibile”, ha detto Virna. Guidati dalla gentilezza, solo in rari momenti i Primi Ballerini si sono mostrati più agguerriti, e semplicemente perché, ha spiegato Virna, “siamo abituati ad essere non meglio degli altri, ma meglio di noi stessi il giorno prima”. Il viaggio ha rappresentato anche un'occasione per confermare “tutto quello che sapevo di essere, nel bene e nel male, e che ho studiato in profondità negli anni del nostro lavoro, che è molto introspettivo”. Ora, oltre alle corse e agli autostop, resta una consapevolezza: “A prescindere dal risultato, abbiamo vinto, perché abbiamo vissuto fino in fondo un’esperienza che ci ha pienamente appagati”.

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