Lo scrittore americano nato in Michigan e residente a Roma cade sul Pressure Test nel corso della nona puntata. Con sua massima delusione abbandona la gara e incoraggia i compagni. L'appuntamento con MasterChef è tutti i giovedì alle 21.15 su Sky Uno (canale 108 e su digitale terrestre canale 455)
La nona puntata di MasterChef (scopri qui cosa è successo) non inizia nel migliore dei modi per Maxwell: fin dalle prime sfide, nella prova a staffetta con Eduard, i problemi di comunicazione, le incomprensioni, ma sopratutto l'incertezza e la difficoltà di lavorare insieme rovinano l'incanto. Scoccano scintille e i due finiscono tra i peggiori dell’Invention Test, la prova non prevede eliminazione, ma il pericolo è dietro l'angolo e Maxwell non può ancora cantare vittoria. Con sua somma sorpresa infatti, il Pressure Test finale lo mette al tappeto, e senza nessuna possibilità di appello si ritrova fuori dai giochi.
il discorso di maxwell
"Più di cento anni fa, i miei nonni sono venuti dall’Europa in America con in tasca l’umanità e basta. Adesso io torno nella loro terra con il microfono nella tasca, io non sono un immigrato povero, ma sono un immigrato, e per me un americano a MasterChef Italia è stato un miracolo, un onore grandissimo”. E' con queste parole che il giornalista sessantatreenne saluta i giudici e si congeda dopo la proclamazione dell'amaro verdetto che lo porta per sempre fuori dalle cucine di MasterChef. Lo abbiamo intervistato a poche ore dall'eliminazione, ecco cosa ci ha raccontato di questa sua "meravigliosa avventura".
approfondimento
MasterChef Italia 10, Maxwell esce di scena. FOTO
Come nasce la passione per la cucina?
Sicuramente a casa, la mia prima insegnante è stata mia madre, lei era una donna di grande stile, amava sperimentare diverse ricette provenienti da vari Paesi del mondo, un tocco messicano, ma anche uno giapponese, è così che ho imparato ad amare il cibo. Da giornalista ho lavorato in giro e viaggiando ho sviluppato la mia passione. Adoro il cibo italiano, ma anche quello asiatico e francese.
Un americano a MasterChef, ti aspettavi di arrivare fin qui?
Non è stato facile, ho molto rispetto per la tradizione della cucina italiana, per me è stato un onore, e ritrovarmi nella rosa dei nove è stato incredibile, in America per chi parla poco l'italiano sarebbe stato un miracolo. Dovevo affrontare due sfide, la cucina e la lingua, che tuttora resta una sfida, ma sto migliorando, e lo devo a MasterChef.
Con quale giudice hai legato meglio?
Con chef Locatelli perché vive a Londra e parla inglese. Lui mi ha aiutato durante le sfide, e lo ringrazio per la sua pazienza e per il suo aiuto. Ma detto questo, trovo tutt’e tre molto bravi, simpatici e geniali. Il loro lavoro è difficile, io ho lavorato molto in tv e so che è duro, loro lo fanno sembrare facile e questo per me è un segno di grande professionalità.
C’è stato un momento di difficoltà o grazie al tuo approccio zen non hai avuto problemi?
Ogni puntata aveva momenti di stress, i tempi sono stretti, i giudici gridano, il regista urla, la tensione della gara si sente, ma ciononostante io cercavo di fare bella figura, il mio sudore non si vedeva, ma c'era. Ci sono stati momenti di panico, ma nella mia testa cercavo di ricordare che era pur sempre una gara, non la vita. Nessuno muore, e poi io faccio meditazione ogni mattina e questo aiuta.
Hai fatto meditazione anche con Ilda?
Sì, con Ilda siamo diventati grandi amici, abbiamo legato fin dall'inizio e il nostro rapporto è cresciuto nel corso della stagione, le ore libere le abbiamo trascorse insieme e facevamo anche meditazione. Era molto bello, ho grande rispetto per lei.
Chi vorresti vedere trionfare in finale?
Sarei felice per chiunque vincesse, ma se devo dire la verità vorrei tanto che vincesse Irene, adoro il suo stile personale. Anche con lei siamo diventati amici, vive a Roma e capita di vederci.
Dal Michigan a Roma, cosa ti ha spinto a scegliere l'Italia?
Amici a parte, l'amore per il cibo, all’università ho studiato storia dell’arte e ho sempre avuto la passione per l’architettura e l’arte, dell'Italia amo la cultura, la moda e anche quell'attitudine tutta italiana del "vivi e lascia vivere".
Il momento più bello?
La prova esterna sul lago d’Iseo quando la mia squadra ha vinto, ma anche quando ho conosciuto Ilda, e quando il maestro Massari mi ha fatto i complimenti: “Questo è il dolce più buono che ho mangiato a MasterChef”, mamma mia, non lo dimenticherò mai.