Mara Maionchi ha attraversato Celebrity MasterChef italiano con l'impeto di una maga. Aspettando di rivederla in action ai fornelli giovedì 30 marzo alle 21.15 su Sky Uno, leggi l'intervista
di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)
In cucina come nel laboratorio di un mago. Un pizzico qua, una imprecazione là, un bip a coprire una parolaccia, l'acqua che bolle, il succo che palpita...Mara Maionchi ha attraversato Celebrity MasterChef italiano con l'impeto di una maga 2.0.
Mara come se la è cavata a Celebrity MasterChef?
Mi sono divertita, ho riso. E' stata una esperienza piacevole. Io casalinga mi sono trovata lì a fare un altro mestiere.
In che senso?
Lì alberga un concetto di cibo e di presentazione che mi ha messo in difficoltà. Sempre. Altro che la zuppiera che si porta a tavola.
L'impiattamento è importante.
E' stato il mio primo incubo.
Il secondo?
La fatica.
Tanta?
Io se ho gente a cena la mattina preparo il ragù e ho la giornata per organizzarmi e pensare cosa altro fare. Lì hai l'orologio che gira, la cucina diventa matematica.
Stressante?
Il meccanismo di concentrazione deve essere perfetto. Cinque minuti di pensiero fanno la differenza, ti fanno perdere.
I giudici?
Fanno il loro ruolo. Fanno bene. Mica possono permettermi di avvelenare qualcuno (ride, ndr)
I suoi avversari?
Non faccio nomi ma qualcuno è davvero bravo.
Lei?
Celebrity MasterChef è un lavoro per atleti che hanno un tempo da rispettare. Il concetto di casalinga è altro. Chi cucina svolge una professione.
Le sue specialità?
Mi muovo sul crinale di tre regioni: Emilia, Toscana e Lombardia.
Cosa si porta in dote da ognuna?
Dall'Emilia i sughi, il ragù alla bolognese, le lasagne. Dalla Toscana gli arrosti, le polpettine e le minestre. Dalla Lombardia le minestre lombarde e la trippa.
Un piatto del cuore?
Il risolatte di mia nonna. Era nutriente nella sua semplicità.
Quale dei tre giudici vorrebbe cucinasse per lei e suo marito?
Fosse possibile tutti e tre. Se devo proprio scegliere dico Antonino Cannavacciuolo, mi piace la sua cucina tradizionale con l'aggiunta di un po' di fantasia.