Il rischio per crescere. Loredana Martori, eliminata a un passo dalla finale di MasterChef Italia (ogni giovedì alle ore 21.15 su Sky Uno) spinge la sua creatività oltre i confini perché solo osando si cresce. La abbiamo incontrata e intervistata
di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)
Lo sguardo blu del suo mare, quello calabro, non accentua il velo di amarezza negli occhi di Loredana Martori, ultima uscita dalla cucina di MasterChef, il talent culinario di Sky Uno in onda il giovedì alle ore 21.15. La abbiamo incontrata il giorno dopo, per commentare e rivivere con lei quella che resta comunque una cavalcata trionfale.
Loredana, eliminata per avere osato troppo...
Penso che se non rischi non cresci. Si è visto che ho osato troppo, credo sia doveroso pure per chi guarda: se sei tra i sei finalisti spingersi oltre con un pensiero e una idea è il minimo anche se il rischio comporta la caduta.
La botta la porterà a semplificare la sua cucina?
Non farò per sempre risotto e tagliatelle, voglio trasmettere ai miei figli la voglia di mettersi in gioco.
Come Icaro: verso il sole con le ali di c'era a costo di precipitare.
L’essere umano si è evoluto perché ha osato. Questa è la sensazione.
Cosa ha scoperto a MasterChef?
Il plancton mi è piaciuto così come la carne di Kobe.
Tutti ingredienti ricchi.
Beh quelli poveri me li giostro un pochino tutti i giorni. Lì scoperto ingredienti nuovi.
In alcuni momenti la tensione è alta.
Mantenere la calma è fondamentale, bisogna contenersi. Le paure vanno sedate.
Come gestisce una incognita?
L’ingrediente nuovo prima lo assaggio poi cerco di capire come cuocerlo. Amo credere che ogni ingrediente abbia un senso dentro il piatto, non che sia lì per caso.
Si respirava acidità fra le donne in gara.
Le mie espressioni possono sembrare cattive ma chi mi conosce bene sa cosa provo. Io sono lì per cucinare, se è simpatico o antipatico chi mi sta a fianco chissenefrega.
Però trapelavano antipatie.
Non mi piace solo chi gioisce per le disgrazie altrui. Mi sono trovata con quasi tutti tranne quelli che possiedono quella caratteristica che non tollero. La lealtà e il rispetto sono fondamentali anche negli animali, figurarsi nell’uomo.
Chi vincerà?
Valerio o Cristina e non per una questione personale verso gli altri.
Perché loro?
Valerio è giovane e pieno di entusiasmo, alla sua età io cucinavo neanche l’uovo frutto. Cristina è un esempio, è la positività fatta persona: è avvocato, fa sport a livello agonistico, la sua passione la ha presa e inseguita. Due esempi brillanti di giovani.
Quale giudice vorrebbe cucinasse per lei?
Tutti. Antonino Cannavacciuolo ha una cucina che si avvicina alla mia idea di cucina, con consistenze sue. Carlo Cracco ha una bellissima cucina. Bruno Barbieri è un simpaticone, saremmo di certo amici se potessimo confrontarci fuor MasterChef. Siamo simili, senza peli sulla lingua.
Come si rilassa?
Faccio dolci.
La sua forza?
La curiosità che mi spinge sempre a pensare. Magari guardo una pianta e mi ispira un piatto.
Cosa cerca in un piatto?
Deve esserci il cuoco. In vacanza mi sbizzarrisco a testare ristoranti. Cerco chef che mostrino nei piatti la loro anima.
Ora che farà?
Vorrei fare esperienza in cucine stellate. Vorrei un po’ di mesi per cercare una crescita professionale.