Esce Anarchytecture, il nuovo album di Skunk Anansie. Li abbiamo intervistati e abbiamo scoperto che Skin continua a studiare l’italiano, che lei come giudice piace alla band e che X Factor 2016...chissà
di Fabrizio Basso
E’ il sesto disco di inediti di Skunk Anansie, un alternative rock molto sociale, con riff potenti che bruciano anima e cuore. Li abbiamo incontrati e intervistati.
Che significa Anarchytecture?
Il titolo è un gioco di parole che significa cose diverse a seconda chi lo considera, comunque è un qualcosa di strutturato rispetto al caos dello scorso anno.
Che intendete?
La prima parte della parola è anarchia e poi c’è struttura: devono collassare insieme per dare vibrazioni. Spesso lavori per stare bene, avere soldi, una casa e una relazione. E fare la spesa. Ma una relazione si basa su due persone e a volte si comportano in modo folle.
Voi dove vivete?
In una casa di vetro per vedere meglio quello che c’è fuori. La variabile è che in qualunque momento può accadere qualcosa che spariglia. Noi cerchiamo di rispettare tutto, anche le comunità che vivono al di fuori della nostra vita.
Con la reunion come sono cambiati i vostri equilibri?
Non è comunque cambiato molto: siamo sempre noi che lavoriamo in una stanza ma ci sono nuove influenze, qui è il cambiamento, noi e nuove tecnologie.
La scrittura?
Di certo nella scrittura della musica siamo più forti e maturi, abbiamo ridotto l’ego individuale, siamo meno pressati dal tempo, più rilassati e anche un po’ più stupidi, pensiamo meno al tempo.
Colpa pure di X Factor?
C’è molto meno tempo e Skin sta ancora studiando l’italiano. Ma lavoriamo insieme da molto tempo e da quando ci siamo riuniti abbiamo un manager che ci guida e che fa in modo che la nostra creatività venga veicolata sui processi che portano alla creazione di un disco.
Sono previste carriere soliste?
L’impegno di Skin in televisione ci ha consentito di essere meno pigri, i tempi sono più compressi, lavoriamo meglio e più in fretta.
Come X Factor ha cambiato Skin?
Si comporta molto bene in televisione di solito non è così, si comporta peggio.
Rifarà X Factor?
Ho tanti fan ma non ho risposta per ora.
Impressioni sui giovani italiani?
Avendo lavorato a X Factor ho rilevato che servono belle parole, significati profondi e una storia da raccontare. Questo rende la musica pulita, io vorrei vedere un po’ di sporcizia, di imperfezione. Alla radio tanta poesia e lirica e un po’ troppa perfezione. Con Elio abbiamo rilevato che è difficile far cantare ai giovani in italiano.
In Anarchytecture c'è parecchia elettronica.
Già negli anni Novanta avevamo l’elettronica poi c’è stato un allontanamento ma ammettiamo che ci piace, siamo una band fresca, contemporanea, moderna e il fatto che siamo tutti anche deejay fa sì che la amiamo. Anche in Black Traffic c’era elettronica ma noi restiamo una rock band.
Influenze?
Siamo influenzati da tantissimi generi. Vogliamo che anche i giovani ci percepiscano come band giovane e che apprezzino il nostro modo di fare musica.
La cover è firmata No Curves, nessuna curva solo linee.
Ci rappresenta, il suo stile è diretto, molto Skunk Anansie. I nostri testi vanno dritti al punto e la sua arte si è sposata con le nostre parole.
Ricordi di David Bowie?
Una band che non è influenzata da Bowie non vale nulla. Come chi non è influenzato da Beatles e Rolling Stones. Le nostre strade si sono incrociate varie volte ma ora il nostro pensiero va a sua moglie Imam: non possiamo ancora godere della sua musica ma lei no del suo uomo.