Junior MasterChef Italia: Cucinare? Un gioco da ragazzi!

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Arriva su Sky Uno HD dal 13 marzo l’appuntamento più atteso da grandi e piccini: la versione Junior del celeberrimo talent culinario. Ogni giovedì alle 21.10 i bambini daranno del filo da torcere agli Chef! Ecco l’intervista ai giudici

di Camilla Sernagiotto

Non toccare i fornelli.
Stai lontano dai coltelli.
Attenzione a quella pentola che scotta!


Se siete mamme o papà abituati a dare questo tipo di raccomandazioni ai vostri pargoli, preparatevi a farvi sbalordire dai coetanei dei vostri figli.
Sta arrivando su Sky Uno HD per la primissima volta nel Belpaese Junior MasterChef Italia, versione baby del più celebre talent culinario del globo.
Dal 13 marzo ogni giovedì alle 21.10 i piccoli protagonisti di questa nuova avventura da leccarsi i baffi vi faranno letteralmente sciogliere, voi e la besciamella per preparare delle succulente lasagne.

Quel che bolle in pentola a Sky Uno è infatti la versione young di MasterChef, con protagonisti 14 giovanissimi aspiranti chef di età compresa tra gli 8 e i 13 anni selezionati su oltre 3000 bambini provenienti da tutta Italia che si sfideranno a colpi di mestolo, Minipimer e cucchiaio pur di aggiudicarsi il grembiule di Junior MasterChef.
Si tratta di bambini abituati a vestire ben altri grembiuli, ossia quelli delle scuole elementari e medie, eppure per loro il cucchiaio non è soltanto quella posata con la quale si mangiano i cereali a colazione, bensì la bacchetta magica con cui ogni giorno fanno miracoli gastronomici tutti da assaporare.
Piccoli chef in erba, sono dei Cracco e Barbieri in miniatura in grado di imbastire tavole di antipasti, primi, secondi e dolci da perdere la testa.
E proprio Bruno Barbieri, il pluristellato Chef emiliano già giudice tanto rispettato quanto temuto di MasterChef Italia, sarà uno dei tre grandi nomi del panorama gastronomico tricolore cui spetterà di assaggiare le prelibatezze preparate dai baby cuochi.
Al suo fianco ci saranno l’amatissimo Chef Alessandro Borghese e Lidia Bastianich, il cui cognome dovrebbe già parlare da sé…
Mamma del famosissimo Joe, è uno dei volti più amati della televisione statunitense nonché autrice di best-seller di cucina, Chef da chapeau e imprenditrice (è uno dei soci di Eataly, tra le altre cose).

Abbiamo incontrato i tre giudici di Junior MasterChef per chiedere loro quali sorprese ci dovremo aspettare dal programma più atteso dalle famiglie.
Ecco cosa ci hanno raccontato i tre assi della tavola italiana.

Partiamo dalla fine: cosa si vince?
Alessandro Borghese : Una borsa di studio da 15.000 euro – offerta da Banca Sistema – e un viaggio per tutta la famiglia a Disneyland Paris.
Bruno Barbieri: Nonché l’incoronazione come primo Junior MasterChef in Italia, che non è poco!

Le dinamiche saranno come quelle del “fratello maggiore”, MasterChef?
Bruno Barbieri: Le dinamiche sono le stesse, con prove come la Mystery Box, Invention e Pressure Test, tuttavia ci sarà meno ansia da competizione, sarà tutto più a misura di bambino. Ma rimane una gara in cui il vincitore sarà uno.
Alessandro Borghese: Per edulcorare un po’ il momento dell’eliminazione, verranno eliminati i concorrenti a coppie, mai uno solo.
Lidia Bastianich: E comunque è impressionante come i bambini riescano subito a reinventarsi, anche a livello emotivo. Una volta eliminati, incominciano a tifare per il tal concorrente e a essere comunque protagonisti dello show con il loro supporto. È stato molto toccante notare come i concorrenti si aiutino l’uno con l’altro. È vero che si tratta di una competizione, ma i Junior MasterChef cooperano, si aiutano con consigli, si prestano gli ingredienti. C’è molto da imparare dai bambini.

Si sono presentati in oltre 3000 e ne avete scelti 14. È stato difficile fare una cernita?
Lidia Bastianich: Molto difficile. Nonostante nella prima puntata io dica “Se pensate che Joe sia il cattivo della famiglia, vi sbagliate” in realtà non posso mettere del tutto a tacere quella mamma e quella nonna che convivono in me, quindi è stato difficilissimo scegliere, così come difficile è stato dover criticare le creazioni culinarie dei concorrenti, ma alla fine sia io sia gli altri giudici siamo riusciti a giudicare ogni piatto seriamente. Le nostre critiche sono sempre state costruttive, volte a dar loro indicazioni per intraprendere la professione di Chef.
Bruno Barbieri: Effettivamente capita di pensare a chi hai lasciato fuori. Magari ai casting si è presentata una promessa della cucina, ti capita di pensare a questo. Eppure quando scegli, scegli giusto.

Cosa vedremo nei primi due episodi?
Alessandro Borghese: Le prime due puntate saranno dedicate alle Selezioni alle quali accedono 40 piccoli cuochi, esattamente come nella versione senior del programma.

I giovanissimi aspiranti cuochi che si sono presentati alle selezioni sono tutti italiani?
Lidia Bastianich: Sì, ma anche con genitori di diverse nazionalità. Ci sono figli di originari di Cuba, Norvegia, Brasile… E la fortuna di avere più culture annidate dentro di sé è enorme.

Che tipo di bambino è quello protagonista di Junior MasterChef?
Alessandro Borghese: I concorrenti sono i figli della prima generazione di cooking show, preparatissimi in materia perché hanno masticato stagioni e stagioni di talent culinari.
Bruno Barbieri: Lo si capisce dalla maniera impeccabile con cui impiattano. Un po’ è talento, un po’ gioco ma indubbiamente è merito anche del senso estetico acquisito dai tantissimi episodi di MasterChef & Co. guardati con quell’attenzione che solo un bambino può avere.
Alessandro: Ed è incredibile quanto siano preparati. Maneggiano coltelli, frullatori e abbattitori di temperatura come dei veri professionisti!
Lidia Bastianich: Verissimo. Conoscono tutto a menadito, soprattutto le spezie: dalla noce moscata alla cannella e lo zenzero, non gli sfugge nulla.
Bruno Barbieri: Per farvi capire quanto sono competenti, in una prova in cui io interpretavo il pescivendolo un concorrente mi ha chiesto un branzino. Ho tirato fuori un branzino enorme, da tre chili circa, e gli ho chiesto quanto ne volesse per pulirlo ma lui mi ha risposto: “No Chef, me lo sfiletto da solo”. E l’ha fatto alla perfezione!

Vi siete un po’ rivisti in questi giovani appassionati dell’arte culinaria?
Lidia Bastianich: Tantissimo. Mi hanno riportato indietro alla mia infanzia, quando imparavo a cucinare da mia mamma e da mia nonna. Anche loro hanno compiuto i primi passi culinari nelle cucine di famiglia. La cucina è uno dei posti più importanti nella vita. È il luogo ideale dove riunirsi.
Bruno Barbieri: Anch’io mi sono rivisto parecchio in loro. Avevo lo stesso entusiasmo, lo stesso approccio passionale.

Ci sono stati sfoghi, pianti e momenti tipicamente infantili? Ce ne sono in MasterChef con protagonisti adulti e vaccinati, quindi ce li aspettiamo anche qui…
Alessandro Borghese: Sì, i bambini hanno espresso le loro emozioni liberamente.

È stato lo Chef Barbieri a fare stragi di pianto tra i concorrenti?
Bruno Barbieri: Effettivamente io non ho cambiato nulla rispetto alla versione adulta di MasterChef. Però sono stato meno duro, devo ammetterlo…

Chef Barbieri, quale differenza principale ha potuto constatare tra la versione senior e quella junior del programma?
Bruno Barbieri: Tutto sta nei protagonisti. I bambini sono spensierati, innocenti nel loro rapporto con i giudici. Inoltre a loro non importa di fare televisione, come invece importa agli adulti. Non aspettano che la telecamera sia su di loro, non attendono il momento per dire una battuta che li renda protagonisti. I Junior MasterChef pensano solo a cucinare, non alla telecamera che li riprende. Il che rende tutto più divertente e genuino.

Chef Barbieri, lei avrebbe partecipato a Junior MasterChef?
Bruno Barbieri: Io sì. E avrei vinto.

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