Westworld 2, episodio 3: la recensione

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Linda Avolio

Niente flashback nel passato remoto e niente Uomo in Nero, ma un bel po’ d’azione e un nuovo parco, The Raj, in questo terzo episodio. Ritroviamo Armistice, con tanto di citazione direttamente da Il Trono di Spade, ritroviamo Felix e Sylvester, e per pochissimo rivediamo anche la Dolores a cui ci eravamo affezionati nella prima stagione. Mentre Bernard scopre qualcosa di scioccante frugando dentro la mente robotica e corrotta di Peetr Abernathy, la lotta per la sopravvivenza infuria. Intanto Maeve, Hector e compagni raggiungono un punto del parco remoto ma, a quanto pare, non privo di vita…e di morte! Leggi la recensione di Virtù e Fortuna, il terzo episodio di Westworld 2 (NB, ovviamente ci sono SPOILER se non l'avete ancora visto!!)

Westworld 2, episodio 3: la trama

Nel presente

Le scene ambientate nel presente sono poche. Gli uomini di Strand raggiungono l’ingresso della galleria da cui sbuca il treno che porta gli ospiti dentro il parco. Dentro la montagna, dove si trovano gli uffici e i laboratori della Delos, suddivisi in numerosi piani, è un bagno di sangue. Ci sono morti ovunque, interi settori sono ancora in fiamme, ma qualcuno di illeso c’è: Charlotte Hale. Che, a giudicare da come parla a Strand, è un pezzo veramente grosso della corporation. Charlotte è stupita che Bernard si trovi lì: forse si era sbagliata sul suo conto. Forse è più determinato a sopravvivere di quanto non le fosse sembrato.

Nel passato post-strage

L’episodio si apre con una lunga sequenza ambientata nel parco N.6, che ufficialmente si chiama The Raj, e ha come ambientazione l’India del 1800 sotto il domino britannico. Qui incontriamo un nuovo personaggio, Grace (interpretata da Katja Herbers, già vista in The Leftovers e in Manhattan). La vediamo divertirsi con un altro ospite, e poi la vediamo alla ricerca di qualcosa con la scusa della caccia alla tigre. Sul suo taccuino c’è un simbolo, lo stesso che vedremo sul tablet di Bernard quando tenterà di mettere a posto Peter Abernathy.

E’ evidente che Grace non è un’ospite come gli altri, sa qualcosa…ma cosa? Ad ogni modo, ha la sfortuna di trovarsi nel parco al momento del “risveglio”, o meglio, della liberazione dei residenti, e finisce braccata da una tigre. La stessa tigre che Strand e i suoi uomini hanno trovato morta nel primo episodio. Prima di cadere in acqua insieme alla possente bestia, infatti, Grace è riuscita a ucciderla. Quando riesce a raggiungere la riva, però, viene accolta da alcuni host nativo-americani della Ghost Nation: che ne sarà di lei?

Bernard e Charlotte Hale trovano Peter Abernathy, che è nelle mani di Rebus, intenzionato a vendere lui e altri ospiti ai Confederados. All’inizio sembra che riusciranno a recuperare i preziosi dati, anche grazie all’aiuto di un riprogrammato Rebus, ma vengono attaccati dai soldati: lei sale a cavallo e fugge, lui viene catturato insieme ad Abernathy e viene portato al forte di Forlorn Hope, dove incontreranno Dolores.

Sì, perché intanto la nostra eroina, che ora sembra essere diventata una villain fatta e finita, è riuscita a convincere il colonnello Brigham a unirsi a lei contro il nemico, pronto ad attaccare. Quando Dolores rivede quello che per svariati anni è stato comunque suo padre, è commossa. Quando capisce che lui non è più lui, che “loro l’hanno incasinato” è distrutta dal dolore. Chiede dunque a Bernard di provare a sistemarlo. Bernard ci prova collegandolo al suo tablet, ma si tratta di un’impresa disperata: qualcuno infatti ha nascosto delle informazioni criptate dentro Peter, mandando in conflitto i suoi ruoli precedenti.

Intanto fuori la battaglia infuria. Gli uomini della sicurezza della Delos attaccano. Insieme a loro c’è Charlotte, intenzionata a recuperare Abernathy affinché finalmente arrivino i rinforzi. I soldati del colonnello e gli uomini di Dolores (i seguaci di Wyatt della prima stagione, tra cui la fedelissima Angela) controbattono, ma le loro armi non possono quasi nulla contro i fucili automatici.

Poi però avviene il voltafaccia. Gli uomini Dolores si barricano dentro il forte, lasciando i Confederados fuori a fare da esce. Quando gli uomini della Delos avanzano, vengono accolti da svariate cariche esplosive di nitroglicerina. Boom. La battaglia è giunta al termine. Intanto, però, Charlotte è riuscita a prendere con sé Peter. Dolores è furiosa, e dice a Teddy, sempre al suo fianco, che deve andare a Sweetwater per recuperare qualcosa.

Prima, però, bisogna fare pulizia. Craddock e pochi dei suoi uomini sono ancora vivi, ma vanno tolti di mezzo. L’ingrato compito spetta a Teddy, ma, incredibilmente, il nobile pistolero contravviene agli ordini di Dolores, e risparmia la vita ai prigionieri. Lei osserva da poco lontano con un’espressione enigmatica.

Maeve, Hector e Lee sono in viaggio. Vengono intercettati da alcuni residenti della Ghost Nation, e sono costretti a nascondersi sottoterra nella rete underground di tunnel della Delos. Lì incontrano Armistice, viva, vegeta e letale come sempre (a proposito, avete colto la citazione di Game of Thrones, vero?), e ritrovano anche Felix e Sylvester. La comitiva sale in ascensore e torna in superficie. Sono lontani, molto lontani dal centro del parco. Si trovano nella zona più a nord, infatti sta nevicando. Vedono un fuoco in lontananza, ma c’è qualcosa che non va. Ad accorgersene è Lee, che, nascosto in un mucchio di neve, trova la testa mozzata di un samurai. Neanche il tempo di avvisare gli altri, ed ecco che dai cespugli ne spunta fuori uno con la spada sguainata e con un fare non proprio amichevole…

Westworld 2, episodio 3: la recensione

Dopo un secondo episodio basato su una serie di interessanti flashback (leggi qui la nostra recensione), nel terzo la storia si svolge quasi interamente nel passato recente, quello post-strage di Escalante. La cosa interessante è però la lunga sequenza iniziale ambientata nell’India sotto dominio britannico del 1800. Ecco finalmente il parco N.6, che, scopriamo sul finto sito ufficiale della Delos Destinations, si chiama The Raj (senza world).

Ci viene presentata Grace, che è chiaramente alla ricerca di qualcosa…ma cosa? E perché sul suo taccuino c’è lo stesso simbolo che vedremo più avanti sul tablet di Bernard quando questi riuscirà a decriptare le informazioni nascoste dentro Peter Abernathy?

Per adesso ovviamente non abbiamo una risposta, ma il “Oh my God!” del personaggio di Jeffrey Wright non fa presagire niente di buono. Che il mistero abbia a che fare con le criptiche parole di Logan dell’episodio precedente?

A sollevare un po’ i toni e a farci fare due risate ci pensano Maeve, Hector, Lee e la ritrovata Armistice: finalmente la storyline della ricerca della figlia del personaggio di Thandie Newton sembra prendere veramente il via, e molto probabilmente, quasi sicuramente, nel prossimo episodio faremo il nostro ingresso a Shogun World.

Romantica e patetica allo stesso tempo la scelta di Lee di inserire la sua Isabella – una sua ex fidanzata di cui era innamorato perso e da cui è stato mollato – nella storyline di Hector, che, come dice Maeve, rappresenta l’uomo che Sizemore avrebbe voluto essere. Sempre bellissimi Hector e Maeve, che sembrano veramente e sinceramente provare qualcosa l’uno per l’altra.

Charlotte Hale non sarà il personaggio più simpatico della serie, ma non si può dire che manchi di carattere. Se c’è però qualcuno che di carattere ne ha da vendere è Dolores – che ormai è più Wyatt, il suo alter vendicativo e intenzionato a dominare tutto e tutti. Bravissima come sempre Evan Rachel Wood, che nel momento dell’incontro di Dolores con suo padre con un sorriso ci fa tornare in mente la giovane che vedeva la bellezza in quel mondo tanto brutale.

Interessante la scelta di Teddy di lasciare vivi Craddock e i suoi uomini: è in questo momento che il personaggio di James Marsden ha firmato la sua condanna a morte? E’ per questo motivo che nel primo episodio l’abbiamo visto affogato insieme a centinaia di altri residenti?

Chi invece non dubita delle scelte di Dolores neanche per un secondo è Angela, la seguace N.1 di Wyatt, e torna, anche se per due brevissime scene, Clementine, che però non assomiglia neanche un po’ alla prostituta dal cuore d’oro della prima stagione.

Il terzo episodio di Westworld 2 è un episodio “di passaggio”: è chiaro che dovremo aspettare di arrivare più o meno a metà stagione, dunque all’episodio 5, per i primi svelamenti, ma in una serie complessa come questa, che anche nel capitolo precedente si è presa tutto il tempo di cui aveva bisogno per prepararci a ciò che sarebbe successo nel finale, è normale che il setting stagionale sia piuttosto lungo e arrivi a richiedere svariati episodi.

Completamente assente l’Uomo in Nero, in giro per il parco insieme a Lawrence alla ricerca della misteriosa Porta…

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