Watchmen, la recensione del finale di stagione

Serie TV

Paolo Nizza

Il  nono e ultimo episodio della prima stagione serie tv Watchmen è una lotta contro il tempo per salvare il mondo: leggi la recensione del finale. SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO L'EPISODIO!!

Lady Trieu e Ozymandias, sfida infinita

Dai Beatles alla Bibbia, dalle stele dell’antico Egitto alle leggende vietnamite, l’ultima puntata di Watchmen centrifuga la storia della civiltà umana in una ridda di citazioni e omaggi. A partire dal titolo dell’episodio “See How They Fly” (guarda come volano). Si tratta di un verso tratto da I am The Walrus, canzone scritta da John Lennon e Paul McCarthy nel 1967, Un brano che accompagna i titoli di coda e il cui testo è una sorta di compendio sonoro a un finale aperto e psichedelico. Per la conclusione del viaggio, Damon Lindelof sceglie la semplicità.

Il finale di stagione scorre attraverso una linea temporale che parte dal 1950 per arrivare ai giorni nostri, sfiorando il 1993 e il 2008. Scopriamo che Lady Trieu è la figlia di Ozymandias. Una donna delle pulizie che si trasfigura nelle Giovanna D’Arco vietnamita di cui porta il nome, Non a caso durante la scena dell’inseminazione artificiale, la futura miliardaria cita la presunta risposta che diede l’eroina a suo fratello quando le chiese di smettere di guidare l’esercito ribelle e comportarsi come una donna vietnamita più tradizionale: "Voglio cavalcare i venti impetuosi, infrangere le alte onde, uccidere le orche assassine del mare orientale, mettere in fuga l'esercito di Wu, rivendicare la terra. Eliminare il giogo della schiavitù. Non piegherò la mia schiena, diventando una schiava."

Ma il vero piano di Lady Trieu è quello di impossessarsi dei poteri del Dottor Manhattan grazie alla Millenium Tower, Insomma si tratta dello stesso proponimento del senatore Keene e del Settimo Cavalleria. Ma né i suprematisti bianchi, né Lady Trieu hanno fatto i conti con Ozymandias. Scappato dalla luna di Giove in una scena che omaggia, nella musica, 2001: Odissea nello Spazio e in quel reiterato “Addio Padrone” pronunciato dai cloni, il musical The Rocky Horror Picture Show, Adrian Veidt è deciso a fermare chi vuole uccidere il Dio Blu per ottenere tutto il potere del mondo.

Con l’aiuto di Specchio e di Laurie Blake, l’uomo più intelligente del mondo prepara la sua controffensiva, e ancora una volta si affida ai calamari. Ma tra password che rimandano al nodo gordiano e a Ramses II e un’apparizione di Archie (il veicolo volante costruito da Gufo Notturno), Ozymandias trova il tempo di citare l’iscrizione posta sulla stele di Merenptah. Solo un grande attore come Jeremy Irons poteva rendere credibile e persino simpatico un furioso narcisista come Ozymandias.

Il Dottor Manhattan e Angela Carter: l'amore non muore mai

Imprigionato in una gabbia di litio non vuole morire da solo: per questa ragione non ha teletrasportato Angela, in quel momento lì con lui. Cosi le scene tra Jon e Sister Night sono tra le più struggenti dell’intera stagione d Watchmen È impossibile non commuoversi quando il Dottor Manhattan dice alla sua amata moglie; “Sono in tutti i momenti passati insieme. Fusi. Insieme." Come recita il celebre aforisma di Fontaine: "Tutto l’universo ubbidisce all’amore."  Così la disintegrazione del Dio Blu, la sua morte, assume quasi una valenza cristologica. Tant’è che in quest’ultimo episodio torna a essere inquadrato il salmo che riporta questa frase:” O Dio, lode t'aspetta in Sion; e quivi ti saran pagati i voti.”

Sacro e profano danzano nel suggestivo e intenso finale. Dietro la maschera di ogni watchmen non c’è rabbia, ma solo dolore e paura. E non si può guarire sotto una maschera, alle ferite serve aria. Ma soprattutto, per citare le profetiche parole di Giustizia Mascherata, "Non puoi fare una frittata senza rompere qualche uovo." Una verità semplice che Angela comprenderà nell’ultima scena. Si sa, Dio abita nei dettagli. La fine del mondo era vicina. Ma non è avvenuta. È terminata invece la prima stagione di Watchmen con questo ultimo, suggestivo episodio. La speranza dei più è che ci sia un secondo capitolo. In fondo potrebbe avere ragione il Dottor Manhattan: “Niente finisce. Nulla finisce mai davvero.”

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