Il Miracolo, serie TV, Alba Rohrwacher è Sandra: L'INTERVISTA

Serie TV
Alba Rohrwacher è Sandra (foto di Antonello&Montesi)
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Il Miracolo è la nuova produzione originale Sky che è germogliata da una idea di Niccolò Ammaniti e in programmazione su Sky Atlantic  il martedì alle ore 21.15. Tra i protagonisti c'è Sandra, un'ematologa in costante sfida con se stessa e col paradosso. La interpreta Alba Rohrwacher, che abbiamo incontrato. LEGGI L'INTERVISTA

(@BassoFabrizio
Inviato a Roma)


Quando il razionale incontra l'irrazionale c'è sempre qualcuno che deve piegare la testa. Non c'è un vincitore netto, il successo è sempre ai punti. Uno lei luoghi dove queste due immense sfere dell'animo umano litigano ha un nome ben preciso e si chiama Il Miracolo. Che poi è la nuova serie originale di Sky, firmata da Niccolò Ammaniti, in onda ogni martedì alle ore 21.15 su Sky Atlantic.

Sono sei i personaggi che si raccolgono intorno a questa Madonnina che versa litri di sangue al giorno. Ognuno ha caratteristiche ben delineate e, scena dopo scena, chi li guarda, chi studia le loro ossessioni e i loro movimenti, capisce che ci sono elementi oscuri che ne governano i comportamenti.

Il personaggio di Sandra è quello più dilaniato dal miracolo. Alba Rohrawacher è chiamata a interpretare una scienziata, e chi fa dello spiegabile una filosofia di vita, quando si trova davanti a un miracolo, che nulla ha di riconducibile a formule o rassicuranti pagine di manuali, resta frastornato. Possibile che ci sia qualcosa di non spiegabile razionalmente?

Ma qui, il diabolico Ammaniti ha innestato un elemento di disturbo (interiore) in più: la mamma di Sandra è gravemente malata, la sua vita scorre in un letto ed è Sandra stessa ad accudirla. Una domanda illogica (per lei) le si insinua in testa: quel sangue, se è davvero miracoloso, può salvare la madre? La necessità di nutrire una speranza contro il rigore della sua formazione. Abbiamo incontrato a Roma Alba Rohrwacher per approfondire il suo personaggio.

Cosa è per lei un miracolo?
E' una cosa intima, ho perfino pudore a parlarne.
In un concetto?
Il miracolo è una rivoluzione, è una possibilità rivoluzionaria.
Esistono?
Voglio credere di sì.
Cosa rappresenta Sandra?
La scienza. Lei dice: la scienza sono io.
E invece che succede?
Si trova a confrontarsi con un enigma legato alla religione, al sacro e all’irrazionale.
Come si è preparata a interpretare Sandra?
Nel suo personaggio quello che abbiamo cercato è l’ossessione.
Cosa intende?
Trovare un sentimento ossessivo da cui lei venisse posseduta per rendere credibile il suo percorso a fare cose, compiere atti che non rientrano nella sua natura rigorosa.
Diventa trasgressiva, Sandra.
Eccome: rubare il sangue, come fa nella prima puntata, è trasgressione vera per lei. Senza contare quello che farà dopo.
Ha avuto qualche perplessità sul suo personaggio prima di accettare il ruolo?
Nessuna. La sceneggiatura era bellissima, prendeva il cuore, era avvincente. Una storia visionaria. Mi sono appassionata alla visione di Niccolò Ammaniti subito, ho sposato la sua visione solo leggendolo.
Dal punto di vista delle riprese come si è trovata?
Non avevo mai lavorato a qualcosa che si prolungasse nel tempo, certo non sono sempre stata sul set ma ho lavorato in un tempo più lungo con il cast e tutta la squadra.
Una cosa bella, non è una cosa usuale.
Si è creata una affezione più lunga seppur diluita con tutti. Di solito passa parecchio tempo tra la fine delle riprese e l'uscita di un film al cinema: l'idea di serialità invece mi fa sembrare Il Miracolo una cosa recente.
I prossimi impegni?
Sono stata a Cannes con Lazzaro Felice di mia sorella Alice e ci sono altre cose che però non posso e non voglio anticipare.

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