Alan Ball, la mente dietro Here and Now- Una famiglia americana

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American Beauty, Six Feet Under, True Blood: cos’hanno in comune questi tre titoli? Semplice: la mente che li ha creati, che è la stessa dietro Here and Now - Una famiglia americana, in onda su Sky Atlantic a partire da martedì 27 febbraio alle 21.15. In attesa del debutto della serie, andiamo a scoprire qualcosa di più su Alan Ball

Martedì 27 febbraio alle 21.15 su Sky Atlantic debutta Here and Now - Una famiglia americana, il nuovo family drama di casa HBO creato da Alan Ball, un nome decisamente noto agli amanti della serialità televisiva statunitense degli ultimi due decenni. Ball, infatti, è la mente dietro due serie di grandissimo successo sia di critica sia di pubblico – il family drama Six Feet Under e True Blood, tratta dai romanzi di Charlaine Harris – nonché di un film che è entrato dritto dritto nella storia del cinema americano contemporaneo e si è portato a casa ben 5 Oscar e 3 Golden Globes, American Beauty. In attesa del debutto di Here and Now, andiamo a scoprire qualcosa di più sul suo creatore.

Teatro, televisione e cinema.

Nato ad Atlanta (Georgia) il 13 maggio del 1957, Alan Ball studia teatro con particolare attenzione alla recitazione e alla drammaturgia presso la Florida State University, e dopo la laurea si trasferisce a New York all’inizio degli anni Novanta. Nella Grande Mela lavora molto come drammaturgo, e tra i suoi primi lavori spiccano Five Women Wearing the Same Dress del 1993, e Made for a Woman del 1994. Ball non è però immune al richiamo di Hollywood, e si trasferisce dall’altra parte del Paese. Lì comincia a lavorare come sceneggiatore per alcune serie non proprio indimenticabili, tra cui Cybill. Nel 1992 succede un fatto che lo colpisce: Amy Fisher, soprannominata la Lolita di Long Island, appena diciassettenne finisce su tutti i giornali per aver tentato di assassinare la moglie del suo amante, Joey Buttafuoco.

Ball si ispira idealmente a questo fatto di cronaca, e, con le dovute modifiche, scrive una sceneggiatura intitolata American Beauty. La storia raccontata in quello che poi diventerà un film cult nel 1999 è ovviamente diversa dai fatti realmente accaduti, ma le tematiche di fondo si somigliano, grazie a un riuscito mix di innocenza e fascino predatorio nascosto sotto la maschera della banale e (apparentemente) normalissima media borghesia. American Beauty è il primo script per il cinema firmato da Ball: grazie a un cast azzeccato e alla regia di Sam Mendes, il film è subito un successo, e l’anno dopo, nel 2000 si porta a casa 3 Golden Globes e 5 Oscar, tra cui quello per Miglior Sceneggiatura. Della serie “Chi ben comincia è a metà dell’opera”.

Da Six Feet Under a True Blood (e oltre)

Dopo American Beauty, scrive la sitcom Oh Grow Up per il network ABC, ma lo show è un flop. A quel punto, Ball sente il desiderio di sperimentare, e nel 2001 si dedica anima e corpo a quello che, a tutti gli effetti, sarà uno dei prodotti seriali del nuovo millennio più studiati e amati: Six Feet Under. La saga familiare dei Fisher, i becchini più famosi del piccolo schermo, va in onda su HBO dal 2001 al 2005, e nel corso degli anni si porta a casa 2 Golden Globes e 6 Emmy Awards. La scelta di affrontare un tema non proprio piacevole come può essere la morte deriva più o meno direttamente dalla perdita della sorella: “Quando avevo 13 anni mi sono ritrovato coinvolto in un incidente automobilistico. Mia sorella era al volante. E’ morta il giorno del suo ventiduesimo compleanno. E’ morta davanti ai miei occhi. La morte ha fatto capolino nella mia vita all’improvviso, e la cosa mi ha cambiato per sempre. Ecco perché la morte è un motivo ricorrente nei miei lavori…”, ha dichiarato Ball.

Terminata l’esperienza di Six Feet Under, nel 2008 è la volta di True Blood, sempre per HBO. La serie è l’adattamento televisivo dei romanzi della scrittrice Charlaine Haris. Grazie all’invenzione del Tru Blood, sangue sintetico che ha le stesse proprietà nutrizionali del sangue umano, i vampiri possono finalmente uscire allo scoperto, e lo fanno, alla ricerca di un’improbabile integrazione. L’incontro/scontro col diverso da noi, col perturbante, è la tematica alla base di True Blood, che grazie a un riuscito mix di trash, melodramma e un cast particolarmente avvenente riscuote subito i favori del pubblico e anche della critica.

Apertamente gay, Alan Ball è un membro molto attico della comunità LGBT, e nel corso degli anni ha sempre dato spazio a personaggi queer nei suoi lavori. E’ inoltre presidente di una società di produzione, la Your Face Goes Here Entertainment, con la quale ha prodotto True Blood (2008-2014) e la serie Banshee (2013-2015), trasmessa da Cinemax.

Here and Now

Più o meno tre anni dopo la fine di True Blood, Alan Ball torna su HBO con il family drama (a tinte mistico-soprannaturali?) Here and Now – Una famiglia americana. Tre figli adottati - uno dalla Colombia, uno dal Vietnam e una dalla Liberia - e una figlia biologica: la famiglia formata da Audrey e Greg Bayer-Boatwright sembra quasi un esperimento sociale e culturale. Un esperimento in continuo divenire, dove non si può veramente dare niente per scontato. Here and Now riprende in parte le tematiche già trattate da Ball nei suoi precedenti lavori (i legami familiari, il marcio e il perturbante sotto la superficie di normalità, l’accettazione e l’integrazione del diverso), ma alza la posta in gioco inserendo nella contemporaneità i personaggi. Perché è “qui e ora” che si svolge la vita, non nel passato o nel futuro.

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