Moonrise, un anime attualissimo che mescola i generi

Da qualche giorno, su Netflix è disponibile “Moonrise”, anime diretto da Masashi Koizuka, prodotto da Wit Studio e tratto dal romanzo di Tow Ubukata. La cosa più interessante di questa serie, però, è un’altra. E cioè il suo character design, che è stato curato dalla mangaka Hiromu Arakawa, già autrice di “Full Metal Alchemist”. La storia è ambientata in un futuro prossimo, dove la Terra non è più divisa in nazioni e sulla Luna sono state costruite le prime città. Nonostante l’avanzamento tecnologico , vanno avanti diversi conflitti. Da una parte c’è la resistenza della Luna, che vuole separarsi dal controllo del pianeta; e dall’altra c’è l’esercito terrestre, che non esita a usare la forza bruta sui cittadini. Una storia di vendetta che diventa qualcos'altro In questa evidente spaccatura, si muove il personaggio di Jacob, che non ha ricordi del proprio passato e che è stato cresciuto da una delle famiglie più ricche e benestanti della Terra. Dopo un attacco terroristico, viene arruolato e costretto a partire per la Luna. Sulla carta, quella che “Moonrise” racconta appare come una storia di vendetta. Eppure diventa rapidamente qualcos’altro. Innanzitutto, diventa un thriller politico, con schieramenti precisi, colpi di scena, tradimenti e un ribaltamento totale del punto di vista del racconto . Ma è pure, come dicevamo prima, una riflessione sulla tecnologia: la presenza così importante di un’IA, che addirittura rappresenta il punto di riferimento principale per l’umanità, è estremamente significativo. E apre all’ennesimo scenario di rottura e di contrapposizione, perché c’è chi crede ciecamente in questa IA e c’è chi, come i ribelli della Luna, le addossa qualunque tipo di responsabilità. Una serie che è quasi un'eccezione “Moonrise”, insomma, si presta come spunto per ragionare su temi decisamente più ampi e attuali. È incredibile che, ancora una volta, una serie del genere, con questa qualità e questa attenzione per i dettagli, sia passata in sordina. Netflix, infatti, si è limitata a condividere il trailer e ad annunciarne l’uscita, senza costruire una vera e propria campagna comunicativa. All’interno dell’offerta della piattaforma streaming, “Moonrise” è quasi un’eccezione. Perché nasce come anime e rimane profondamente legato al Giappone e alla sua industria. La lunghezza stessa della stagione rispecchia il modello televisivo più tradizionale. Personaggi espressivi In alcuni momenti, soprattutto tra la prima e la seconda parte della storia, la scrittura fa un po’ di fatica e finisce per sfruttare soluzioni prevedibili. Ma i disegni e le animazioni mantengono un livello qualitativo piuttosto alto. In particolare, il design curato da Arakawa, benché molto simile a quello di “Full Metal Alchemist”, riesce a dare ai singoli personaggi un’espressività intensa e particolarmente chiara. “Moonrise” si divide tra i generi, e pure questo è evidente fin dal primo istante. C’è la fantascienza, c’è il thriller e c’è l’azione. Su determinati elementi, come la tecnologia che viene usata durante i combattimenti, ci sono poche spiegazioni. E anche questo, dare cioè per scontata una certa caratterizzazione dell’universo narrativo, aiuta la storia, non la rallenta e la rende, se possibile, ancora più intrigante e appassionante. Il racconto, da un punto di vista puramente narrativo, rimane lineare: non ci sono grossi colpi di scena . E a parte qualche flashback, la progressione della trama segue una sola direzione. I personaggi, anche se poco, cambiano. Ciò che vivono, soprattutto dopo i salti temporali, li trasforma. E così, rispetto ai primi episodi, verso la fine abbiamo caratteri diversi, più chiusi e cupi, segnati dalla guerra e dai combattimenti. Il tema del lutto Uno dei temi secondari, ma non per questo meno importante, di “Moonrise” è il lutto e il modo in cui i protagonisti affrontano – e provano a superare – la morte dei propri compagni e delle proprie famiglie. In particolare, proprio all’inizio, c’è un evento che condiziona Jacob. Questo è un anime maturo, rivolto sostanzialmente a un pubblico adulto. E se per alcune cose, come le interazioni più intime dei personaggi, preferisce mantenere un approccio più largo e meno incisivo, per altre, come la violenza della guerra e lo scontro tra esseri umani, è decisamente più esplicito e diretto.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Moonrise, un anime attualissimo che mescola i generi