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The Idol, la recensione: Lily-Rose Depp è anima e corpo del secondo episodio

Serie TV

Benedetta Pellegrini

©Webphoto

La recensione del secondo episodio di The Idol, la tanto attesa serie televisiva con Lily-Rose Depp e The Weeknd, creata dal regista di Euphoria e disponibile in esclusiva su Sky (e in streaming solo su NOW) con un appuntamento ogni lunedì

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Dopo essere stata presentata in anteprima fuori concorso al Festival di Cannes 2023, dov’è stata accolta da una lunga standing ovation, The Idol ha ben presto cominciato a far parlare di sé. La serie, vuole infatti denunciare lo sregolato mondo dell’industria culturale prendendo in prestito il medesimo eccessivo linguaggio, fatto da un violento cinismo e da una totale assenza di morale; combo impavida che ha alimentato fin da subito i tanti pareri di pubblico e critica. La nuova accesa, controversa e brillante serie HBO, ideata da Sam Levinson (già regista della fortunatissima Euphoria) e The Weeknd, con protagonisti lo stesso The Weeknd e una molto più che convincente Lily-Rose Depp, è destinata a farci compagnia per buona parte dell’estate: gli episodi usciranno con un appuntamento ogni lunedì, in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

 

ATTENZIONE SPOILER

Dall’eccesso fino all’estrema vulnerabilità: tutte le luci sono su Lily-Rose Depp

La “gabbia” in cui avevamo lasciato la pop star Jocelyn (Lily-Rose Depp) nel primo episodio, circondata da una marea di squali che si nutrono della sua vulnerabilità mentale, la tiene ancora rinchiusa. Ma se nel primo episodio, almeno Jocelyn, provava a credere di essere davvero ribelle e trasgressiva, in questa seconda puntata, il dolore per la recente morte della madre prende il sopravvento, e la maschera, anche per lei, cade. L’episodio, si apre infatti con Jocelyn che propone una versione più personale del suo ultimo singolo al manager Chaim (Hank Azaria), all’addetto PR Benjamin (Dan Levy) e alla discografica Nikki Katz (Jane Adams). Tra chi finge di ascoltarla e chi no, la proposta viene bocciata, e Jocelyn ricade nel suo stesso eterno ritorno dell’uguale: al decimo minuto, è infatti di nuovo nel buio della sua stanza, come già l’abbiamo vista tante volte in anche solo due puntate, dove viene svegliata dall’assistente nello stesso esatto modo dell’episodio precedente, per poi proseguire verso una giornata già programmata, un cibo già pronto e delle intenzioni già decise. Jocelyn, nel secondo episodio, riprende i toni sopra le righe della prima puntata: balla, canta, si masturba e si spoglia ma, questa volta, piange anche, crolla e, mentre sta girando il videoclip del suo singolo, si perde mentalmente, cercando, confusa, la mamma sul set. I suoi assistenti, presenti alle riprese del videoclip, nonostante le dicano di essere la sua nuova famiglia, non si fermano, non la aiutano e, se necessario, voltano anche lo sguardo dall’altra parte: tutto ciò che serve pur di portare a casa le riprese. “The show must go on”, dopotutto, e infatti anche il montaggio frenetico, ansiogeno ed incalzante del secondo episodio, riflette perfettamente il ritmo di lavoro a cui Jocelyn è sottoposta, ma, allo stesso tempo, restituisce anche la sua estrema instabilità mentale. Lily-Rose Depp, insieme alla sua Jocelyn, si mangia letteralmente l’intera scena, sia nell’eccesso, con cui l’avevamo già vista nel primo episodio, che nella sua inedita vulnerabilità.

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Jocelyn è vulnerabile e nessuno se ne accorge. O quasi

Tutti sentono le parole di Jocelyn ma nessuno le ascolta. Tutti, tra gli assistenti, si accorgono della sua vulnerabilità mentale, ma nessuno si vuole accorgere. O quasi. Tedros (The Weeknd), che qui appare in tre atti perfettamente distribuiti tra inizio, metà e fine episodio, non solo sa della debolezza di Jocelyn, ma comincia lentamente anche a manipolarla. Il proprietario del night club conosciuto da Jocelyn, in questo secondo episodio “appare” a modo suo fin dalla prima scena: noi non lo vediamo direttamente, ma la sua presenza (e anche ingombrante) c’è, dal momento che scrive messaggi a Jocelyn con l’obiettivo di tenerla sulle spine e controllarla. Appare poi di nuovo a metà episodio, in una complessa e controversa scena: Tedros, all’interno del suo club, sembra quasi che stia dirigendo una qualche sorta di torture porn. Infine, Tedros arriva a casa di Jocelyn a chiusura dell’episodio, portando con sé amici e sostanze, e improvvisando così una festa sopra le righe: qui, di nuovo Tedros e Jocelyn hanno un rapporto, che riprende specularmente le ossessioni della prima puntata. Se la scorsa volta, infatti, Tedros aveva “soffocato” Jocelyn con una veste rossa, questa volta le copre gli occhi, sempre con un indumento rosso. La migliore amica di Jocelyn, la stessa che nel primo episodio aveva detto di Tedros che sembrava un tipo di cui non ti puoi fidare, è presente alla “festa” e, impaurita, confusa e dubitante, lo osserva stringere morbosamente a sé Jocelyn. Oltre che misterioso impresario di un nightclub, sappiamo infatti dalla sinossi che Tedros si rivelerà essere il leader di un culto segreto, in grado di manipolare la sola, giovane e vulnerabile pop star Jocelyn. E in effetti, in questo torbido, frenetico e ben costruito secondo episodio (con fotografia e scenografia impeccabili), qualcosa, tra i due, comincia già a non andare nel verso giusto.

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