David Fincher: "Forse la terza stagione di Mindhunter non ci sarà"

Serie TV
LOS ANGELES, CA - JUNE 01:  David Fincher attends Netflix's "Mindhunter" FYC Event at Netflix FYSEE At Raleigh Studios on June 1, 2018 in Los Angeles, California.  (Photo by Frazer Harrison/Getty Images)

Il regista e produttore gela i fan della serie tv sul mondo dei serial killer: "Per gli ascolti che ha, costa troppo. Vedremo, ma sono pessimista"

“La terza stagione di Mindhunter? Probabilmente non si farà mai”. David Fincher gela i non pochi fan di una delle serie tv più ambiziose e “analitiche” mai fatte in area serial killer, ambientata negli anni Settanta con numerosi riferimenti ai più famosi criminali dell'epoca, da Charles Manson in giù. Mindhunter era stata messa in stand-by già all'inizio del 2020, con Fincher impegnato nella lavorazione di Mank (in uscita al cinema il 13 novembre e su Netflix il 4 dicembre); la pandemia ha ulteriormente fatto precipitare le cose.

Interrogato dal sito americano Vulture sulla questione, Fincher - produttore della serie - non ha usato giri di parole: “Penso che la serie sia finita. Per gli ascolti che aveva, Mindhunter aveva un budget troppo alto. C'eravamo detti che ci avremmo ragionato dopo aver finito Mank, ma bisogna essere realistici: non penso che riusciremo a farcela spendendo meno della seconda stagione”. La serie con Jonathan Groff e Holt McCallany nel ruolo di due agenti FBI e Anna Torv nel ruolo di una criminologa, tutti e tre coinvolti in lunghi colloqui con serial killer in cerca di informazioni e intuizioni per fare luce su alcuni casi irrisolti, ha tra i suoi punti di forza anche la splendida fotografia di Eric Messerschmidt, collaboratore di Fincher già dai tempi di Gone Girl con Ben Affleck e Rosamund Pike. O forse a questo punto è meglio usare i verbi al passato? Un portavoce di Netflix ha ammesso che il progetto non è stato ancora del tutto cancellato...

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