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MotherFatherSon, la recensione del quinto e del sesto episodio della serie tv

Serie TV sky atlantic

Linda Avolio

Leggi la recensione del quinto e del sesto episodio di MotherFatherSon. Il gran finale, episodi 7 e 8, andrà in onda lunedì 29 giugno alle 21.15 su Sky Atlantic (la serie è disponibile anche On Demand e in streaming su NOW TV). - OVVIAMENTE CI SONO SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO GLI EPISODI

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MotherFatherSon, cos'è successo nel quinto episodio

Il quinto episodio di MotherFatherSon comincia esattamente dov’era finito il quarto: con l’arrivo di Max a casa di Kathryn per una riunione di famiglia che non preannuncia nulla di buono. In particolare, questo segmento salta continuamente tra passato e presente, tra flashback che ci mostrano l’infanzia e la gioventù di Max, cresciuto con un padre-padrone intenzionato a modellarlo per farlo diventare come lui, e scene di ordinaria disfunzionalità della famiglia Finch. Ma andiamo con ordine.

Il personaggio di Richard Gere, dicevamo poco sopra, arriva a casa della sua ex moglie, dove lo aspetta anche suo figlio. Sa benissimo cosa sta per succedere, perché finora ha tenuto d’occhio Caden con i suoi microfoni nascosti e grazie all’aiuto di una spia sul campo. Max, calcolatore freddo e spietato come sempre, suggerisce di lasciare stare, di non parlare proprio di certi fatti, perché poi, una volta che saranno venuti alla luce, non si potrà più tornare indietro.

 

Ma Caden ha deciso: parleranno. Lui, comunque, ha già raccontato tante cose a sua madre, che ora è a conoscenza delle pratiche decisamente al di fuori da ogni etica messe in atto per assicurarsi certi scoop per il The National Reporter. Restano però ancora tante zone buie. Per esempio, il modo in cui Finch Junior è stato cresciuto. Ha tutto inizio nel passato, quando Finch Senior era solo un bambino.

 

CLICCA QUI: MotherFatherSon, la recensione del terzo e del quarto episodio

 

Scopriamo infatti che il giovane Max è stato cresciuto da un padre – Walter, interpretato da un volto molto noto della serialità britannica, Ciarán Hinds - a dir poco gelido, severo, rigido, anaffettivo, manipolatore e crudele. Un padre dal pugno di ferro e senza guanto di velluto, intenzionato ad avere un erede costruito a sua immagine e somiglianza. Un figlio obbediente, capace di portare avanti il business di famiglia (l’acciaio), e, soprattutto, libero dalla debolezza delle emozioni, specialmente dell’amore, una distrazione inammissibile in ogni sua forma.

 

Da teenager, durante una sontuosa cena al ristorante per il suo diciassettesimo compleanno, Max viene a sapere dal genitore che sua madre non è morta, ma, semplicemente, è stata “allontanata” perché potenzialmente pericolosa per lui. Piccolo dettaglio: è stata fatta rinchiudere da Walter in manicomio. Non serviva più, era solo una distrazione, dunque andava eliminata dal quadro. Ma non è finita qui. Max, infatti, come regalo riceve la chiave di una stanza di quell’hotel di alto rango. E’ arrivato il momento di “diventare un uomo,” gli ha detto suo padre, e infatti dentro trova una donna. Una prostituta. Di mezza età. Rifiuta gentilmente e torna al tavolo, ma a quel punto viene praticamente costretto dal genitore a tornare su e a “concludere.” Per il suo bene, ovviamente: così capirà che l’amore non serve a nulla.

 

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Non va meglio col passare degli anni, quando il giovane Finch si ritrova effettivamente a lavorare per il padre. Walter, pieno di sé, non prende sul serio i suggerimenti del figlio, che gli sta dicendo chiaramente di ammodernare il suo impero, pena l’uscita definitiva dal mercato. Sprezzante, Finch Senior sminuisce il figlio, e poi gli assesta il colpo di grazia: sua madre è morta qualche settimana fa. E’ la goccia che fa traboccare il vaso. Qualcosa si rompe dentro Max, furibondo per non averlo saputo e per non aver potuto partecipare al funerale. Così, quando trova suo padre a terra nel suo ufficio, colpito da quello che sembrerebbe proprio un aneurisma, decide che è arrivato il momento di essere finalmente libero…e lo lascia morire…

 

Nel presente, Kathryn è ovviamente sconvolta nell’apprendere certe cose sul suo ex marito: aveva ragione Caden, non conosce affatto l’uomo che è arrivato. A farle ribollire il sangue nelle vene, però, è l’idea che Max abbia fatto a suo figlio ciò che Walter fece con lui. Il personaggio di Richard Gere ribatte di aver mantenuto le stesse lezioni, necessarie dal suo punto di vista, ma di aver tolto la crudeltà. E’ stata però proprio la crudeltà a far funzionare quelle lezioni, ed ecco perché Caden non è diventato come lui. Ecco perché non sarà mai un leader. Ecco perché si è innamorato.

 

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A questo punto, il personaggio di Billy Howle capisce di essere stato spiato da suo padre e di essere stato tradito da Andrew. Anche Kathryn giunge ad alcune conclusioni: il suo ex marito, che l’ha sempre tenuta d’occhio, ha fatto con lei ciò che Walter fece con sua madre. La situazione degenera in pochissimo tempo, al punto che Finch Junior, furibondo, esplode e dà un pugno in faccia a Finch Senior, mandandolo sonoramente a quel paese.

 

Partono delle minacce neanche troppo velate nei confronti di Orla e Scott, ma ormai i giochi sono fatti: da qui non si torna veramente più indietro. Prima di andarsene, Max, che rischia seriamente che i suoi segreti più oscuri vengano allo scoperto, chiede all’ex moglie e al figlio se pubblicherebbero la storia del figlio del Primo Ministro, beccato a navigare su alcuni siti islamici fondamentalisti proprio dalla storica abitazione di 10 Downing Street. Entrambi rispondono che no, non la pubblicherebbero…ma Kathryn, in compenso, dice che, se potesse, pubblicherebbe volentieri quanto appena scoperto su di lui… La partita non è ancora finita, anzi, è appena iniziata.

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MotherFatherSon, cos'è successo nel sesto episodio

Dopo un quinto episodio interamente dedicato alla famiglia Finch, MotherFatherSon riporta in scena gli altri personaggi. Come previsto, Max, spietatamente determinato nella sua decisione di sostenere Angela Howard, alla fine ha reso pubblica la storia di Saif, il figlio del Primo Ministro, e infatti ecco la famiglia Zakari davanti alle telecamere. La speranza è quella di chiarire quanto successo: si è trattato di un errore di giudizio, di una leggerezza, ma questa “ragazzata” ora potrebbe avere delle conseguenze irreparabili. Jahan, con fare molto pacato, spiega la questione alla giornalista che lo sta intervistando, ma poi, a porte chiuse, fa una sonora lavata di capo a suo figlio: come ha potuto fare una cosa così stupida?? Come ha potuto metterlo così in imbarazzo??

 

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Nick, intanto, viene a sapere da Lauren di essere stato licenziato. Max, ora direttamente alla guida del The National Reporter, avvisa i suoi dipendenti che potrebbe essere in arrivo un’indagine, ma che loro hanno il dovere di andare avanti, per il bene del Paese, bisognoso più che mai della verità. Della sua, quantomeno.  Intanto Kathryn, decisa a distruggere il suo ex marito, va a trovare i suoi genitori. Sua madre sembra essere al corrente degli ultimi sviluppi, e cerca di farla desistere: è evidente, Max è a conoscenza dei panni sporchi della famiglia Villiers (il capofamiglia a quanto pare è stato per tutta la sua vita un molestatore seriale), e ora non si sta facendo troppi scrupoli a minacciare la suocera. Kathryn, però, non si lascia dissuadere, e, dopo aver rimesso a posto la timorosa genitrice,  licenzia in tronco Andrew.

 

Lauren scopre che sua madre ha ricevuto un invito da parte di Angela Howard, che la vorrebbe al suo fianco durante la sua campagna. La donna rassicura la figlia: si tratta solo di una chiacchierata informale. La chiacchierata, però, si trasforma ben presto in un monologo con un sottotesto a dir poco autoritario: la sfidante di Zakari ha intenzione di fare cose concrete come costruire nuove città…città con tanto di statua celebrativa – la sua, ovviamente – in bella mostra in ogni piazza. La cosa fa riflettere la madre di Lauren, che, alla fine, durante un incontro semi pubblico tra lo staff e alcuni eletti provenienti dall’esterno decide di esternare i suoi dubbi e le sue preoccupazioni. Viene immediatamente allontanata dal palco. Poi, in privato, Angela l’avvisa: il suo intervento non cambia niente, lei è lì per aiutare il suo popolo, e se dovrà farlo in maniera ferma e autoritaria, che così sia.

 

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Scott, desideroso di fare ammenda, va a parlare con sua madre. La donna, che vive in un piccolo e triste appartamento in periferia, quando lo vede rimane scioccata: lo credeva morto, al punto da averlo simbolicamente seppellito nel giardino della casa che è stata costretta a vendere quando si è ritrovata senza soldi. Lui le confessa la verità, e lei lo perdona, anche perché aveva capito già tutto all’epoca. Il dolore per la sua improvvisa sparizione, però, non se ne andrà mai. Tornato a casa di Kathryn, Scott le giura fedeltà: è pronto per cambiare veramente vita, insieme a lei e per lei.

 

Maggie e Nick, sostenuti dalle rispettive compagne, si preparano per la confessione di Caden…ma non si fidano completamente né di lui né di sua madre. Max, intanto, scopre il piano della sua ex moglie. Al centro di riabilitazione, Orla ha una crisi e dice a Caden che suo padre sta investigando su di lei a causa del suo coinvolgimento nella morte di un uomo. Gli dice anche che non è innamorata di lui. Non è ben chiaro quanto ci sia di vero e quanto no, ma è evidente che Finch Senior si è spinto troppo in là. Suo figlio, però, non sembra intenzionato a cambiare idea. Il giorno successivo, Caden scopre da una dipendente che Orla ha la tendenza a inventare delle elaborate storie che mischiano realtà e fantasia. E’ questa la conseguenza del misterioso evento traumatico che l’ha fatta finire lì.

 

Jahan Zakari va a trovare suo figlio a Oxford. Non si sono lasciati bene, ed è proprio questo il motivo della sua visita: fare ammenda. Il Primo Ministro racconta che, al momento del suo ingresso in politica, prese in considerazione l’idea di convertirsi al cristianesimo per avere più possibilità di carriera. Idea poi scartata: non ha senso vincere se non si rimane fedeli a ciò in cui si crede. Una lezione di vita che li fa avvicinare.

 

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E’ finalmente arrivato il momento della confessione di Finch Junior, una bomba che scuoterà il mondo del giornalismo e dell’informazione. Maggie e Nick raggiungono Kathryn e Caden al centro. Prima che possano iniziare a parlare, però, ecco arrivare Max, che ovviamente sa tutto. E che ha trovato il modo per contrattaccare. Ha in mano una cartella. Dentro ci sono le prove, ovviamente raccolte da lui di nascosto, del fatto che è stato suo figlio, e solo lui, a prendere determinati accordi e a dare determinati ordini. Non c’è invece niente che lasci supporre che anche lui fosse a conoscenza di determinati fatti, motivo per cui, se parlerà, sarà solo Caden a finire in prigione. Un colpo veramente basso che fa infuriare Kathryn, ma che, quantomeno per ora, lascia ogni cosa in sospeso.

 

In chiusura di questo sesto episodio torniamo a Oxford. Saif esce dalla sua stanza, deve andare a lezione. Nel giardino dell’università viene avvicinato da un uomo che gli lancia addosso della vernice rossa. L’assalitore viene prontamente fermato dalla sua guardia del corpo, ma, nella concitazione del momento, ecco arrivare un complice che accoltella il ragazzo all’addome. Il figlio del Primo Ministro cade a terra: per lui non si mette bene.

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MotherFatherSon, il commento agli episodi 5 e 6

Giro di boa per MotherFatherSon, che finalmente, con un salto nel passato di Max ci spiega parecchie cose non solo su di lui, ma anche su suo figlio. Cresciuto da un padre assolutamente anaffettivo, freddo, calcolatore e manipolatore - interpretato, come già scritto sopra, dall’ottimo Ciarán Hinds, che in molti ricorderanno soprattutto per la sua partecipazione alla serie cult Il Trono di Spade -, il personaggio di Richard Gere, come tristemente ormai sappiamo, è l’incarnazione delle triste storia secondo cui la vittima, dopo anni e anni di soprusi, si trasforma nel proprio carnefice, in un ripetersi della Storia che non lascia presagire nulla di buono.

 

E’ vero, Max, comunque incapace di rendersi conto dei danni irreparabili impressi nella sua psiche (anzi, convinto di essere diventato ciò che è, una sorta di superuomo, anche grazie agli insegnamenti ricevuti dal genitore), ha provato, per sua stessa ammissione, a togliere la crudeltà da quelle lezioni, salvo poi accorgersi che è la crudeltà stessa la lezione per eccellenza. Ecco spiegato il fallimento di suo figlio, destinato a rimanere un uomo mediocre. Ed ecco anche spiegata la sua decisione di divorziare e di tenere lontana Kathryn: di nuovo, il ripetersi della Storia. Così come fece Walter, così fa Max, ma i tempi sono cambiati: le mogli fastidiose, che sono solo d’impiccio, non si possono più far rinchiudere a proprio piacimento in manicomio, e i figli, nonostante tutto, non sono più degli obbedienti e rispettosi soldatini.

 

Certo, il caso ci ha messo parecchio del suo: Caden decide di spezzare per sempre questa venefica ruota solo dopo essere stato catapultato in una nuova fase della propria vita da una tragica fatalità e dopo aver altrettanto fatalmente incontrato il suo primo amore, Orla. E’ per lei che si è sforzato di tornare alla vita, ed è per lei, per questo sentimento che non importa se non è ricambiato, che ha deciso di andare contro un padre che gli ha insegnato solo la spietatezza. Non sappiamo se il personaggio di Billy Howle sarà disposto addirittura ad andare in prigione pur di far venire a galla la verità, ma, almeno per ora, una piccola soddisfazione se l’è presa (vedere alla voce “Vaffanc*lo papà!!”).

 

Un aneurisma, quello del padre, lo ha reso libero - di essere completamente sé stesso e di cominciare la sua scalata professionale e sociale -, e ora un aneurisma, quello del figlio, rischia di mandare tutto all’aria: cosa tirerà fuori questa volta Max dal cilindro? E’ evidente che il vero avversario, a questo punto, è Kathryn: come convincerla a stare dalla sua parte anziché da quella di Caden? Come convincerla che il silenzio è la cosa migliore per tutti e tre?

 

Anche in casa Zakari il rapporto padre/figlio non è dei migliori, ma Jahan non è Max. Dopo quella piccola ma violenta esplosione di rabbia a porte chiuse, il Primo Ministro decide di fare ammenda, ed è per questo motivo che va a parlare con suo figlio. La storia della sua possibile conversione è un insegnamento di cui Saif, se non fosse andato incontro a quel terribile destino – destino peraltro causato dalla decisione di Finch Senior di pubblicare quell’indiscrezione su di lui – avrebbe sicuramente fatto tesoro. Una lezione a tasso zero di crudeltà, eppure estremamente potente, non c’è che dire.

 

Molto interessante, e a tratti anche inquietante, il segmento dedicato al personaggio di Sarah Lancashire. In questo dramma familiare, Angela Howard è senza dubbio un personaggio secondario, un espediente narrativo che serve più che altro a sviluppare ulteriormente il Max Finch di Richard Gere e alcuni spunti prettamente tematici (così come Scott, peraltro), eppure non si può fare a meno di restare affascinati da questa donna così determinata, da questa politica, nonostante lei non ami definirsi così, fatta e finita, che niente ha da imparare dai suoi avversari, perché è assolutamente in grado di cogliere i bisogni e i desideri più profondi dei suoi futuri elettori. Elettori che, piaccia o no, esistono e chiedono di essere visti e ascoltati.

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