Qualcuno dei protagonisti è davvero esistito? E i sordidi traffici commerciali si ispirano alla reale Inghilterra di inizio Ottocento? Ecco cosa c’è di vero (e cosa di totalmente inventato) nella storia che fa da sfondo alla serie tv trasmessa su Sky Atlantic
Le trame sono di fantasia, compreso il protagonista James Keziah Delaney interpretato da Tom Hardy e i suoi rapporti incestuosi. Tuttavia la serie Taboo, co-prodotta da FX e BBC One, si sviluppa all’interno di un panorama che riproduce accuratamente il mondo e i traffici commerciali dell’Ottocento.
L’Ottocento inglese – La serie è ambientata nell’Inghilterra del 1814 che sul piccolo schermo è raccontata nei minimi dettagli. Si passa dalla grande raffinatezza della classe benestante alla violenza per le strade e all’alcolismo: “L'epoca era piena di dissolutezza e di violenza”, fa notare lo storico Greg Jenner. La Londra descritta da Taboo comprende oscuri luoghi adibiti al sesso a pagamento, delinquenti e teppisti in agguato ad ogni angolo della strada e una città gestita da boss criminali, e in questo di finzione c’è ben poco. “C'è stato un grosso problema con il crimine all’epoca – prosegue Jenner - Non c'era ancora nessuna forza di polizia ufficiale. C’erano bande di malviventi, violenza, prostituzione, corruzione. Proprio come qualsiasi grande città, anche Londra attirava a sé gli elementi più scellerati della società”.
East India Company - James Keziah Delaney è un misterioso avventuriero che dopo anni di vita in Africa torna nella sua terra dopo la morte del padre, di cui è l’unico erede. Un appezzamento di terra conteso fra lui e un’importante compagnia commerciale è al centro della storia: ma non è tutta finzione, la potente Compagnia britannica delle Indie Orientali è esistita realmente ed è stata responsabile per la metà del commercio d'Inghilterra. Perché il co-creatore Steven Knight ha scelto di rappresentare proprio quest’epoca? Originariamente lo spettacolo doveva essere rappresentato all’interno di un altro periodo storico, ma il curioso monopolio della Compagnia delle Indie Orientali nel 1814 ha portato lo sceneggiatore a cambiare rotta. Il protagonista, invece? È del tutto inventato. Ma come lui, spiega Knight, ce ne devono essere stati molti: “In quell'anno la Compagnia delle Indie Orientali era in forte conflitto con la corona britannica, vi erano dunque malcontento e conflitti internazionali. Mi serviva un personaggio da sbattere in mezzo a questo caos. E un avventuriero che fa ritorno a casa mi è sembrata una scelta azzeccata”.
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— Taboo (@TabooFX) 27 febbraio 2017
Il Principe Reggente – Se il protagonista di Taboo James Keziah Delaney è del tutto inventato, c’è una figura storica realmente esistita nella serie tv: si tratta del Principe Reggente Giorgio IV. A prestargli il volto è l’attore Mark Gatiss che lo fa apparire come un uomo tronfio e con poca spina dorsale: “Il principe Reggente era estremamente impopolare - afferma Jenner – pieno di sé, debosciato, perdigiorno e avvezzo allo sperpero del denaro”. Il personaggio ha un ruolo chiave per rendere al meglio l’atmosfera dell’epoca: un momento di grande agitazione, anche politica, dove la rivoluzione del popolo era un rischio concreto a favore della repubblica.
Crown or Company? Where do your loyalties lie? @Markgatiss #TabooFX pic.twitter.com/HxE0rEP4Cr
— Taboo (@TabooFX) 19 febbraio 2017