All’appuntamento con il dottor Mari insieme alla giovane ballerina si presenta Irene, sua madre. Scopri nel video i momenti salienti dell’incontro scorso e non perdere la puntata di mercoledì 8 maggio su Sky Cinema 1 alle 20.30
La volta scorsa si era presentata in studio da Giovanni con un look aggressivo e rossetto sulle labbra, questa volta la giovane Alice torna dal suo dottor Mari versione acqua e sapone, e soprattutto di malumore. E’ nervosa perché ad accompagnarla è sua madre. Madre e figlia come cane e gatto. Irene è visibilmente preoccupata per il futuro di Alice, cerca di parlarne a Giovanni ma lei la zittisce ad ogni occasione. Alice vorrebbe che sua madre se ne andasse. E lei, a sua volta, non reagisce. Giovanni tenta invano da fare da calmiere.
Quando Irene lascia lo studio, il discorso cade sul tentato suicidio fino a che si comincia a parlare del padre di Alice, Sergio. Giovanni cerca di far capire ad Alice che a volte è possibile idealizzare le persone che si amano anche grazie alla lontananza. Lei torna ad essere aggressiva e a difendere suo padre che, a suo dire, è l’unico che la ama veramente.
Giovanni si alza e dalla sua libreria prende un libro di fotografie fatto proprio da Sergio, fotografie che ritraggono nudi. Alice è sconvolta, urla come non ha mai fatto prima, Mari capisce che il lavoro di Sergio rappresenta un’invasione del suo privato. Ma cosa c’è dietro questo disagio taciuto?
Quando Irene lascia lo studio, il discorso cade sul tentato suicidio fino a che si comincia a parlare del padre di Alice, Sergio. Giovanni cerca di far capire ad Alice che a volte è possibile idealizzare le persone che si amano anche grazie alla lontananza. Lei torna ad essere aggressiva e a difendere suo padre che, a suo dire, è l’unico che la ama veramente.
Giovanni si alza e dalla sua libreria prende un libro di fotografie fatto proprio da Sergio, fotografie che ritraggono nudi. Alice è sconvolta, urla come non ha mai fatto prima, Mari capisce che il lavoro di Sergio rappresenta un’invasione del suo privato. Ma cosa c’è dietro questo disagio taciuto?