Tuo Amante, il nuovo singolo di La Luna e Vladimir Luxuria è un urlo contro il bullismo

Musica

Helena Antonelli

Vladimir Luxuria presta voce e corpo ad un progetto contro il bullismo, cantando il nuovo singolo di La Luna, "Tuo Amante". L’intervista a Vladimir Luxuria

Artista, scrittrice, attrice e militante, Vladimir Luxuria ha prestato la sua voce e la sua immagine per un brano che affronta il tema del bullismo, nello specifico verso la transessualità. “Tuo Amante” di La Luna in collaborazione con Vladimir Luxuria, è già in rotazione sulle radio nazionali e su tutte le piattaforme digitali. Una canzone che non vuole fermarsi solo all’uscita discografica e che vuole contribuire a sensibilizzare la società: la transessualità come simbolo per affrontare ad ampio raggio tutte le problematiche che seguono la diversità di genere, di qualsiasi diversità si parli, in un mondo che purtroppo invece di progredire sotto questo punto di vista sta tornando indietro. Per questo, insieme a molte importanti associazioni nazionali, “Tuo Amante” di La Luna in collaborazione con Vladimir Luxuria, farà il giro di molti comuni italiani e scuole secondarie, con interventi presidiati da professionisti con esperienza nel campo della sessualità e della diversità di genere. Abbiamo intervistato telefonicamente Vladimir Luxuria per sapere di più su questo interessante progetto.

Com’è nato questo progetto?

Per citare il titolo di una bellissima canzone “E la luna bussò” e ha bussato La Luna, via email, chiedendomi di poter parlare di questo progetto artistico: una canzone che tratta il tema del bullismo. Ovviamente mi si sono drizzate subito le antenne perché questo è un tema a me molto caro, soprattutto per quanto riguarda il bullismo di tipo omofobo di cui sono stata vittima in adolescenza. Ho voluto così ascoltare la melodia del brano, ho letto il testo e lo script del video e devo dire che quest’ultimo in particolar modo mi ha conquistata. Nel video viene trattato in maniere esplicita il bullismo, la cattiveria gratuita, la crudeltà e le angherie a cui purtroppo ancora oggi sono sottoposti molti adolescenti.

 

Nel video di Tuo Amante si vede il bullo che si prende gioco di un suo coetaneo, un bambino. In un’altra scena si vede poi il bullo, diventato grande, che va a cercare il bullizzato che nel frattempo è uscito allo scoperto, è libero.

In un certo senso è un po’ quello che mi è successo nella mia vita reale. È strano il destino. Anche io ho ritrovato da adulta un bullo del mio passato, delle mie scuole elementari. Quando l’ho ritrovato nella mia città nativa Foggia, lui mi ha chiesto se mi ricordassi di lui e logicamente era così dato che a scuola me ne combinava di tutti i colori. A modo suo mi ha chiesto scusa e questa è stata la dimostrazione che bisogna sempre confidare nel cambiamento e nel miglioramento, quando è possibile.

 

Nonostante le molte campagne di sensibilizzazione, oggi gli attacchi di bullismo sono sempre più frequenti. Secondo lei perché?

Mi chiedo cosa sentono gli adolescenti, cosa ascoltano: dalle canzoni alle figure di riferimento che hanno in famiglia, o anche quali programmi guardano in televisione, chi frequentano. Perché certi ragazzi diventano capobranco, perché individuano una preda, l’accerchiano, e perché c’è questo continuo volersi sentire superiore agli altri? Credo che tra le risposte plausibili ci sia una mancanza di educazione alla cittadinanza, alla convivenza, e quando un dirigente scolastico o un insegnante vogliono fare delle lezioni contro gli stereotipi di genere, l’omofobia e il razzismo, c’è ancora qualche genitore se non qualche politico che urla all’ideologia di genere. Il problema è tutto degli adulti, di quello che fanno o peggio non fanno, il problema non è dei ragazzi. Bisogna investire di più sull’educazione, si tratterebbe di un’opera di prevenzione sia per le vittime che per i bulli.

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"Tuo Amante" è un progetto che non vuole fermarsi alla sola uscita discografica, ma insieme a molte importanti associazioni nazionali vuole entrare nelle scuole con interventi presidiati da professionisti con esperienza nel campo della sessualità e della diversità di genere.
Si, si tratta di un progetto già messo in piedi ma purtroppo rimandato per via del Covid-19. Questa canzone deve essere lo strumento per poter parlare di questi temi nelle scuole, i luoghi dove avvengono più frequentemente episodi di bullismo.

 

Come si sente oggi ad avere i mezzi per poter parlare di lei, della sua identità, dopo aver affrontato un infanzia/adolescenza diversa, non capita?
Mi sento una sopravvissuta che ha resistito anche alla tentazione di mollare la scuola, che si è laureata con 110 e lode e che oggi ripete e racconta la sua storia, non perché non l’ha superata, ma semplicemente perché raccontarla può essere molto utile per dare forza e coraggio a chi ancora oggi è vittima di bullismo. 

 

Il bullismo spesso non si limita solo al mondo dell’infanzia, ricordo ad esempio il suo ingresso a Montecitorio. Le capita ancora oggi di ricevere commenti negativi?
A volte quando si è a corto di argomenti le persone buttano tutto sull’identità sessuale, sull’insulto transfobo. Quando succede significa che il mio avversario ha veramente scarsità di argomenti con cui confrontarsi con me. Ciò avviene anche sui social, questa rete internet che spesso diventa rete fognaria, dove degli sfigati invece di andare alla fonte dei propri problemi scaricano le proprie frustrazioni evacuandole sui social cercando di offendere gli altri.

 

Dopo tutto quello che ha passato e che mi ha raccontato, lei oggi si sente una persona felice?
Sono serena, in equilibrio con me stessa e molto più bilanciata di tante persone che mi urlano contro. Sai la felicità non è mai una condizione statica, ci sono giorni in e altri out.

 

Progetti futuri?
Dirigerò ad aprile il Lovers Film Festival - Torino LGBTQI Visions, un festival cinematografico dove verranno trattati temi di omofobia, transfobia e dell’amore senza confini con film e documentari da tutto il mondo.

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