Mari Froes, il Brasile non è mai stato così vicino: "Grata di raccontarlo con la musica"

Mari è esattamente come il Paese da cui proviene: solare, divertente, calorosa e un mix perfetto di tanti elementi. Proprio come la sua musica, in cui si sentono samba, pop, jazz e bossa nova. Un’unione di generi che dà un’identità solida alla giovane artista classe 2003, nata e cresciuta a San Paolo. Mari inizia a pubblicare su YouTube versioni acustiche dei suoi pezzi preferiti, per poi debuttare nel 2019 con i suoi primi brani, Moça e Rosa e Laranja, seguiti dall’EP Nebulosa e i singoli Eu ed Espelho. Ma è solo l’inizio, perché poi Mari continua a farsi conoscere in tutto il mondo, tanto da portarla anche in Italia, per un tour che l’ha vista debuttare poche settimane fa in cinque club del nostro Paese per i suoi primi concerti. Mari Froes: "Trasmettere la cultura del mio paese con la musica è stupendo" Poco prima del suo arrivo a Milano, incontriamo Mari, in una pausa del tour europeo. Nel momento in cui ci salutiamo via zoom l’artista brasiliana è in Germania, dove in serata farà un live: “Viaggiare così tanto con la mia musica? Ma è stupendo!”, ci dice subito prima di proseguire la chiacchierata. Mari è entusiasta all’idea di spostarsi di città in città: anche se può sembrare un po’ destabilizzante, quello che conta è che lo sta facendo con la sua musica. “E poi con me c’è una squadra meravigliosa, questo aiuta molto!”, aggiunge. Ricordiamo che ci siamo salutate a Verona, pochi mesi fa, in occasione del Power Hits Estate di RTL 102.5, dove Mari ha cantato: “Che bella l’Arena! È stata un’esperienza indimenticabile”, esclama felice, e lo fa capire anche con l’espressione del suo viso, ancora ricca di stupore, nonostante sia passato un po’ di tempo. Parliamo subito delle sue origini, musicali e territoriali: le chiedo quanto il suo essere brasiliana sia importante per la musica che sta facendo, e di cui va molto fiera. Mari non ha alcun dubbio: “Il mio Paese è ricchissimo di cultura, e poterla diffondere per me è bello, ma anche un onore e una possibilità che non hanno in molti. Il Brasile è una nazione felice, creativa, artistica… E ha tanti artisti incredibili. È bello poter diffondere origini e cultura con la musica”. "La passione per la musica nata anche grazie agli artisti che ascoltavano i miei genitori" Chiedo a Mari com’è nata la sua passione: “I miei genitori non sono musicisti, e nessuno della mia famiglia si occupa di musica. Mamma, però, ascoltava molto musica popolare brasiliana, e papà tanto rock: questo mix ha influito molto sul mio stile, su cui ovviamente sto continuando a sperimentare. È difficile restare in una scatola precisa, proprio perché mi piacciono un sacco di stili e oggi non credo di avere ancora trovato lo spazio dove restare. Continuo a cercare e provare nuove cose, per creare lo stile che mi indentifica al meglio”. "Vi racconto quando ho sentito per la prima volta una mia canzone" La prima volta in radio non si scorda mai. Lo conferma Mari, quando mi racconta di quando ha sentito le sue canzoni mentre era in macchina con degli amici: “Ero a Marsiglia, avevo appena girato il video di una mia canzone quando in taxi sento proprio quel brano… mi sono fermata un attimo e mi sono detta: ma sta succedendo davvero? Non ci posso credere! E invece era tutto vero, è stata una sensazione quasi surreale”, dice Mari sorridendo. Torniamo a parlare delle sue origini, e Mari mi spiega che in tanti le dicono che grazie alla sua musica stanno imparando il portoghese: “Non è fantastico?! Poter cantare nella mia lingua e sapere che molta gente si sta avvicinando al mio Paese grazie a questo è bellissimo. Poi ricevo messaggi stupendi da chi mi ascolta: è bello, non potrei desiderare di più. Sono felice, grata, riconoscente… è bello, sì!”. "Ho tanti sogni da realizzare" Prima di salutarci e lasciare Mari al soundcheck in vista del concerto, le chiedo se ha ancora molti sogni: “Ne ho tantissimi, anche se alcuni li ho già realizzati e in pochissimo tempo. L’anno prossimo uscirà il mio album, e non vedo l’ora di farlo ascoltare. E poi ci sono i concerti nei grandi stadi, ricevere dei riconoscimenti per la mia musica: quante cose devo ancora fare! Quindi sì: i sogni sono tanti, e spero di realizzarli presto!”.

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Valentina Clemente