Rockin'1000, i Negramaro a Cesena: "A Gaza è umanicidio, via le mani dagli occhi"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Credit Andrea Bardi

La "creatura" di Fabio Zaffagnini ha celebrato il suo decimo compleanno tornando alla stodio Dino Manuzzi dove tutto è nato. Ospiti della seconda serata, oltre alla band salentina, Francesca Michielin e i Fast Animals and Slow Kids. Direttori d'orchestra Peppe Vessicchio e uno straordinario Daniel Plentz. IL RACCONTO

L'ingresso della più grande Rock band mondo è sulle note di The Final Countdown, i mille invitati sfilano sul prato e poi prendono posto a bordo campo mentre i 12 mila sugli spalti, ballano (e qualcuno poga). E' l'apoteosi di un rito collettivo che compie dieci anni e che si chiama Rockin'1000. Nato quasi per gioco, per una sfida tra amici, ora è una festa collettiva che fa proselitismo nel mondo. E dopo una proposta di matrimonio al contrario, ovvero con una infanta de España che chiede la mano all'"hombre de mi vida" (che è uno dei mille musicisti) e il boato di We Are the Champions, la festa ha ufficialmente inizio. Ospiti sono i Fast Animal and Slow Kids, Francesca Michielin e i Negramaro. Sono le 21.33 quando l'alveare prende forma e, vi assicuro, è impressionante vedere i musicisti, i cantanti sciamare verso il loro posto nel Rock-field-temple. Gran cerimoniera è Lodovica Comello mentre direttori d'orchestra sono Peppe Vessicchio e Daniel Plentz che avendolo di fronte è il "mio" maestro orchestratore. E che maestro! Il giuramento dei musicisti (1800 nelle due serate, il più giovane ha 7 anni il più grande 78) segna l'inizio di un folle volo (ma tranquilli nessuno si brucia le ali) che inizia con Don't Stop Me Now dei Queen, Smells Like Teen Spirit dei Nirvana e la tarantolata Seven Nation Army degli White Stripes. Fabio Zaffagnini, il Garibaldi di Rockin'1000, spiega che "tutto è nato per un gioco tra amici, abbiamo girato il mondo in questi dieci anni, e per questo decimo compleanni ci è sembrato giusto tornare a casa, a Cesena". Giunge il momento dei primi ospiti, i Fask che per nulla intimoriti conquistano i mille con Cosa ci Direbbe e Non Potrebbe Mai: "Il nostro furgone ci ha portato ovunque, anche in pizzerie dove voi non avreste toccato quella pizza. E oggi ci ha accompagnato in uno stadio ed è bellissimo. Noi diciamo che ogni concerto è l'ultimo concerto che suonerai nella tua vita e per questo anche se sono solo due canzoni daremo tutto. Questa è la frase con la quale chiudiamo ogni nostro live: salve tutti, salve a tutti siamo i Fast Animal and Slow Kids e veniamo da Perugia". Una forza devastante quella di questa band che da anni seguo e che a cesena ha coniato il concerto liofilizzato...due canzoni una rivoluzione!

Michielin
Credit Andrea Bardi

NEGRAMARO, MICHIELIN, FASK E L'OMAGGIO A OZZIE OSBOURNE

Da X Factor passando per Sanremo appare Francesca Michielin che fa prima uscire lapilli e lava dal suo Vulcano, sulle cui pendici c'è "il Bar dell'Indiano": "Un onore essere in questo stadio, la musica non deve essere competizione ma unione". E la dimostrazione arriverà a ottobre quando Francesca celebrerà con un serata speciale all'Arena di Verona i suoi primi 30 anni di storia e i primi dieci di musica; sarà attorniata da ospiti e amici oltre che da migliaia di fan: "Meglio oggi che a vent'anni, a quell'età avevo troppe paturnie, a dire il vero le ho pure a 30 ma le affronto meglio. Sono più serena e consapevole di me stessa, mi voglio divertire di più". Il suo secondo pezzo è Amazing che è un omaggio a Fausto Cogliati col quale lo ha scritto e che da poco è mancato. Dopo l'uragano Michielin ecco il Rock ruvido e aggressivo dei Queen con Under Pressure e poi omaggio ai Black Sabbath di Ozzie Osbourne, morto una settimana fa, con quel pezzo epocale che è Paranoid: "Un applauso per Ozzie -dice Zaffagnini- che sono sicuro ci sta ascoltando. La voce che ascoltate è la sua, ciao Ozzie ci manchi già". Terzo ospite della serata, una band che ha cambiato i comandamenti del Rock, una band visionaria: dopo di lei nulla è stato più come prima. Sono i Negramaro che, senza se e senza ma, calano un poker immenso: Mentre Tutto Scorre, Estate, Nuvole e Lenzuola e Solo per Te: "Io da bambino -dice Giuliano Sangiorgi- ho sognato una band ma mai avrei pensato a una band di mille persone. Auguri Cesena per questi dieci anni di Rock e che ce ne siano altri mille! Qui è una festa ma facciamo un gesto e lo facciamo con una canzone importantissima oggi che dice di aprire gli occhi su quello che sta succedendo a Gaza: quando muore un bambino una guerra è già persa, a Gaza è un umanicidio, per ogni bambino che muore l'umanità ha perso: Via le mani dagli Occhi". Giuliano Sangiorgi, che con i Negramaro si prepara a volare a Osaka per un concerto il 19 agosto ("Una occasione mondiale di incontro in linea col nostro pensiero", commenta la band salentina) per poi partire col Palatour da settembre, così mi ha commentato quello che è accaduto a Cesena: "E' stato meglio che a San Siro. Già le prove sono state stupende, abbiamo eseguito cinque pezzi ma è stato come avere fatto 26 concerti, abbiamo attraversato un turbinio gravitazionale. Le emozioni erano moltiplicate per mille. Personalmente ero steso, mi sono passate dentro mille anime. Qui hanno creato una cosa unica, un sogno insognabile: una è servita una pressione umana e musicale unica per sostenere quelle emozioni. Per me erano mille superstar: non conosco la loro vita come loro non sanno la mia ma la musica è quell'istante lì. E ti dico che il calore con Via le Mani dagli Occhi si è espanso". Prima del gran finale, che è stato con Learn to Fly dei germinali Foo Fighters, la superband, che nel frattempo è stata irrobustita dalla apparizione in campo dei fiati, ha eseguito Uptown Funk di Mark Ronson, Bort To Run di Bruce Springsteen, Live and Let Die dei Guns N' Roses e una commovente Hey Jude dei The Beatles. Una serata indimenticabile che ha restituito alla musica tutta la sua poesia. E dire che tutto era cominciato per gioco "solo" coi Foo Fighter.

fask
Credit Andrea Bardi

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