Denise Battaglia, l'album Il Giullare: "Non comprendo le menti che vanno di fretta"
Musica
Una maturità che passa attraverso la fanciullezza: è il primo capitolo della trilogia di questa raffinata artista romagnola. L'INTERVISTA
Il Giullare apre una triologia di questa artista romagnola che mentre tutti ragionano per linee guida ha scelto di suddividere il suo progetto musicale per archetipi. Denise Battaglia ha pubblicato un Ep che la ha visto giocare con i suoni, con le parole ma soprattutto con le sue fragilità.
Denise partiamo dalla storia dell'album, che ha avuto una lunga gestazione: come ci hai lavorato e come è cambiato nel tempo il progetto originario?
Non ho modificato l'idea, elenco sempre quello che scrivo. Ai brani a come donare un mondo e ho iniziato a lavorare sugli archetipi. Ne Il Giullare ci sono tutti brani che hanno un carattere giocoso, imprevedibile e a volte un po' incosciente e si riallacciano a una dimensione infantile sia per le tematiche che per il suono.
Quanti Anni Hai è anche una canzone di disincanto, parla del tempo che passa, della casa e del mutuo: è il racconto delle ansie di una generazione?
Non voglio questa presunzione di portavoce, però credo di poter condividere queste ansie con persone a me vicine. Le parole del super Io che evidenziano i concetti di casa e uomo costituiscono una visione che rappresenta la morte stessa della persona perché se ti dai regole da solo non va bene: io continuo a essere bambina. Il brano si riallaccia al concetto di fanciullezza, ci sono ironia e dimensione infantile.
Poi affronti il tema relazione legato alle aspettative sociali: non hai un uomo, continui a essere affettivamente inquieta: perché oggi è difficile instaurare una relazione? Responsabilità di un amore che da romantico si è fatto liquido?
Ci sono le aspettative, ma bisogna non farsi ingabbiare anche se nei paesi piccoli può risultare pesante. Parto dal presupposto che uno deve sapere cosa vuole, tutto viene di conseguenza. Si possono ancora vivere amori romantici.
"Non è ch’è sempre colpa mia": il senso di colpa è interiore o generato dai giudizi esterni?
Nasce solo da me soprattutto quando mi sento responsabile della fine di una relazione, mi stufo e sento il bisogno di direzionare le mie attenzioni altrove, qui nasce il senso di colpa.
Cosa è un Arcobaleno Spizzichino?
Una caramella ad arcobaleno, io le affido questo nome; mi fa ritornare al pizzicore e alla leggerezza tipica dell'infanzia. La mangio per tornare ancora in quella dimensione.
"Questa mente che spesso non comprende": cosa la limita? Cosa la tiene lontana dalla mancanza di vertigine?
Quella che non comprende è incastrata in congetture e non riesce a osservare dall'alto, è un pensare troppo vicino alle situazioni, senza una visione distaccata che impedisce di vedere il disegno e il bello delle piccole cose. Questo album osanna il tempo lento e la bellezza delle piccole cose in una società che va veloce e tante cose si perdono: non comprendo la mente che va di fretta.
"L’essenza è l’apparenza" è la fotografia di una quotidianità che è più sui social che negli occhi e nei gesti?
Sì. E' l'apparire in vetrina e viene premiato di più di quello che sei veramente.
"Arriva poi il giudizio ma tanto me ne infischio io": chi fa il tuo lavoro si confronta quotidianamente coi giudizi e, purtroppo, con gli hater, hai imparato a passarci sopra?
Mai incontrato persone cattive solo quelle cui non piacevano le cose che facevo. In questo mi sento fortunata anche se non mi fermo a leggere i commenti in generale.
Quando è l'ultima volta che hai detto a qualcuno "ad du maroun"?
Poco fa prima di prendere il treno per incontrarti.
Alla fine possiamo dire che quando "l’anima ti chiede fai quello che ti piace non starti a preoccupare" è il tuo modo di affrontare la vita?
Ci sto lavorando, è quello che cerco di ricordarmi. Non ce la farò mai ma a volte ti dimentichi quello che ti piace, a volte dubiti di ciò che tanto amavi.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Per la mia attività live andate sui social, a livello discografico si va a fine estate, che spero di passare in giro suonando. E non escludo sorprese.
