Esplora tutte le offerte Sky

Gioia Lucia, il singolo Flusso: "Canto la vicinanza delle anime affini"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Credit Cristina Sinelli

Aspettando l'album, questa giovane artista ci porta, con la sua scrittura fluida e profonda, nel cuore di una generazione in cerca di una identità ben definita. L'INTERVISTA

Flusso è il nuovo brano di Gioia Lucia, all'anagrafe Lucia Vitale, una giovane cantautrice di 22 anni che intreccia generi diversi, creando un vocabolario musicale trasversale e intimo. Flusso racconta la vicinanza e la solidarietà tra anime affini, di chi come Gioia Lucia vive di sensibilità e musica. Prima dell'estata è prevista l'uscita dell'album e si sta lavorando all'aspetto live di questo intrigante progetto.

Lucia partiamo dalla fine, dunque dal singolo Flusso: perché lo hai scelto come brano della primavera e in cosa ti rappresenta oggi? Se non erro è stata scritta tre anni fa!

Ci metto tanto a lavorare i pezzi e a renderli come li voglio io, due anni fa non studiavo ancora musica all'università. Il tema della vicinanza tra anime affini resta attuale, mi ci rivedo anche ora, adatto per questo periodo primaverile.

 

La cover è molto colorata e racconta un momento di quotidianità: la sensazione è però che la persona che guarda lontano abbia gli occhi tristi. È così? La solitudine della tua generazione è uno sguardo smarrito?

La solitudine è un sentimento che percepisco spesso, spesso sono circondata da persone che non sono sulla mia lunghezza d'onda e mi sento un po' estranea a chi mi attornia, ma credo accada a tutti. E in quello stato scrivo e questo è positivo.

 

Processare i sentimenti attraverso la musica è salvifico o moltiplica i pensieri?

Entrambe le cose. Di solito scrivo quando ho un problema e finita la scrittura mi sento più leggera. Certo una canzone non basta a far sparire il problema, ma a me trasmette sollievo. Non voglio che passi il messaggio che scrivendo è tutto a posto.

 

Per cancellare il Sunto di tante giornate andate male basta vincere la sindrome da foglio bianco?

Se non trovo un senso alle cose le metto giù e le scrivo. Per essere una persona migliore dovrei non scrivere...

 

Sempre in Sunto racconti di una persona indolente che ha tanto da fare ma nessuna voglia: è il ritratto della te di allora?

Sì anche perché dopo il periodo Covid, quando ho ricominciato la vita vera, ero in difficoltà a rientrare nel flusso delle cose da fare e trovare stabilità tra quello che devo e voglio fare e la mia emotività.

 

Oggi prendi sempre il caffè con mezza bustina di zucchero oppure oggi lo prendi amaro o con la bustina intera?

Col latte senza zucchero.

 

Nelle tue Paure che differenza c'è tra "'sto soffitto è sempre lo stesso" e la soffitta a un passo dal cielo blu di Gino Paoli?

Nel mio testo quel soffitto è un ricalcare la monotonia di quel periodo che stavo vivendo durante il Covid. In casa vedevo sempre le stesse cose, era più una gabbia che una stanza. Oggi è più blu ma cerco di non stare troppo in casa.

 

Parliamo della struggente Morta D'Amore, che racconta di un amore impossibile, o quasi: oggi quando di notte sei nuda e sola sotto le lenzuola pensi sempre a cose complicate o fai pensieri belli?

Spesso sono complicati ma cerco sempre di anestetizzare i pensieri. Ricorro a telefono, libri e musica per staccare i pensieri.

 

Vento in Faccia racconta di una giovane donna matura che ha imparato a dire di no e non si fa andare bene tutto quello che arriva ma nel ritornello compaiono le briciole: c'è un cortocircuito?

C'è lo stesso concetto che torna, non volevo essere accondiscendente a prendere le briciole sul tavolo quando volevo l'intera torta. Qui c'è un processo di sviluppo umano e interiore.

Sei una persona ordinata? Nel senso la tua stanza è ordinata? E quale è il capo di abbigliamento cui non sai dire di no se lo vedi in un negozio?

Le camicie le amo molto. Non sono molto ordinata poi quando c'è il disordine supremo riesco a dire basta. Prendo libri, chitarra e lascio tutto in giro ma prima o poi qualcosa cambierò.

Alla fine possiamo dire che oggi sei più capace a districare le emozioni e il tuo cuore non è più un groviglio?

No ma ci sto lavorando. È però quello il motore che mi invita a scrivere, non voglio perdere il groviglio, ma solo attenuarlo.

 

Che accadrà nelle prossime settimane?

Concerti ce ne sono ci lavoriamo, creerò momenti con la mia nuova chitarra acustica. Ci sono date già definite e poi arriverà l'album in uscita prima dell'estate!

Approfondimento

Lucio Corsi, album Volevo Essere un Duro: "Racconto uomini e paesaggi"

Spettacolo: Per te