
Il brano è una eredità emotiva della musica italiana, quella che parla di amori perduti, rinascite e della costante ricerca di sé
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
Il mio percorso musicale è sempre stato un viaggio interiore, in cui il passato si fonde con il presente per dar vita a melodie capaci di raccontare storie di dolore, speranza e trasformazione. Con Battisti ho voluto fare un passo decisivo, mescolando cantautorato, pop ed elettronica per creare un brano che rappresenta non solo un frammento della mia esperienza, ma anche un invito a chi, come me, ha conosciuto il peso dei ricordi e l’intensità delle emozioni. Il titolo Battisti nasce dal desiderio di richiamare quell’eredità emotiva della musica italiana, quella che parla di amori perduti, rinascite e della costante ricerca di sé. Non si tratta di un semplice omaggio, ma di un simbolo che racchiude in sé l’essenza di un sentimento senza tempo, in cui il passato diventa una guida per affrontare le incertezze del presente. Questa idea si riflette non solo nella musica, ma anche nel videoclip che accompagna il singolo.
Nel video, due protagonisti, una coppia logorata dalle incomprensioni, si trovano a dover affrontare una separazione dolorosa. La loro storia, raccontata attraverso sguardi intensi e silenzi carichi di significato, è il riflesso visivo del tema centrale del brano: nonostante la decisione di separarsi, il legame che li unisce è così profondo che entrambi continuano a soffrire, incapaci di staccarsi completamente. Questa rappresentazione visiva diventa il racconto parallelo della mia esperienza: spesso, nel tentativo di liberarsi dal dolore, ci si rende conto che la ferita rimane aperta, testimoniando l’impossibilità di cancellare ciò che ha segnato il nostro cuore.
Il processo creativo di Battisti è stato un esercizio di introspezione, una sfida nel trasformare un’esperienza tanto personale in una narrazione universale. Ho iniziato lavorando su sonorità delicate, dove il pianoforte e le percussioni leggere tracciavano un percorso fatto di silenzi e sospensioni, come se il tempo stesso volesse concedere un respiro a chi ascolta. Poi, ho voluto dare al brano una spinta emotiva introducendo elementi elettronici che, con le loro linee sintetiche e texture ariose, amplificano il senso di tensione e di evoluzione interiore. Il videoclip, con la sua estetica minimalista e intensa, ha il compito di dare corpo visivo a questi sentimenti. Le immagini della coppia, immersa in paesaggi urbani e momenti di solitudine, raccontano una storia di incomprensioni e di un legame che, pur spezzato, continua a esercitare il suo richiamo. È una metafora potente: come me, loro non possono semplicemente dimenticare il passato, perché esso è parte integrante di chi sono e di chi saranno.
Questa esperienza mi ha insegnato che il dolore, se accettato e trasformato, può diventare una fonte di forza e di rinascita. “Battisti” non è solo una canzone, ma una dichiarazione di intenti: un invito a riconoscere che, anche nelle separazioni più dolorose, c’è sempre la possibilità di ritrovare una luce, un frammento di speranza che ci spinge a ricominciare. Nel vedere quella coppia nel videoclip, mi ricordo che il legame emotivo non si spezza mai del tutto, e che ogni fine nasconde in sé il seme di un nuovo inizio.