Il brano si apre anche alla speranza cercando di andare oltre quel limite dove ci si ama tanto ma nessuno è disposto a rischiare
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
Sappiamo quello che siamo nel momento in cui lo siamo, non possiamo sapere quello che saremo ma oggi sappiamo quel che eravamo, insieme. Ogni stagione custodisce in modo diverso le nostre fragilità, i nostri segreti, le nostre passioni, i nostri amori. In questo autunno c’è una spiaggia deserta, in un clima melanconico di fine estate dove il tramonto è una poesia da guardare e dove l’immagine di due poltrone sole e distanti non è altro che la foto di tutti coloro che in qualche modo si perdono, che non riescono più a ritrovarsi.
Sembra incredibile questo senso di immobilità in un luogo dove fino a poco tempo fa abitava una vita rumorosa e piena di entusiasmo, dove la semplice vitalità e il calore dell’estate riusciva a farti vivere tutto in un modo unico e ogni volta irripetibile. E ad amare nell’unico modo possibile. Ci siamo amati come volevamo, finche volevamo,
come potevamo e finché potevamo ma tra tutte le ipotesi di futuro c’è sempre una incognita, il cambiamento.
Forse oggi non sappiamo più essere quei ragazzi di quella estate, forse avremmo potuto fare di meglio, forse non ci ameremo più, ma sicuramente ameremo ancora quel che eravamo. Esatto, proprio quel che eravamo, che a volte, può diventare quello che siamo o quello che potremmo essere. Quel che eravamo non è solo un brano
melanconico, ma anche un brano di speranza, perché a volte ci si può amare tanto, ma nessuno è disposto a rischiare. La produzione è di Cesare Chiodo, il videoclip di Lorenzo Chiodo.