Mogol, master ad honorem da università Iulm di Milano
MusicaUn master ad honorem: è quello che l'università Iulm di Milano ha consegnato a Giulio Rapetti, in arte Mogol. Una vita fatta di strofe, musica e di grandi successi, per questo l’ateneo milanese gli ha consegnato il titolo in "editoria e produzione musicale". Per altro il prossimo 3 novembre sarà al Teatro Lirico di Milano con Gianmarco Carroccia per lo spettacolo Emozioni, La mia vita in canzone…
Le discese ardite e le risalite di una vita intera votata a dare voce, anzi parole, alle canzoni. Per questo l'Università IULM ha conferito il Master ad honorem in Editoria e Produzione musicale a Giulio Rapetti Mogol l'autore più noto e influente nella storia della canzone italiana. "Questo riconoscimento non è solo a Mogol, ma anche alla cultura popolare perché la cultura popolare ha la possibilità di alzare il livello della gente e va scelta con grande attenzione alla qualità", ha commentato. Mogol ha rivolto un pensiero all'artista cui è più indissolubilmente legato, Lucio Battisti: "Lo ricordo sempre con la chitarra in mano".
La motivazione del master ad honorem a Mogol
Il rettore dell'Ateneo, professor Gianni Canova, ha letto la motivazione del conferimento del Diploma honoris causa: "Giulio Rapetti Mogol appartiene al novero, ristretto e particolarmente significativo, dei maggiori autori europei della canzone che, nel corso di un'intera esistenza dedicata a questa forma così tipica della musica contemporanea, hanno saputo sovente varcare il confine tra canzone e poesia per musica. Forma-canzone e poesia per musica sono di fatto generi simili e attigui, ma il contributo alla canzone apportato da Mogol dal 1960 ha presto travalicato i limiti commerciali e industriali del primo genere, per attingere, con una lunga serie di titoli di grande impatto e successo scritti per interpreti celebri, fra i quali Mina, Adriano Celentano, Bobby Solo, Fausto Leali, o, ancora, in coppia col cantautore Lucio Battisti, al novero della poesia per musica. Brani quali Una lacrima sul viso, Emozioni, I giardini di marzo, Acqua azzurra, acqua chiara, Fiori rosa, fiori di pesco, Canzoni stonate rappresentano di fatto, nella loro semplice ed emozionante forza evocativa, nei loro versi cosi' efficacemente immaginifici e visionari, un grande contributo alla cosiddetta popular music urbana e all'identità sonora del nostro Paese".
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La Lectio di Mogol ha messo in scena una parte dello spettacolo che porta in tour per il mondo, Pensieri e parole, insieme a Giuseppe Barbera (piano e voce) e a Massimo Satta alla chitarra: sono stati eseguiti alcuni dei più celebri brani del duo Mogol-Battisti, tra cui Un'avventura, I giardini di marzo, Il mio canto libero, Io vorrei non vorrei, Con il nastro rosa, La canzone del sole. Durante il concerto-racconto, durato oltre quaranta minuti, Mogol al termine di ogni canzone ha raccontato la genesi e gli aneddoti legati a ciascuna di esse. Inoltre, Mogol ha ricordato che una volta ha chiesto alla SIAE quanti dischi avesse venduto: "Mi hanno risposto 523 milioni. Sapete che cosa significa? Che sono terzo al mondo, dopo i Beatles e a Bruce Springsteen".