Mi Ami 2024, la domenica è tutta di Bar Italia e Phoenix: "Non abbiate paura di ballare"

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

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L’edizione 2024 del festival si conclude con una giornata di sole, impreziosita dalla musica di Phoenix, Bar Italia, Erlend Øye & La Comitiva, Cumgirl8, Lucio Corsi, Tre Allegri Ragazzi Morti, Mazzariello e Anna Castiglia (e sono soltanto alcuni degli artisti della domenica). Prima di salire sul palco abbiamo incontrato i Bar Italia, gruppo indie rock britannico formato da Nina Cristante, Jezmi Tarik Fehmi e Sam Fenton che ci hanno detto: “Venite ai nostri live ma soprattutto non abbiate paura di ballare”

Una domenica di sole conclude l'edizione 2024 del Mi Ami, domenica resa ancora più incredibile dagli artisti saliti sui cinque palchi del Festival. Per definire i Phoenix c'è solo un aggettivo: incredibili (e siete autorizzati a usare tutte le possibili variaziosi sul tema... perché, a dir la verità, trovare solo una parola è piuttosto complicato!) Se li avete persi a Milano, don't worry: il gruppo francese sarà al Primavera Sound a Barcellona mercoledì 29 maggio ma anche a La Prima Estate al Lido di Camaiore domenica 16 giugno. Grande succeso anche per i momenti legati a Jack Daniel's che era presente al MiAmi con un palco dedicato, animato ogni giorno dalla migliore musica in circolazione: da okgiorgio a Sethu, da VALE LP ai Tre Allegri Ragazzi Morti e Anna Castiglia. Nell’area Chill & Fun del Festival Jack Daniel’s ha porta una maestosa skate pipe animata ogni giorno da skater professionisti con le loro imperdibili evoluzioni.

I Bar Italia al Mi Ami: l'intervista

Sullo stesso palco dei Phoenix, alle 20.25, hanno suonato anche i Bar Italia, che incontriamo poco prima del loro live. Li avevamo ascoltati al Coachella, circa un mese fa, e il loro live ci aveva decisamente impressionato in positivo. “Sicuramente i live di questo ultimo periodo sono tra i più belli fatti fino ad oggi e non vediamo l’ora di continuare questo tour. Domani (oggi ndr) partiremo per il Giappone, poi saremo in Australia, in Nuova Zelanda, Bali, andremo in Svizzera…”, ci racconta Nina, cantante del gruppo. I Bar Italia si formano nel 2019 ma è nel periodo della pandemia che la loro musica viene conosciuta ai più, senza però che nessuno sappia ancora il loro nome: “Eravamo più concentrati sulla musica e sul nostro progetto, per noi era importante questo messaggio. Non era necessario che le persone conoscessero chi aveva realizzato cosa, volevamo solo che la musica venisse diffusa e conosciuta”, ci raccontano in coro. Musica a cui costantemente dedicano il loro tempo, anche se il progetto di brevissimo termine, almeno oggi, è “vivere al meglio questa lunga estate di concerti”.

La musica prima di ogni cosa

In un periodo storico in cui si dà molta attenzione all’immagine e all’impatto visivo, trovare una band che preferisce far parlare la musica (senza necessariamente far conoscere chi la compone) è un elemento di nota molto importante. E che si riflette sulla qualità, della musica prodotta in studio ma soprattutto dal vivo. Musica che nasce dopo lunghe conversazioni: “Solitamente Jezmi e Sam iniziano a suonare la chitarra, o il pianoforte e poi è un continuo. Si parte da lì per fare qualcosa di più grande”, dice Nina.

Il live a Coachella, a San Francisco e Houston: "Non importa dove siamo, ma le vibes del pubblico"

Insieme parliamo anche degli artisti da cui traggono ispirazione per la loro musica: sono tanti, e molto diversi tra loro. Ciò che attira la mia attenzione, però, è un tema che non molti musicisti affrontano: la difficoltà nello scegliere a chi ispirarsi, vista l’immensità della musica, soprattutto oggi. “Credo che una domanda di questo tipo avesse più senso cinquant’anni fa, quando gli artisti erano molto meno rispetto ad oggi, e le sfumature musicali erano più contenute. Oggi sono così tante e perché dover necessariamente entrare in una scatola definita? Ci sono sicuramente delle influenze che arrivano dal passato, perché definiscono il nostro stile, certo. Ma la nostra musica è toccata da ben più generi rispetto a quelli che si ascoltano concretamente in ciò che pubblichiamo”, racconta Sam.

La nostra chiacchierata tocca anche un tema a me molto caro: l’identità di un artista, soprattutto in questo periodo in cui la musica è sempre tantissima, ogni giorno. “Non credo ci si debba preoccupare dell’identità di un artista: pensandoci bene, le note di una chitarra sono sempre le stesse, ma so che ciò che creo io potrà difficilmente essere replicato, o fatto esattamente allo stesso modo, da un’altra persona. L’obiettivo della musica non è essere individualista: è per tutti. Si possono fare tantissime cose, e diverse", dice Sam. Gli fa eco Nina: “Siamo concentrati su ciò che vogliamo fare, disegniamo su una tela ciò che più ci rappresenta… e da lì nasce la nostra musica”.

"Non abbiate paura di ballare"

L'augurio che fanno a tutte le persone che li vedranno dal vivo è "Non aver paura di ballare": la musica aiuta a liberarci, ma soprattutto ci porta a fare cose che mai avremmo immaginato. "Siamo stati negli Stati Uniti, e una ragazza non è andata alla feste di fine anno per venire ai nostri live", ci racconta Nina. 

La vita è sicuramente un viaggio, e farlo con la musica dei Bar Italia non è niente male.

 

Phoenix Alcatraz ok - Ph

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