Santi Francesi, la resistenza gentile che fa bene all'anima
Musica Ph. KimmikaI Santi Francesi: “Insieme potremmo creare una piccola resistenza gentile che stiamo cercando di fare da tanto tempo”. Il duo si è esibito alla Chiesa di San Vittore e Quaranta Martiri a Milano per il primo straordinario appuntamento di Piccole liturgie musicali
La gentilezza come moto di resistenza in un mondo sempre più veloce, distratto e freddo. I Santi Francesi, genio e talento, hanno raccontato la sacra bellezza della musica nel primo appuntamento di Piccole liturgie musicali andato in scena nella Chiesa di San Vittore e Quaranta Martiri a Milano. Alessandro De Santis e Mario Francese hanno celebrato la straordinaria semplicità delle sette note con garbo, classe e rispetto in un luogo che non ha potuto far altro che incorniciare perfettamente un’esperienza paradisiaca per il cuore.
santi francesi, la gentile bellezza della musica
Un coro di voci si è alzato lievemente e sempre più unito come una una richiesta gentile, ma decisa, di amore e rispetto verso il prossimo. Venerdì 15 marzo il duo si è esibito nella Chiesa di San Vittore e Quaranta Martiri accogliendo i presenti con un libretto dei canti: “Siamo molto contenti che abbiate deciso di prendere parte a questa cosa matta”.
I nuovi arrangiamenti, creati appositamente per il luogo, hanno elevato ancor di più, se possibile, la bellezza dei loro brani. Dopo un intro iniziale, il duo, accompagnato da Virginia Sutera al violino e Bruna Di Virgilio al violoncello, ha proposto Occhi tristi e Non è così male. Alessandro De Santis ha scherzato: “È la prima volta che riempiamo una chiesa”. A seguire Vaniglia, Signorino, Un ragazzo di strada e Il pagliaccio.
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A sorpresa Cartapesta, sul palco anche Cecilia Del Bono, coautrice de L’amore in bocca, il brano presentato in gara alla 74esima edizione del Festival di Sanremo. La cantautrice ha affiancato il gruppo per un duetto inedito sulle note della canzone. Alessandro De Santis: “Siete voi che ci permettete di fare questo mestiere e insieme potremmo creare una piccola resistenza gentile che stiamo cercando di fare da tanto tempo”. La chiusura è stata affidata a una versione da brividi, e lacrime, di Hallelujah.
Infine, la promessa più attesa dal pubblico: “Vi possiamo giurare che stiamo scrivendo un sacco di canzoni, a breve ci metteremo in un luogo chiuso a scrivere e produrre, per voi. Vi promettiamo di continuare a fare un sacco di musica”. Dopo il secondo appuntamento milanese di sabato 16 marzo e quelli previsti alla Chiesa le Scalze di Napoli il 20 e 21 dello stesso mese, a novembre il duo tornerà in tour nei club per una serie di show da Torino a Bari.