Sanremo 2024, Diodato: "Con Ti Muovi gioco con gli stati d'animo e regalo speranza"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Credit Alessio Albi

Quarta volta in gara per questo raffinato artista. Nella serata delle cover porterà all'Ariston Amore che Vieni Amore che Vai di Fabrizio De André; al suo fianco Jack Savoretti. L'INTERVISTA

Diodato partecipa alla 74esima edizione del Festival di Sanremo (GUARDA LO SPECIALE) con il brano Ti muoviCantautore intenso e ricercato tra i più apprezzati del nuovo pop italiano, Diodato torna nel 2024 al Festival di Sanremo, portando sul palco dell'Ariston la sua cifra stilistica, energica, elegante e unica, dopo la vittoria nel 2020 con Fai Rumore (triplo platino), un brano che è entrato nella storia della musica italiana e nel cuore dell’Italia intera. Nella serata delle cover porterà Amore che Vieni Amore che Vai di Fabrizio De André. Al suo fianco sul palco dell'Ariston Jack Savoretti.

Antonio siamo al quarto Festival di Sanremo, se contiamo solo quelli dove sei stato in gara.
Quando ho iniziato mai mi sarei immaginato di partecipare al Festival, lo vedevo molto lontano. Il Festival ha acceso la luce su di me quando ho fatto Amore che vieni, Amore che vai di Fabrizio De Andrè per il film Anni Felici di Danile Lucchetti. A livello di arrangiamento era precisa e per omaggiarlo ho scelto di allontanarmi da lui. Se ho avuto attenzione è anche per questa opportunità. C’è l’ipotesi di andare a parlarne a Che Tempo Che Fa ma abituati a ospitare star internazionali si saranno chiesti chi è questo. Ma è servito comunque perché hanno apprezzato e quando ho mandato Babilonia per il mio primo Festival lo hanno ascoltato. Quindi riportare quel brano, insieme a Jack Savoretti, a questa edizione è la chiusura del cerchio che per altro avviene nell’anno dei 25 anni dalla sua scomparsa. E’ la mia quarta volta in gara, la sesta se conto le ospitate. E’ un po’ casa anche se non è che sia completamente a mio agio lì, crea delle tensioni, sai che fai qualcosa di importante.

Il tuo brano si intitola Ti Muovi: me ne parli?
Era importante portare una cosa nuova, è un brano con una energia che viene fuori gradualmente e poi esplode. Mentre facevo il provino nel mio studio casalingo è arrivato quello speciale musicale che mi ha emozionato. C’è l’abbandonarsi all’onda emotiva che si muove dentro e ho pensato che su quel palco sarebbe stato bellissimo, figurarsi poi con l’Orchestra. Fino a quel momento non pensavo a Sanremo ora ci torno con una mia leggerezza.

Quanto la musica è importante per te?
Mi ha fatto abbattere barriere e conoscere belle persone, la musica è crescita personale e umana. Ti Muovi nasce da sensazioni personali che poi in maniera rocambolesca ho riscontrato nelle persone che ho attorno. Mi sono costretto in casa, ci ho lavorato e ha preso forma. So quello che voglio sentire anche se a volte è difficile esprimerlo.

Credi che possa essere l’onda lunga dell’album Così Speciale?
No, è parte di qualcosa d’altro e la immagino in un prossimo album ma prima ci sarà un altro passaggio.

In cosa consiste?
Tutti gli incontri musicali mi hanno trasformato, mi hanno dato una attitudine diversa. Chi mi ha visto dal vivo è rimasto spiazzato, ha sentito canzoni stravolte, non per forza ma deve esserci un corpo vivo sul palco che si trasforma ogni sera attraverso di noi. Alle Officine Meccaniche ho voluto registrare brani che io mi diverto a fare dal vivo, ho seguito un processo inverso: di solito creo una canzone da solo, vado in studio col produttore, chiamo i musicisti, nasce la versione del disco e poi quella live. Qui le canzoni le ho riportate in studio. Ci saranno sorprese pur essendo tutti brani editi. E’ una presa diretta ma non lo definirei un live.

Ti Muovi è un brano di speranza, invita a crede anche quando sembra che tutto remi contro.
Accoglie la sorpresa e il tormento per avere visto minato un compromesso. Può essere interpretato come un dialogo con qualcuno ma pure con se stessi, siamo noi che permettiamo a certe cose di riemergere e tornare. Gioco con gli stati d’animo, parto da un contesto profondo e intimo e poi la storia riemerge con una nuova consapevolezza. Di solito racconti una tua cosa personale e gli altri si identificano. Ho capito che qui poteva essere importante perché la ho condivisa con altri da subito.

E così Amadeus ti ha voluto in gara.
Lui quando sceglie una canzone la porta fino in fondo, è al tuo fianco, non ti manda allo sbaraglio sul palco tipo: "io la possibilità te la ho data ora arrangiati". Lui c’è sempre.

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