Red Hot Chili Peppers, in arrivo un biopic sul cantante Anthony Kiedis

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Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto

©Getty

Il magazine americano Deadline riporta in esclusiva che è in lavorazione presso la Universal un film biografico sul frontman della band rock targata Los Angeles. Sarà Brian Grazer a produrlo, basandosi sul memoir del leader dei RHCP intitolato "Scar Tissue"

Per la gioia dei fan dei Red Hot Chili Peppers, la notizia che arriva in queste ore dal magazine statunitense Deadline è entusiasmante: è infatti in lavorazione presso la Universal un film biografico sul frontman della band rock targata Los Angeles, il mitico Anthony Kiedis, che (assieme a Flea) è una delle due anime più note del gruppo.

Il sito web americano specializzato in entertainment ha dato in esclusiva la notizia, spiegando che sarà Brian Grazer a produrre il biopic.
La pellicola si baserà sul memoir del leader dei RHCP, il libro autobiografico intitolato Scar Tissue, che ha riscosso un successo enorme negli Stati Uniti.

 

Justin Kroll di Deadline scrive che “Universal Pictures ha acquisito i diritti del bestseller del New York Times firmato Anthony Kiedis”. Aggiunge che il progetto del film è “attualmente in fase di sviluppo presso lo studio”, e che sarà Jay Polidoro, EVP Production Development della Universal, a supervisionare il progetto per conto dello studio.

 

Il film è prodotto da Brian Grazer tramite Imagine Entertainment, insieme a Guy Oseary e allo stesso Kiedis.
Il libro da cui tutto parte racconta la storia del celeberrimo frontman dei Red Hot Chili Peppers, che qui si racconta con sincerità e senza mistificazioni, presentandosi come un artista, un tossicodipendente e un leader. È infatti noto il fatto che il rocker abbia avuto una vita segnata dalla dipendenza e che sia passato attraverso un percorso di recupero, come lui stesso ha sempre raccontato in maniera cristallina.

Una storia padre-figlio non convenzionale

Il memoir del musicista presenta una storia padre-figlio non convenzionale ambientata nella scena punk di Los Angeles degli anni '70 e '80.
Si parla molto di droga, una nemica che ha segnato indelebilmente la vita di Kiedis, il quale con la penna in mano ha deciso di esaminare anche come le sue esperienze abbiano plasmato la musica alla fine abbracciata da milioni.

 

Come fa notare Kroll sul suo articolo pubblicato da Deadline, negli ultimi anni la Universal ha dimostrato di essere assai interessata ai biopic basati sui musicisti. E ha dimostrato anche di saperne consegnare al pubblico di notevoli.
Un esempio su tutti? Il film sulla band N.W.A. (gruppo musicale hip hop statunitense, ritenuto pioniere del gangsta rap nonché uno dei gruppi più influenti della musica degli anni ottanta, ndr) intitolato Straight Outta Compton. Parliamo di una pellicola davvero eccezionale che, infatti, stata un enorme successo al botteghino e che ha ottenuto una nomination agli Oscar per la sceneggiatura originale.

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Anthony Kiedis e il suo rapporto con Los Angeles

Nato a Grand Rapids, nello Stato del Michigan (Usa), Anthony Kiedis si è trasferito a Los Angeles intorno all’età di 12 anni. È proprio qui, nella mitica L.A., che questo futuro guru del rock si è plasmato le orecchie e il palato musicale.

 

La California è l’incubatrice di influenze che hanno contribuito a innervare lo stile di Kiedis come unico e inimitabile. A Los Angeles la sua “precoce esposizione alla vibrante scena musicale”, sottolinea Kroll su Deadline, ha gettato le basi per la sua carriera.

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Nel 1983 il musicista co-fonda i Red Hot Chili Peppers insieme al chitarrista Hillel Slovak, al bassista Flea (al secolo Michael Balzary) e al batterista Jack Irons.

A rendere questo gruppo immediatamente leggenda è la ben calibrata fusione di funk, punk e rock della band, una miscela esplosiva che, unita alla presenza scenica a dir poco energica e provocatoria di Kiedis, fanno subito la fortuna dei RHCP.
Tutti questi ingredienti genuini hanno formato la “ricetta Red Hot Chili Peppers”, piccante, speziata e bollente proprio come il nome del gruppo fa subito pensare. E in men che non si dica, già nel 1983 Kiedis & Co. riescono a conquistare una notevole fan base, con estimatori davvero “devoti”.

 

Il gruppo ha avuto nove album in Top 10, 15 singoli No. 1 in Modern Rock, ha vinto sei Grammy ed è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2012.

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Una passione per la musica tale da renderla non una professione ma una "missione"

La vita del frontman dei RHCP è stata segnata da una profonda passione per la musica ma anche da un “percorso tumultuoso attraverso la dipendenza e il recupero”, si legge su Deadline.

 

A non mancare mai è stato però un impegno instancabile per l'espressione artistica, qualcosa che per Anthony Kiedis è più una missione che una professione (lo si evince in qualsiasi suo live, videoclip e occasione di ogni tipo).

Il magazine statunitense Deadline a cui si deve questa lieta notizia del biopic fa sapere che Kiedis è rappresentato da CAA, Oseary e Eric Greenspan presso Myman Greenspan Fineman Fox Rosenberg & Light LLP.

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