Autoritratto, il nuovo album di Renato Zero: "Le donne subiscono la rabbia degli uomini"
MusicaPiù di 50 anni di carriera, artista dalle mille sfumature , tanta la voglia di raccontare e raccontarsi, tanta la voglia di musica e di partecipazione: Renato Zero pubblica un nuovo disco, atteso per venerdì 8 dicembre. In arrivo, a marzo, una serie di concerti evento
Renato Zero incontra la stampa con quell’ironia e quella leggerezza, propria di chi ha un vissuto importante dal quale attingere, per idee e per consapevolezza, sembra di parlare con un ragazzo di 73 anni. Prima di parlare di sé e della sua musica, afferma: “Le donne oggi pagano per tutto ciò che gli uomini non riescono a realizzare e subiscono tutta la loro rabbia. Se gli uomini potessero partorire non succederebbero certe cose. A fronte di certi fatti, trovo incredibile che ancora non si impari la lezione". Lui che da giovane è stato additato come il “diverso”, lui che la sua rivoluzione l’ha fatta e ci ha sempre messo la faccia, ancora una volta va dritto al punto e dice la sua sull’attualità: “Mai come oggi c’è bisogno di scendere in piazza anche silenziosamente ma bisogna scendere in piazza, l’ottenimento di certe vittorie avviene in piazza. E ancora: Bisogna debellare la burocrazia, a Roma non c’è bisogno del contapassi ma del contabuche”. Tra una domanda e una riflessione ci spiega come Autoritratto nasca da un’esigenza: “Ho voluto tirare le somme non incensarmi, mi sono salvato anche da me stesso, l’ego si può ammalare di depressione”. Con spontaneità dice di aver raggiunto traguardi mai sognati, di stupirsi piacevolmente quando un ragazzo di 16 anni per la strada lo chiama Maestro, afferma che il suo è un gioco diventato lavoro e poi anche pronto soccorso, le sue canzoni hanno lenito le sofferenze di molti, anche le sue. Il pensiero va al futuro, ai ragazzi, alla musica trap, per l’artista i giovani sono vittime di una cattiva gestione. Tutto nasce dalla famiglia, dice: “Non giudicate i ragazzi ma la loro non educazione”. Vede giovani insicuri e sottolinea che se si ha una bella gioventù, la vecchiaia diventa un viaggio meraviglioso. Non risparmia la politica che vede lontana dalle nuove generazioni, si sofferma sulla questione degli alloggi per gli studenti, un insulto, scandisce, chiedere 600 euro per un posto letto agli universitari. I giovani dovrebbero spendere quei soldi per girare il mondo”.
L'intervista
“Non c’è un Renato Zero di oggi, di ieri o di domani - ci dice - c’è la volontà involutiva di andare a ripescare in anfratti dove non ho sufficientemente attinto, dove non sono stato sufficientemente esauriente, secondo il mio punto di vista. Il fatto di essere oggi un pochino più consapevole di quello che sono, mi consente di facilitarmi il compito per quanto riguarda certe argomentazioni e per l’utilizzo della musica in una forma più strutturata, più di spessore. Vorrei consigliare a tutti quelli che vogliono fare musica di non farla mai da soli perché la musica ha bisogno di collegialità, bisogna farla in tanti e allora sì che è musica! Poi quello che sarà Renato domani, dipende anche da quello che avverrà da oggi in avanti”.
Chiediamo se si sente un uomo fortunato e lui in modo schietto ci risponde di sì, ma afferma di aver contribuito alla fortuna mettendoci sempre del suo, afferma che noi tutti siamo chiamati a mettere la nostra firma sul nostro operato così da contribuire insieme al futuro, all’umanità. Ma cos’è la libertà per Renato Zero? “Le guerre e tutto ciò che accade sul Pianeta sono ben lontane da quella serenità, da quella acquisizione di quella libertà netta, totale e solida che noi andiamo rincorrendo da quando l’uomo è presente sul Pianeta", riflette. "Probabilmente non siamo destinati ad avere tutto gratis, dobbiamo lavorare per quella libertà, per l’autonomia e soprattutto per una garanzia del futuro. Tutti dobbiamo lavorare bene, presenti nei propri ruoli, non dobbiamo dimenticarci che ognuno deve sentirsi responsabile del proprio operato, dobbiamo ricordare di essere sul Pianeta anche per dare un serio contributo alla vita.”
Ci parla della diversità, che per lui che è stato apostrofato come “diverso”, ha sempre significato un incentivo all’unicità, mentre quello che lo ferisce è l’indifferenza: “L’indifferenza - dice - impedisce il cambiamento, il miglioramento. Essere indifferenti non è solo un danno che facciamo a noi stessi ma anche alla comunità. Io non sono stato indifferente anzi, ho provocato l’ira delle persone con una presenza che voleva essere di incitamento, mi sono fatto manifesto di una rivoluzione anche di costume, anche di scelte. La partecipazione è la formula vincente per l’unità, per quella pace tanta agognata”. Renato parla con franchezza: ”Bisogna preservare la propria integrità, per essere sempre credibili". Ci parla di quel rapporto tanto stretto quanto sincero che lo unisce ai suoi fan: “Il mio pubblico mi ha educato e io ho educato il pubblico. Abbiamo utilizzato la musica, il palcoscenico per migliorarci”.
Zero annuncia un nuovo tour, ammette che ancora è tutto in fase di sviluppo, ancora non ha deciso come sarà ma fa intendere che nei prossimi concerti non ci saranno i costumi, i cappelli, i tanti accessori che ha utilizzato in passato sul palcoscenico, perché, e questo lo diciamo noi: Renato è Renato!
approfondimento
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TRACKLIST
1. QUEL BELLISSIMO NIENTE
2. ECCOCI QUI
3. L’AVVENTURIERO
4. NON TI CAMBIEREI
5. FA CHE SIA L’AMORE
6. ZERO A ZERO
7. COSÌ TENACE
8. L’ECO
9. LA FERITA
10. CUORI LIBERI
11. FORTUNATO
12. VITA
13. PERENNEMENTE BIANCO
Tour
Renato Zero si prepara a riabbracciare i fan con una serie di Concerti Evento, a partire dal prossimo marzo, lo vedranno protagonista nei palasport di Firenze (il 2-3-5-6 marzo 2024 al Nelson Mandela Forum) e della sua Roma (il 13-14-16-17-20-21 marzo 2024 al Palazzo dello Sport), l’occasione perfetta per ascoltare dal vivo i brani contenuti in Autoritratto e il meglio del suo intero repertorio.