Valentina Tioli: "Verde racconta il bello dell'unicità, siamo fili d'erba in un prato"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Fresca vincitrice del Premio Lunezia, l'artista modenese racconta nel nuovo singolo il coraggio di essere se stessi. E poi ricorda la sua partecipazione a X Factor, in squadra con Mika...esattamente dieci anni fa. L'INTERVISTA

Si avvicina venerdì 17, il giorno in cui sarà disponibile sulle piattaforme digitali Verde, il nuovo singolo di Valentina Tioli, brano col quale l'artista modenese ha vinto il Premio Lunezia Nuove Proposte 2023. Verde è un brano Indie-pop con influenze R&B scritto dall’artista e da Alfredo Rapetti Mogol, in arte Cheope, composto e prodotto da Francesco Terrana, distribuito da ADA Music Italy. La canzone parla del coraggio di essere sé stessi, con i propri colori e sfumature, perchè anche se per tanti rimarremo solo un filo d’erba in mezzo a un prato, chi si accorgerà di noi e resterà al nostro fianco, lo farà solo per la nostra unicità.

Valentina Tioli

Valentina cosa rappresenta per te la vittoria al Premio Lunezia?
E’, in assoluto, uno dei premi più importanti a livello cantautorale, riconosce il valore musica e letterario delle canzoni e da cantautrice ci tenevo a creare particolare attenzione sì sulla parte interpretativa ma anche sui contenuti.

Il brano col quale hai conquistato il Lunezia si intitola Verde: me ne parli?
Lo ho scritto con Cheope, in realtà lo avevo già poi ci ha messo mano lui. Lo ho scelto perché il tema è il coraggio di essere se stessi seppur consci di essere un filo d’erba in mezzo a un prato; penso a Milano dove si fatica a essere visti. A vivere in provincia è più lunga la strada ma emergi proprio grazie all’unicità. Uscirà ufficialmente il 17 di novembre distribuito da Ada Music Italia; la produzione è di Francesco Terrana.

Sei andata decisa sulla scelta? So che ne hai altri pronti.
E’ quello che più mi rappresentava in quel momento, ascoltandolo ti accorgi di chi sono e come scrivo, ha immagini forti.

Come nasce?
Per la scrittura mi sono ispirata a una ragazza che ho conosciuto al corso di Pachy, il mio vocal coach. Ha i capelli verdi e mi ha ricordato me giovane, mi ha riportato ai miei 18 anni, la stessa timidezza e la stessa voglia che il mondo si accorgesse di lei. Inoltre mi stima come cantante e autrice.


A proposito dei tuoi 18 anni, cosa ricordi?
Ho iniziato a fare musica a Migliarina, vicino a Modena, in una sala prove originariamente destinata a metallari e ragazzi sordomuti. Provavo lì e poi andavo nei locali a suonare. Nessuno era musicista nella mia adolescenza, andavano tutti a fare vasche in centro. Per questi motivi ti dico che per me la musica è i suoi capelli verdi. Mi ha dato lo spunto e mi ci sono rispecchiata: anche io a volte mi sento un filo d’erba in mezzo a un prato.

A volte questo tuo lato fragile non emerge.
Oggi vince la patina dei social: mi vedono sul red carpet e non approfondiscono chi è la vera Vale. Per questo dico…fatti vedere da subito per quello che sei.

Cosa ti aspetti dal Lunezia?
Intanto ho avuto il riconoscimento che sono una cantautrice, poi è un buon biglietto da vista per i prossimi progetti da proporre.

Nel tuo passato ci sono anche pezzi in lingua spagnola: proseguirai anche in quella direzione?
Ora sono ben salda nelle mie radici italiane, questa è la mia lingua e mi rende coerente e credibile: più sono sincera più alla gente il messaggio arriva. Io sono questa, sono italiana. Gin Mare in playlist su Spotify e Verde che vince il Lunezia confermano la coerenza paga. Quello che scrivo e che canto è quello che sono.

Dopo Verde che dobbiamo attenderci?
Uscirà un singolo al mese, il prossimo sarà a dicembre.

Un progetto discografico?
Un album resta nei miei sogni ma non è imminente. Il prossimo 25 novembre parteciperò a Milano Cantautori al circolo Arci Bellezza.

Chiudiamo con i tuoi ricordi di X Factor: che consigli dai a chi ci sta provando in questo 2023, tu che ne sei stata protagonista esattamente dieci anni fa, nel 2013?
Bisogna prepararsi bene pensando che è una grande opportunità ma non è l’unica; quando ho partecipato io pensavo che non ci fosse altro dopo, se invece sai che è un passaggio lo vivi meglio. Ti fai conoscere dal pubblico. Poi è importante divertirsi. Io ho sentito troppa pressione invece bisogna godersela ed essere se stessi.

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